Se parliamo di LucasArts, molto probabilmente le prime immagini che vi saltano alla mente riguardano la sequela di avventure grafiche create col tempo dallo studio, dei titoli divenuti inevitabilmente storia grazie alla loro narrativa, al loro humor, e chiaramente ai loro enigmi (qualcuno ha detto The Monkey Island?). Non si tratta però dell’unico genere a cui lo studio si è avvicinato durante i suoi anni d’oro: quella di cui parliamo oggi infatti in recensione, è la riproposizione da parte di Atari e Nightdive Studios di uno dei più amati titoli shooter in prima persona degli anni 90′, Outlaws, che in questa versione completa e ripulita si arricchisce delle Handful of Missions, ovvero le missioni aggiuntive gratuite che uscirono l’anno seguente. La tirata a lucido però non è l’unica cosa interessante di questa remastered, ma procediamo con ordine.
A fumare, sarà di nuovo il mio revolver
Con dei video riproposti in maniera originale, senza fregiarsi purtroppo del formato 16:9, ci immergiamo direttamente nella trama di Outlaws. L’ex Sceriffo James Anderson ora vive in tranquillità con sua moglie e sua figlia in una fattoria fuori città, nel selvaggio west. Tuttavia la sua casa e la sua terra finiscono sotto il mirino di un ricco proprietario terriero Bob Graham, intento a comprarle per poi venderle a caro prezzo per permettere il passaggio di una ferrovia.
Tuttavia “il Dottore” (letteralmente nominato “Dr.Morte”), uno degli scagnozzi di Graham, all’ennesimo rifiuto da parte della famiglia di vendere quelle terre, si fa prendere troppo la mano – per così dire – e mentre James si trova a fare delle commissioni in paese, lui e il suo tirapiedi uccidono la moglie dell’ex Sceriffo, Anna, e rapiscono sua figlia Sarah. Da qui inizia una caccia spietata di Anderson per riprendersi sua figlia, che rimane il suo obiettivo principale, alla quale però finisce per aggiungersi anche la vendetta, e poi il senso di responsabilità… dopo tutto, “un uomo di legge è sempre un uomo di legge”, per quanto possa essersi ritirato.
Il gioco base si compone di 9 missioni storia di diversa lunghezza, sparse in diverse location mentre il viaggio dello Sceriffo continua; a queste si vanno ad aggiungere poi le Handful of Missions, slegate dalla campagna principale, che possono essere giocate stand-alone. Queste ci vedranno cercare e sconfiggere 5 degli scagnozzi di Graham, in location a volte riprese dalla campagna, altre nuove. Tutte le missioni possono essere giocate a tre livelli di difficoltà diversi (Buono, Brutto e Cattivo), e possiamo assicurarvi che già dal livello intermedio la sfida sa essere molto appagante.
Quasi trent’anni e non sentirli
Nel 1997 la LucasArts utilizzò per lo sviluppo di Outlaws una versione modificata del Jedi Engine, il motore quasi totalmente tridimensionale che aveva già usato per Star Wars: Dark Forces due anni prima (e con discreto successo), e il feeling di quei tempi ritorna in tutto il suo splendore, ma molto più luminoso e curato. La remastered è stata infatti creata sfruttando il KEX Engine di Nightdive, una delle eccellenze per quanto riguarda le riproposizioni di titoli vintage.
Quello che però ci viene proposto è una ciliegina, dato che parliamo di una ricostruzione texture di tutti gli scenari, dei modelli delle armi e dei nemici, avvalendosi dei concept art originali ripescati dagli archivi. La fedeltà è quindi altissima, senza però rinunciare alla qualità e alla nostalgia.
Ci sono in ogni caso anche diverse chicche per coloro che vogliono quel qualcosa in più: Outlaws + Handful of Missions supporta fino a 4K e 120 fps, cosa che ci ha garantito una fluidità invidiabile a schermo. Anche le cutcenes sono state restaurate, nonostante come abbiamo detto non siano state portate a 16:9 di risoluzione, un po’ un peccato, ma siamo pronti a soprassedere data la bontà del lavoro.
Ancora più pallottole!
Chiaramente non ci troviamo di fronte a un remake, quindi aspettatevi esattamente lo stesso gioco che avevate di fronte nel 97, ma con una responsività dei comandi migliorati, una pulizia grafica più aggiornata, e chiaramente qualche feature in più che non guasta, come quelle dedicate al multiplayer, che può essere sfruttato sia online che in LAN. Segnaliamo anche la presenza di altri minigiochi, o meglio modalità multiplayer, che saranno giocabili appena il titolo sarà disponibile al pubblico, come cattura la bandiera, deatmatch, gioco di squadra, e “Kill The Fool With The Chicken”, che vi lasceremo scoprire data la sua simpatia.
Tra le aggiunte tecniche degne di nota, c’è anche il supporto moderno ai controller, cosa non scontata, con anche una ruota delle armi per la selezione rapida (oltre al metodo classico, se si gioca con mouse e tastiera su PC).
Inoltre, per i più avvezzi alle sfide, come potete immaginare sono stati aggiunti anche degli obiettivi da raggiungere (o banalmente, degli achievements), ben 26, che saranno un’ulteriore modo per sfruttare al meglio le vostre capacità in Outlaws. Piccola chicca finale, è anche presente una sezione Extra, un Vault dove sono raccolti dei contenuti dedicati al gioco, come bozzetti, materiale dietro le quinte, e molto altro.
Ma è spaghetti western?
Ovviamente no, ma una delle notizie più belle che vi diamo è che il titolo è completamente localizzato in italiano, e non parliamo solamente dei testi, ma anche del doppiaggio. Ci teniamo infatti a sottolineare l’ottimo lavoro fatto anche dal punto di vista dell’audio, tra una colonna sonora splendidamente riproposta, e il lavoro ottimo dei doppiatori del 97 ripulito e confezionato a dovere. Proprio a questo proposito, impossibile non citare la performance del compianto Renato Cecchetto nei panni di Bob Graham, a cui aveva donato la voce giusto un anno prima di entrare nella storia con l’interpretazione di Manny Calavera in Grim Fandango.


