Altro tentativo. Un po’ atipico il caso che caratterizza questa serie di titoli sviluppata da Kylotonn per il terzo anno: avete presente quando si dice “è una buona base per il gioco successivo?”, ebbene, Da WRC 5 all’odierno WRC 7 la crescita è stata costante, ma le mancanze, anche se in numero decisamente minore, risultano essere ancora evidenti. E’ dunque tornato sugli scaffali il titolo automobilistico ufficiale del Mondiale Rally, migliore sotto tutti i fronti rispetto al predecessore, ma che manca di quella sterzata capace di segnare il salto di qualità definitivo. Fino a che punto si è spinto il team francese questa volta?
Stavolta il sasso è stato lanciato discretamente lontano: anche se sul piano delle modalità offerte la varietà è minima (ma con l’apprezzabilissimo multiplayer anche in locale), i veri passi in avanti sono stati effettuati sul piano tecnico. Che si utilizzino controller, tastiera o volante, in WRC 7 riuscirete con un po’ di pazienza a padroneggiare la guida, anche grazie all’aiuto fornito dal tutorial per impostare la difficoltà e il realismo del gioco più adatte alla vostra abilità. Non abbiate quindi paura di osare, ma prima di intraprendere la carriera in sigle player consiglio caldamente di far pratica con qualche tappa nei singoli rally. L’interpretazione del gioco viene dunque da sé, dato che questo prodotto è in grado senza problemi di adattarsi al giocatore stesso, qualunque sia la sua preferenza di stile. Tra le migliorie più gradite c’è sicuramente una gestione più realistica degli impatti e delle derapate, oltre al maggior supporto del nostro navigatore nelle fasi più concitate.
Ufficiale
Di certo questa parola ha un certo eco, e per fortuna (cosa non scontata) in questo WRC 7 le licenze ufficiali sono state sfruttate al meglio. E’ arcinoto che molti colleghi di stampo sportivo non riescono spesso a fare di ogni licenza una virtù, ma il lavoro svolto da Kylotonn e Bigben Games riesce a rendere giustizia ad ogni singolo tracciato, ad ogni singola sfida speciale, ad ogni competizione, ad ogni livrea e ad ogni sponsor disponibile.
Come ci si poteva aspettare, il fulcro del titolo è racchiuso nella modalità carriera, nella quale vivremo la nostra storia all’interno del mondo del Rally, scalando la classifica e salendo di categoria. Ci troveremo infatti a partire dal basso, dal posto riservato ai giovani, e a dover sgomitare con i migliori piloti del mondo per guadagnarci la corona del mondiale. Questa modalità è rimasta pressoché invariata da quella che siamo stati soliti giocare nei due anni precedenti, con le solite riparazioni da apportare alla vettura tra un giorno e l’altro, con la decisione dell’assetto più consono per il nostro stile, e ovviamente con i messaggi dei nostri superiori, rivali, e giornalisti a farci i complimenti (o a minacciare rivincite). C’è però da dire che a parte la scelta della nostra nazionalità e del nostro nome e cognome, il livello di immersione personale all’interno della carriera è minimo, e proprio questo è uno dei punti mancanti che nel prossimo titolo dovrà per forza di cose essere riempito. L’immedesimazione è tutto, specialmente in un mercato videoludico dove il giocatore esige di essere il vero e proprio protagonista. La longevità dell’esperienza è purtroppo un’altra spada di Damocle sulla testa del pilota, che una volta in cima all’olimpo della guida potrebbe non trovare altri sbocchi per mettersi alla prova, se non il comparto online… anch’esso per ora abbastanza limitato a rally sporadici e alcune sfide con tempo a scadenza.
Tempo da lupi
Un’altro degli aspetti che in WRC 7 risulta surclassare il proprio predecessore è il comparto grafico. Sia chiaro, non ci troviamo di fronte all’eccellenza del 2017, ma riesce in ogni caso a mostrare quanto di buono sia stato fatto dal team durante l’ultimo anno fiscale. Oltre a una splendida rinascita dei poligoni e all’indiscutibile miglioramento delle texture, siamo stati davvero colpiti dal miglioramento degli agenti atmosferici: oltre alla riproduzione ottima delle diverse fasi della giornata con giochi di luce che non ci saremmo aspettati, sia la pista, sia l’ambiente di gioco riescono ad adattarsi perfettamente alle condizioni climatiche presenti. Queste caratteristiche vanno ovviamente a fondersi con il gameplay stesso, perché orario e meteo vanno a compromettere inesorabilmente anche la visibilità e la stabilità dell’auto su pista (oltre al tipo di terreno che stiamo calcando). Padroneggiare e domare i nostri bolidi di notte e sulla neve (come ad esempio può accadere nella nevosa Finlandia) diventerà perciò una sfida nella sfida.
Modus Operandi: questa recensione è stata redatta basandosi sulle versione PC del titolo, dopo aver terminato la modalità carriera ed aver affrontato numerose sfide in multigiocatore.