WWE 2K18 Recensione

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Recensioni Lettura da 9 minuti

Questo mese oltre a FIFA 18 è uscito un altro titolo sportivo molto importante, stiamo parlando dell’annuale titolo di 2K Games, WWE 2K18. Il titolo di wrestling si prepara, anche in questa edizione, ad essere il più corposo della saga, andando a migliorare quanto visto nel capitolo precedente: ma sarà davvero così? Anche per quanto concerne WWE 2K17 erano state fatte tante promesse, per poi ritrovarsi nuovamente con lo stesso gioco ma con un roster più variegato. Quello che 2K dovrebbe fare sarebbe una ristrutturazione completa, anche per dare agli utenti ormai stanchi un’esperienza nuova e coinvolgente. Sarà questo l’anno buono per tornare sul ring?

WWE 2K18É l’ora del main event

Sicuramente la prima cosa che salta all’occhio in qualunque gioco a cadenza annuale è, senza ombra di dubbio, lo stile grafico. WWE 2K18 fa sicuramente un passo avanti rispetto al suo predecessore, ma su alcuni punti ancora non ci siamo. I modelli degli atleti sono ben realizzati, ma le Superstar femminili sono state “trattate male” se confrontate con le controparti maschili. Altri disastri sono avvenuti sotto l’aspetto delle espressioni facciali: durante la modalità carriera noterete come spesso sono completamente in ritardo e senza senso, causando contesti comici che non hanno niente a che vedere con la situazione in atto. La carriera inoltre ottiene una piccola modifica, ovvero le zone. Potrete girare liberamente in alcune aeree come il backstage o la palestra di allenamento. Il risultato comunque è pessimo poiché questi spazi vi faranno solo perdere tempo per gli spostamenti, dato che non ci sarà realmente nulla da fare o interessante da vedere.

Altra nota negativa sono i tempi di caricamento lunghissimi: questi a tratti rasentano la noia ed ammazzano totalmente la voglia di giocare. A conti fatti possiamo dire che il cambio di look è stato fatto, ma purtroppo è stato sbagliato. Nonostante un comparto tecnico che a prima vista risulta moderno, troviamo un prodotto poco fresco che suona vecchio di anni. Possiamo dire con certezza che la cura alle migliorie è stata superficiale, aggettivo che ormai da anni calza a pennello con l’intera esperienza offerta da WWE. I fan ormai chiedono un repentino cambio di rotta, 2K invece sembra voler fare il minimo consentito offrendo un prodotto diverso ma che, se analizzato attentamente, in realtà non riesce a differenziare molto tra un episodio e l’altro. Il risultato finale è un gioco che poco “cozza” con l’attuale generazione di console.

Suplex City

Andiamo dunque al vero fulcro dell’intera esperienza, ovvero il gameplay. Come il comparto grafico anche il modus operandi del gioco è pressoché identico al precedente capitolo, il sistema di sottomissione invece è stato completamente rivisitato, infatti adesso i giocatori avranno modo di scegliere tra due mini-game per effettuare questa azione: il primo è quello classico, con l’utente che deve sovrapporre la sua barra a quella dell’avversario per ottenere la resa di quest’ultimo, nel secondo invece dovrete premere una sequenza di tasti in rapida successione per scappare dalla presa. É stata aggiunta inoltre la possibilità di sollevare il vostro sfidante in quattro modi diversi, così da muoversi liberamente e dare parecchia varietà alla manovra, anche perché quanto appena detto consentirà di mettere lo sfidante dove vorrete e fare prese differenti. Queste sono le novità più grandi inserite nel sistema di combattimento, le altre meccaniche restano pressoché invariate sia nei pregi che nei difetti.

Un’altra grande carenza che la saga si trascina ormai da tempo è l’eccessiva legnosità dei movimenti dei personaggi. Il wrestling è, fin da tempi immemori, una disciplina rapida, veloce e dinamica. Gli scontri in WWE 2K18 sono invece estremamente meccanici, statici ed a tratti goffi. La colpa è sicuramente di una troppa rigidità dei character che non riescono a spostarsi in modo troppo libero. Un esempio pratico potrebbe essere che, una volta finiti a terra e indipendentemente dai danni subiti, si farà fatica a rimettersi in posizione eretta. Questo senza ombra di dubbio spiazza gli utenti, poiché gli scambi di posizione visti in TV sono estremamente più numerosi di quelli offerti dall’esperienza in game. Il sistema di contromosse continua a non convincere: quando starete per prendere colpi o mosse, sulla vostra testa apparirà il tasto R2: se premerete il pulsante in tempo il vostro lottatore riuscirà a liberarsi, dandovi la possibilità di ribaltare la situazione. Purtroppo l’intervallo di tempo dipende dalla mossa subita ed è per questo che le Mosse Finali sono praticamente impossibili da schivare.

La scalata verso la gloria

Come sappiamo tra i contenuti offerti dal gioco c’è la modalità carriera, e anche se ancora si sente l’assenza di una storia vera, è la punta di diamante. Come al solito dovrete creare la vostra Superstar e fargli fare strada da NXT, ovvero il roster della compagnia che punta a formare le stella del futuro, fino alla conquista della WWE. Il problema che questa feature è completamente senza senso, con una diramazione lasciata totalmente al caso e con dialoghi completamente inutili che sono ben lontani da quanto visto in TV. In tutto questo, tengo a riprendere anche il discorso delle animazioni facciali, che non aiutano il coinvolgimento ma, anzi, rendono tutto il contesto ancora più comico e privo di appeal.

Continua ad essere un peccato vedere questa modalità dopo anni ancora nel caos più totale, poiché davvero ricca di potenziale ed ore quasi infinite di divertimento. Le vicende che accadranno al vostro personaggio, completate da un pessimo lavoro di scrittura, non aiutano ad affezionarsi a nulla. Eppure sotto l’aspetto delle emozioni, soprattutto per i fan più rodati, la possibilità di avere un confronto “diretto” con le star più in voga della WWE dovrebbe essere una sensazione fantastica, carica di pathos e adrenalina; purtroppo però questo non succede e tutto il fascino di questo percorso viene oscurato dalla noia e dalla monotonia più totale. Un’altra modalità che ci ha sorpreso è WWE Universe, già presente nei capitoli precedenti. Nonostante non siano state inserite novità al suo interno, avere il controllo degli eventi vi aiuterà a plasmare la vostra compagnia. Ultimo, ma non per importanza, è l’inserimento di Road to Glory: qui avrete la possibilità di usare il vostro atleta creato per la carriera e farlo competere online in sfide giornaliere.

In conclusione possiamo dire che WWE 2K18 è un gioco che sa solo intrattenere sporadicamente. Purtroppo non sarà mai quel titolo che giocherete con consuetudine ma, contrariamente, vi verrà più da inserirlo per fare qualche partita con gli amici a casa. Il videogame non da un valido motivo per essere ricordato né per le modalità al suo interno né per l’originalità dell’esperienza offerta. Quello che ormai tutti i fan aspettano ma non ottengono è un repentino cambio di direzione della produzione, così da rendere  l’opera un prodotto fresco e coinvolgente. Il videogame sembra tutto tranne che progettato per le attuali console, animazioni facciali così distratte e poco curate ce le saremmo aspettate su giochi che ormai consideriamo arretrati. L’inserimento di zone dove spostarsi liberamente nella modalità carriera è inutile oltre che una totale perdita di tempo, poiché non ci sarà nulla da fare e i dialoghi con le altre super star sono tristi quanto superflue. WWE 2K18 è tutto da rifare, poiché non si discosta per nulla dal capitolo precedente.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.