Supermassive Games timbra il cartellino e si presenta al lancio del visore di casa Sony con un breve ma decisamente gradito spin-off dell’acclamato Until Dawn. Scostandosi dal genere avventura grafica, il team di sviluppo ci propone uno sparatutto su binari dal sapore un po’ retrò, mantenendo però lo stile horror e sanguinoso tipico di Until Dawn. Rush of Blood arriva dunque come titolo per mettere alla prova le capacità base (e forse un pelino di più) del PlayStation VR. Andiamo perciò a vedere più da vicino quello che il titolo ci propone!L’esperienza di Until Dawn: Rush of Blood è semplice quanto diretta. Ci ritroveremo direttamente sul carrello della nostra giostra, avvicinandoci a quello che sarà il nostro punto di partenza (ovviamente dopo aver eseguito la varie calibrazioni dei controller PlayStation Move). Un giostraio, che ricorda in modo molto palese il Dr Hill del titolo originale, ci spiegherà in breve in cosa consisterà la nostra “piacevole” passeggiata nella sua casa degli orrori. Dopo una prima fase nella quale dovremo sparare a bersagli di legno et similia per prendere confidenza, inizierà il nostro tour vero e proprio entrando nella casa degli orrori.
Come vi ho già anticipato, la tematica rispecchia pienamente il titolo originale, ed alcuni dei punti forti di Until Dawn ritornano in grande (in tutti i sensi) stile. Preparatevi dunque a crivellare di colpi oggetti di qualsiasi tipo, ma anche feroci clown, velocissimi spiriti e…altro. L’esperienza di gioco godrà della sua massima qualità se intrapresa utilizzando due controller PlayStation Move, che saranno le vostre mortali pistole. È possibile anche giocare il titolo inclinando i classici pad ed utilizzando la PlayStation Camera, ma sappiate che questo titolo (come molti altri del genere) ci perderebbe non poco. Non poteva inoltre mancare il marchio di fabbrica del team, quelli che in gergo vengono definiti “jumpscare”: questi sono disseminati in tutta la vostra corsa, e dobbiamo dire che fatta eccezione per una decina di jumpscares di grande effetto, molti risultano abbastanza prevedibili. A “discolpa” del team va detto che, anche se sappiamo cosa potrebbe accadere, il livello di immersione e tensione rimane sempre su degli standard ottimi.Al termine di ogni livello di gioco ci sarà assegnato un voto, con tanto di contatore di precisione e… una visitina molto speciale da un certo dottore. A parte la nostra avventura sulle rotaie della giostra, queste iniezioni sono l’unica parte con un accenno di trama che Rush of Blood ci propone, ma calcolandone la breve lunghezza ed il concept, è chiaro che il target di Supermassive Games non fosse raccontare una storia. In tutto ciò, coloro che hanno apprezzato Until Dawn avranno non poco di cui godere, come ambientazioni buie e tetre, alcune delle quali richiamano proprio le location del gioco, fino ad arrivare ad oggetti, personaggi e nemici che hanno caratterizzato l’avventura. La “corsa completa” comprende solamente 7 stage, e la durata totale di questo viaggio tra sangue e morte si aggira intorno alle due / due ore e mezza.
L’aspetto tecnico del gioco non fa di certo gridare al miracolo, dove i dettagli ed i modelli non raggiungono uno standard adeguato al 2016, ma che in compenso forniscono una velocità ed un frame rate discreto al titolo. A questo si aggiunge però un livello di immersione di rilievo, che molto spesso vi farà dimenticare di essere seduti in salotto con degli occhialoni sul viso. Il comparto grafico è in ogni caso promosso, perché nonostante non sia eccellente, riesce a fornire una visione generale assolutamente positiva. Il comparto sonoro è molto legato al gameplay, dato che gli effetti sonori, i rumori e così via, faranno in modo che teniate sull’attenti anche il vostro udito per capire da dove si avvicinano le varie minacce…ma attenti a non essere ingannati! La gestione dell’audio, al contrario di quella grafica, è promossa a pieni voti, e consigliamo vivamente di giocare il titolo utilizzando delle cuffie per godere della migliore esperienza possibile.
Per quanto sia breve, Until Dawn: Rush of Blood risulta essere un’ottimo punto di partenza per le esperienze in realtà virtuale di Sony. Vero che la rigiocabilità del titolo sia limitata a collezionabili ed a record, ma la longevità è comunque proporzionata in modo decisamente consono al prezzo del gioco, che si aggira intorno ai 20€. L’unico vero peccato sta in alcune magagne tecniche dovute alla sincronizzazione dei controlli e alla precisione del puntamento, dove anche agli ormai datati PlayStation Move fanno la loro parte (rimanendo comunque molto funzionali). Il gioco, fatta eccezione per alcune fasi in cui il nostro carrello andrà a velocità folle alternando salite e discese, non farà soffrire di motion sickness, e di conseguenza lo reputiamo (con le giuste precauzioni) un titolo adatto anche alle persone sensibili a tale disturbo.