Finalmente è arrivato Super Robot Wars Y: oltre trent’anni e non sentirli? Sì, è proprio quello che potremmo dire di questa intramontabile, nonché famosissima, serie di videogiochi che va avanti sin dalle prime console a 8 bit degli anni ’80. In essa molti dei robottoni giapponesi che conosciamo fin da quando eravamo bambini si riuniscono in un gioco di strategia dai risvolti assolutamente non scontati, facendoci rivivere i ricordi dei cartoni animati della nostra infanzia. Sì, perché si tratta di giochi davvero nostalgici per chi, come il sottoscritto, è cresciuto a “pane e cartoni animati giapponesi” negli anni ’80. Grazie a questa serie, possiamo rivivere quei momenti attraverso le musiche originali e gli attacchi speciali che da sempre hanno contraddistinto icone come Combattler V, Raideen, Great Mazinger, Gundam e tanti altri robot famosissimi, tratti dalle numerose licenze presenti nel gioco.
Per la gioia degli amanti dei Kaiju, è presente anche Godzilla per la prima volta in assoluto, anche se non sappiamo ancora in quale delle tante missioni apparirà, né se sarà un nemico da affrontare o un alleato — ma lo dubitiamo fortemente. E sempre a proposito di chicche contenute nel gioco, possiamo spoilerarvi che, essendo presente Mazinkaiser, è stata introdotta la sigla “Fire Wars”, interamente cantata, che sicuramente vi riporterà alla memoria qualcosa di familiare… Ma dopo questa breve introduzione, andiamo a vedere in cosa consiste Super Robot Wars Y nel vivo della nostra recensione.
Squadra che vince non si cambia
Come i predecessori della serie (l’ultimo dei quali è stato Super Robot Wars 30, uscito qualche anno fa in occasione del trentesimo anniversario), anche questo capitolo è uno strategico a turni in cui dobbiamo affrontare le forze nemiche tratte da ogni serie rappresentata nel gioco. Ovviamente, queste forze vorranno colonizzare la Terra, e noi, missione dopo missione, dovremo impedirglielo con i nostri robottoni. Per la prima volta in assoluto, il gioco è disponibile anche in Europa, seppur solo in formato digitale e in lingua inglese, per PS5, Nintendo Switch e PC. Esiste comunque anche una versione fisica, disponibile come sempre in edizione asiatica o giapponese, per chi desidera collezionarlo materialmente.
Come già anticipato, il gameplay si basa sul distruggere le forze nemiche. Tuttavia, trattandosi di uno strategico a turni, bisogna tenere conto di condizioni di vittoria e sconfitta che possono variare: ad esempio, “distruggi tutti i nemici”, “proteggi la base”, “salva un determinato robot”, “resisti cinque turni”, oppure “sconfiggi tutti i nemici entro il decimo turno”. Le missioni si dividono in principali, secondarie, e DLC, con la possibilità di affrontare anche semplici missioni di dialogo, al termine delle quali riceverete oggetti speciali e punti da distribuire.
Il sistema di gioco è a turni alterni: prima tocca al giocatore, poi al nemico controllato dalla CPU. Vi consigliamo di iniziare con il livello di difficoltà “Casual”, pensato per i principianti, così da imparare bene le meccaniche. Una volta presa confidenza, potrete affrontare livelli più difficili o iniziare un New Game Plus, che vi permetterà di conservare i robot potenziati e i punti acquisiti nella partita precedente.
Combattimento e gestione delle unità
Durante ogni missione, sono presenti numerosi intermezzi narrativi e dialoghi che spiegano la trama. Dovrete scegliere quali robot schierare all’inizio, o attendere che arrivino dopo un certo numero di turni. Ogni casella della mappa può avere caratteristiche particolari in base al tipo di terreno: terraferma, aria o acqua. Questo influisce sul tipo di attacco (aria-aria, aria-terra, da sott’acqua, ecc.). Ogni attacco ha un range specifico, consuma energia e può richiedere un certo numero di punti morale, che si accumulano uccidendo nemici. Il morale è fondamentale per sferrare gli attacchi speciali, utili soprattutto contro i boss dotati di molti punti vita.
Ogni volta che si sale di livello, migliorano sia le statistiche del pilota che quelle del robot. Queste possono essere ulteriormente potenziate nella schermata di intermission, dove, utilizzando i crediti guadagnati, potrete migliorare ogni singola unità o acquisire abilità generiche tramite i punti memoria.
Durante il combattimento, potrete scegliere di parare, schivare (controllando la percentuale di successo) o attaccare. Potrete anche decidere se guardare o saltare le spettacolari sequenze animate. Le abilità “Spirit”, uniche per ogni pilota, possono fare la differenza: ad esempio, garantire il 100% di schivata, curare un robot alleato, o aumentare la probabilità di colpire. Usarle strategicamente è fondamentale per la sopravvivenza. Un consiglio: non spendete tutti i crediti subito! Serviranno nelle fasi più avanzate, considerando che il gioco conta oltre cinquanta missioni, quindi la strada è lunga.
Novità e aspetto tecnico
Ci sono delle principali novità introdotte in questo episodio. La prima sono i Punti memoria: novità assoluta, non presenti nei capitoli precedenti. Servono a costruire un vero e proprio albero delle abilità, che influenza ogni unità in vostro possesso. Ci sono poi gli assist: piloti aggiuntivi che, raggiunto un certo livello di affinità (semplicemente sconfiggendo nemici), potranno fornirvi bonus come il ripristino di 20 SP, necessari per attivare le abilità speciali dei vostri piloti.
Ma tecnicamente, com’è? Questa tipologia di giochi, in circolazione da oltre trent’anni, non ha mai brillato per grafica o tecnica, eccezion fatta per le spettacolari sequenze animate e i combattimenti 2D, davvero memorabili. Il comparto sonoro è uno dei punti di forza: ogni robot ha musiche originali e attacchi speciali fedeli alla propria serie. Per un nostalgico come me, questo rappresenta una componente fondamentale del fascino del gioco.
Essendo uno strategico a turni con mappa a griglia, non ci sono cali di frame, nemmeno nelle sequenze animate più elaborate, che sembrano uscite direttamente da un anime giapponese. Non aspettatevi texture in alta risoluzione o un motore grafico fotorealistico: la parte visiva è essenziale, ma efficace. In definitiva, si tratta di una produzione pensata soprattutto per chi ama i robottoni e vuole rivivere l’epoca d’oro dell’animazione giapponese.


