Nioh – Recensione

La nostra recensione sull'ultima esclusiva per Sony PlayStation 4, Nioh, è disponibile: scopriamo insieme pregi e difetti di questo "Souls Like"

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 10 minuti
8
Nioh

L’attesa è terminata: finalmente possiamo parlare a briglia sciolta di Nioh, ultima fatica del Team Ninja per Sony Interactive Entertainment e Koei Tecmo. Sono passati un anno e mezzo dalla sua presentazione all’E3 2015, ebbene di acqua sotto i ponti ne è scorsa a iosa. Il gioco è cambiato moltissimo nel corso del tempo, chi ha giocato la versione alpha e poi le demo successive se ne sarà certamente accorto ed ecco che imperversa la domanda: il gioco sarà riuscito a convincerci? Eccovi serviti!

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In un’epoca diversa

William è un uomo che si trova prigioniero nella Torre di Londra durante l’anno 1598 d.c. I motivi per cui dobbiamo aiutarlo ad evadere non sono chiari ma al contrario, è chiaro il motivo che lo spinge ad intraprendere il suo viaggio. Grazie ad uno spirito guida, l’uomo fugge dalle segrete della prigione e si ritrova a dover fronteggiare un oscuro individuo che con l’uso di una pietra mistica, risveglia dalla morte un poderoso boia, trasformandolo in un demone alto più di due metri. Grazie allo spirito guida di cui parlavamo poc’anzi, il nostro cavaliere ha la meglio, ma il malvagio uomo incappucciato stordisce William e gli sottrae lo spirito. Con una frase ad effetto, scompare nel nulla. Il nostro eroe a quel punto si tuffa dalla scogliera ferito, deciso a cercare vendetta: dopo quasi tre anni di navigazione, giunge sulle coste del Giappone, con un diario di quelle terre che trova nella stiva della sua nave. Siamo in piena epoca Sengoku ed il paese è in tumulto a causa delle lotte interne non solo tra esseri umani ma anche tra esseri sovrannaturali come gli Oni (demoni), Yokai e Kappa oltre agli dei stessi. Leggendo il diario rinvenuto nel suo viaggio, William famigliarizza con il Giappone e in particolare, durante i suoi due anni di viaggio, approfondisce la conoscenza dei guerrieri Samurai e ne apprende quanto più gli è possibile. La storia di William è una storia che narra di vendetta e redenzione: non è la trama più profonda che si possa concepire ma nel complesso la storia nella quale accadono gli eventi del gioco, risulta essere godibile e non banale.

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Oni, Yokai e Dark Souls

Entrando a gamba tesa vi diciamo subito che: si, il gioco è un Action/Rpg in modalità Souls Like, ovvero riprende gli stilemi del combattimento, dell’avanzamento di livello e della tipologia di approccio direttamente dal capostipite del genere, Dark Souls appunto. Superato questo scoglio, vi confermiamo che il gioco ha molte similitudini con la sua ispirazione ma riesce anche a fare di più: il sistema di combattimento è molto dinamico, grazie al fatto che ogni arma possiede tre tipologie di impugnatura che si dividono in alta, media e bassa. La suddivisione delle impugnature cambia completamente il move set del nostro eroe che compirà azioni totalmente diverse in base a come verrà impartito il comando. Per la maggior parte del tempo utilizzeremo un impugnatura media ma in spazi angusti come una stanza di una casa o in una grotta potremmo preferire l’azione di rapidi fendenti discendenti o ascendenti. Ogni posizione ci permetterà di accedere a diverse abilità, che sbloccheremo man mano che utilizziamo la stessa posizione: esiste un intero albero di abilità da completare, che si divide in abilità generiche ed abilità peculiari di una determinata posizione. Durante il combattimento sarà anche possibile recuperare il Ki, energia a consumo che viene usata per qualsiasi cosa come parare, correre, attaccare e schivare. Per recuperare il Ki sarà necessario premere il tasto R1 in maniera repentina, nell’esatto momento di fine combo. Se impareremo a padroneggiare la discesa e la risalita del Ki (nel gioco ritmo Ki) saremo molto avvantaggiati negli scontri e potremmo condurre il gioco a nostro vantaggio. Oltre alle abilità legate alle armi ed alla loro impugnatura, William è in grado di apprendere i fondamenti del Ninjutsu, disciplina che regola la produzione di armi e bombe peculiari dei Samurai e dei Ninja dell’epoca Sengoku. Utilizzando un determinato albero di abilità, potremmo scegliere se diventare esperti nell’arte del lancio degli Shuriken o nella produzione di potenti bombe e trappole velenose. Sarà finita qui potreste pensare: ed ecco che Nioh ci sorprende ancora! Esiste un terzo albero di abilità, legato alla magia Onmyo: questa ci permetterà di essere dei veri maestri nell’arte dell’illusione, della paralisi o del potenziamento delle nostre resistenze. Se tutto questo non bastasse, sappiate che siamo solo all’inizio.

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La quantità di armi inserita nel gioco è molto varia: esistono Katane, Doppie Katane, Lance, Asce, Kusarigama (una particolarissima arma giapponese, composta da un falcetto legato ad una catena alla cui estremità è posto un peso), Archi, Fucili, Cannoni e addirittura set bonus! Ogni arma ha un suo “livello” che aumenta con l’uso progressivo della suddetta. Più saremo in grado di usare una determinata arma, più questa aumenterà di potenza. Gli spiriti guardiani che potremo avere al nostro fianco sono moltissimi: i tre principali sono Kato il lupo, Isonade lo Squalo e Daibawashi l’uccello. Ciascuno spirito guardiano può essere attivato una volta che si riempie l’apposita sfera di energia e scatenerà il suo potere di volta in volta differente. Per aumentare di livello ci basterà pregare ad un santuario: qui potremmo aumentare le nostre statistiche, vendere oggetti, cambiare il nostro spirito guardiano, ricevere la benedizione del Kodama (un abilità passiva che spazia dall’aumento del ritrovamento oggetti, all’aumento temporaneo delle statistiche), evocare un nostro alleato (sistema analogo a quello già visto nella serie Souls) potenziare il nostro equipaggiamento o forgiarne di nuovo grazie all’opzione fabbro!

Tecnicismi e Impatto Visivo

Il gameplay di Nioh è molto personalizzabile: una volta appreso quando cambiare velocemente arma diventa tutto più semplice, ma è una cosa legata molto all’abilità del giocatore. E’ sicuramente un gioco che premia l’audacia e l’arguzia di un player. Non  vanno mai sottovalutati gli avversari, ogni svista può essere fatale dato che se finirete il Ki, vi ritroverete bloccati per almeno due secondi, più che sufficienti per passare a miglior vita. Contrariamente a quanto succede nella serie Souls, qui non potremmo essere invasi da altri giocatori: potremmo tuttavia evocare il loro avatar ed accettare di sfidarlo, mentre è sotto il controllo della I.A. Non esiste, per il momento, un vero PvP dunque ma non è da escludere che possa essere proposto in seguito. Esteticamente il gioco non brilla molto per la sua grafica che appare piuttosto datata: acqua ed ambientazione sono ben caratterizzati ma spesso si notano forti cali di frame rate su nemici od oggetti posti a sfondo oppure potremmo dire che molte texture sui nemici sono a bassa risoluzione. La sensazione che si ha è che il titolo fosse destinato anche a Sony PlayStation 3 e che non fosse stato pensato solo per PlayStation 4. Ad impatto il gioco è comunque bello e godibile. Sonoro non eccelso ma non è quello che si ricerca in un titolo del genere.

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La traduzione letterale del termine Nioh, dal giapponese è Re Benevolo: probabilmente un nome più azzeccato non potevano scegliere. Come note positive sul gioco possiamo dirvi che è davvero profondo, il titolo riesce a stupire e personalizzare un genere che forse in pochi riuscirebbero a migliorare. Non siate sorpresi se passerete anche venti minuti a decidere dove inserire un punto statistica rispetto ad un altro: ogni scelta che farete conterà parecchio, per cui siate oculati. Note negative possono essere un comparto grafico non proprio in linea con gli standard attuali, una scelta poco comoda della posizione di certi comandi di attacco (combattere con quadrato e triangolo in un titolo simile stressa all’inizio, poi ci si abitua). Quello che abbiamo però trovato davvero noioso è stata l’eccessiva punizione degli errori commessi: in molte occasioni si muore per una banale distrazione o perché il nemico di turno ci colpisce con due colpi. Commettere un errore è male e questo lo accettiamo ma spesso morire per due singoli attacchi è frustrante. Abbiamo trovato molto realistico il sistema di gioco con l’arco che, se usato a dovere, vi permetterà di uccidere all’istante i nemici.

Nioh
8
Voto 8
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.