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Ubisoft: il CEO “giustifica” le accuse di tossicità

Un intervista per La Presse, una testata francese, è finita male per il CEO di Ubisoft Yves Guillemot, che si è lasciato andare in un commento decisamente poco felice. In risposta alle domande che gli sono state poste a proposito dei problemi di tossicità abbastanza noti interni all’azienda, che si erano inseriti tra gli altri scandali nel mondo dei videogiochi del 2020, Guillemot ha detto:

Creare un videogioco non è semplice. Ci sono delle “sfide” da superare, e di tanto in tanto si crea molta tensione […] per creare, hai bisogno di un po’ di frizione.

Nonostante prima e dopo il commento il CEO si sia speso molto per affermare che Ubisoft ha messo in piedi dei programmi che mirano esattamente a eliminare questi atteggiamenti, gli utenti online non hanno potuto fare a meno di notare che chiamare comportamenti problematici sul luogo di lavoro semplice “Frizione” non sembra essere un ragionamento utile all’abbattimento della tossicità. Il tutto è peggiorato dalle dichiarazioni di diversi giornalisti, come Ethan Gach di Kotaku che dice:

Più di uno sviluppatore di vecchia data mi ha detto che non semplicemente Guillemot non capisce dove è il problema

Questi problemi interni all’azienda spesso finiscono per penalizzare non solo la qualità della vita dei dipendenti, ma i giochi stessi, e primi sintomi ci sono già, in quanto gira voce che molti sviluppatori stiano cercando di evitare di lavorare su Assassin’s Creed Red per colpa di diversi atteggiamenti già presenti tra i leader del progetto.

Manuel Caliandro
Ciao! Sono Manuel, sono un ragazzo di Torino talmente tanto appassionato di videogiochi che è finito per studiare come Game Designer. Specializzato in Narrative Design, sono un enorme fan di tutto quello che è Indie, sono costantemente a metà di un odissea di giochi che voglio provare, film e serie che voglio vedere e libri da leggere.

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