Circa una settimana fa nella nostra anteprima, vi abbiamo illustrato le nostre prime impressioni su 13: Sentinels Aegis Rim e di come il titolo si comportasse su Nintendo Switch, ma ora, come la guerra contro i Deimos, le cose si fanno serie, ed è giunto il momento di dare una valutazione finale al gioco in sede di recensione. Nonostante avessimo provato solamente le prime ore di gioco, non vi abbiamo nascosto quanto secondo noi il titolo dei ragazzi di Vanillaware si sposasse bene con l’ibrida nipponica, un matrimonio che senza ombra di dubbio ha dato vita alla versione di questo titolo attualmente più comoda e adatta da utilizzare.
Chiaramente il titolo che ci troviamo di fronte è lo stesso che abbiamo già avuto il piacere di recensire circa un anno e mezzo fa nella sua versione PlayStation 4, e dato che i cambiamenti in sostanza si riducono solo alla piattaforma, in questa recensione ci concentreremo maggiormente su quanto sia performante e versatile questa nuova versione di 13 Sentinels Aegis Rim.
Per tutti i gusti
Se c’è qualcosa che Switch e questo titolo hanno in comune, è l’essere entrambi la somma di un’insieme di caratteristiche e feature, dei mix perfetti che hanno reso entrambi i prodotti funzionali e versatili. Se da un lato conosciamo tutti molto bene l’ultima console della Casa di Kyoto e la sua duplice natura, molti non sapranno in cosa consiste 13 Sentinels: Aegis Rim. Il titolo pubblicato da Atlus è infatti l’unione di diversi generi videoludici, tutti perfettamente amalgamati tra loro e coerenti con le loro funzionalità: si tratta infatti di un gioco molto narrativo, con delle parti riconducibili spiccatamente alle più classiche delle visual novel, ma con elementi più interattivi e dinamici presi a piè pari dalle avventure grafiche, finendo poi nel caos delle battaglie da vero strategico in tempo reale. Queste fasi si alternano, giocano tra loro e si passano il testimone in modo molto fluido, senza perdere mai di interesse e senza appesantire il giocatore.
Salvatori da epoche diverse
Nonostante l’incipit narrativo infatti possa risultare abbastanza banale (nel senso lato del termine, dato che si tratta di un argomento ben navigato nel mondo dei media), la qualità e la quantità narrativa si attestano su livelli imponenti, chiaramente in pieno stile nipponico. La storia di 13 Sentinels: Aegis Rim, trattandosi di una trasposizione su Switch, è rimasta invariata da quella del gioco originale (qui la nostra recensione): la terra si trova in una crisi senza precedenti, con delle creature meccaniche gigantesche che attaccano il pianeta senza sconti, distruggendo tutto ciò che capita loro a tiro.
I protagonisti del gioco saranno ben 13 ragazzi, che saranno alla guida di altrettanti mecha chiamati “Sentinelle” per debellare la minaccia. Tuttavia, e ce ne renderemo conto durante i vari capitoli che giocheremo, questi personaggi provengono da epoche diverse, comprese tra il 1945 e il 2058; come faranno a combattere insieme contro i Deimos invasori, quali sono le loro personalità e le loro incredibili storie, lo faremo scoprire direttamente a voi, dato che la narrazione è molto fitta ed è parte centrale dell’esperienza.
Pensate soltanto che, pian piano che ci vengono presentati, potremo scegliere noi di quale personaggio continuare prima la storia (dato che ognuno avrà la sua storyline, che si intreccerà pian piano con le altre), tessendo pian piano una tela che comporrà un puzzle completo e chiaro solo nelle battute finali. Non vedetela però come una sorta di novello Decamerone, ma più come 13 storie diverse che in 13 Sentinels: Aegis Rim andranno a confluire in una sola (un po’ com’è accaduto con l’eccellente Octopath Traveler, anch’esso per Switch, qui la nostra recensione). Tutto si intreccia e scorre nel modo giusto, senza mai cali di interesse, cosa da non sottovalutare per un titolo che fonde i generi citati.
Campo di battaglia urbano
Come vi abbiamo già anticipato in breve nell’anteprima che vi abbiamo proposto una settimana fa, la componente più spiccatamente ludica di 13 Sentinels: Aegis Rim si traduce in scontri in stile strategico, che si combatteranno su campi di battaglia cittadini e proposti in modo stilizzato.
In questi ci verrà proposta la mappa della città dall’alto, dove in un reticolo andremo a posizionare fino a un massimo di 6 Sentinelle, che faremo scontrare contro i Deimos per raggiungere gli obiettivi di missione. Il nostro scopo infatti varierà a seconda dello scontro, ma nella gran parte delle occasioni dovremo fare piazza pulita dei robottoni avversari o proteggere un determinato punto di interesse.
I nostri piloti possiederanno Sentinelle con diverse capacità e diversi assetti, così che il risultato in battaglia dipenda in gran parte dall’accurata scelta dei nostri difensori della terra prima di scendere in campo: questo non solo ci garantirà una diversità di approccio squisita mettendo alla prova le nostre scelte e il modo di sfruttare i mecha, ma scopriremo anche che il grado di sfida del gioco è gustosamente alto, ma non tanto da portarci al tedio. Mettiamoci infatti che le battaglie che vivremo non saranno mai eccessivamente lunghe, e una volta imparato il sistema di gioco non supereranno mai una durata di 6 o 7 minuti.
La console adatta
Il fulcro di questa recensione è tuttavia l’aspetto tecnico della versione Switch di 13 Sentinels: Aegis Rim, dato che la qualità intrinseca del gioco ci era già ben nota. Ribadendo ciò che avevamo anticipato in apertura, questa versione del gioco è probabilmente la più adatta a questo genere di appartenenza. Grazie alla componente portatile di Switch, seguire determinati punti di storia anche in diversi momenti della giornata, senza essere necessariamente legati ad una console fissa, è stata vera e propria manna dal cielo, soprattutto perché questo piccolo gioiellino non richiede una potenza tecnica esosa, e gira senza intoppi anche sull’ibrida di Nintendo.
Artisticamente il gioco non ha perso affatto lo smalto e lo splendore dimostrati su PlayStation 4, con il comparto visivo che si conferma un quadro in movimento, con i disegni in puro stile nipponico e animati a pennello, il tutto coadiuvato da un comparto sonoro caratterizzato da una splendida serie di tracce musicali, e un doppiaggio giapponese emozionale ricco di sfumature. Piccola nota a margine, tutti i testi sono localizzati in italiano, caratteristica che col porting non è stata persa.
Sottolineiamo tuttavia che si tratta di un porting in piena regola, e che il team non ha implementato all’interno del gioco delle feature legate a Switch, quindi niente comandi tattili, HD rumble o peculiarità di sorta. Un piccolo mezzo passo falso, che tuttavia possiamo capire, dato che non si può parlare di “mancanze”, e che il gioco risulta fluido, piacevole e fruibile al massimo già così.