Tomaszkiewicz confessa non solo The Witcher 3; viaggiamo nella storia.

Luigi Ciro "Geggio90" Liguori D'orsi
Di Luigi Ciro "Geggio90" Liguori D'orsi News Lettura da 3 minuti

The Witcher 3: Wild Hunt sono ormai due anni che è sul mercato, quindi per l’occasione PlayStation Blog ha intervistato il game director di CD Projekt Red Konrad Tomaszkiewicz. Molte sono state le sue fonti d’ispirazione giovanile, altri giochi invece avrebbe voluto coadiuvare la progettazione. Si parla sempre del primo giocato ed in tal caso si ritorna alla prima PlayStation, con Tekken 3 ed Eddy Gordo che gli hanno fatto venire la curiosità sulla capoeira. Negli anni avvenire difatti si è iscritto a dei corsi di capoeira, dedicandogli molto del suo tempo.

Per quanto riguarda il motivo per il quale egli ha scelto di diventare uno sviluppatore, l’indecisione regna sovrana tra due classici ovvero: Monkey Island e Eye of the Beholder. Il primo lo catturò con la sua trama strampalata, mentre il secondo d’altro canto gli diede per la primissima volta la sensazione della full immersion in un gioco.
Sotto il punto di vista creativo Tomaszkiewicz ha espresso il desiderio che, non gli sarebbe dispiaciuto lavorare su un titolo Naughty Dog tipo Uncharted o The Last of Us. Il motivo è che è un appassionato di GdR e questi sono molto incentrati sulla trama, dotati di una grossa presa emotiva talmente forte che TLoU lo ha tenuto incollato sino ai titoli di coda.

Il game director ha confessato inoltre che ha trascorso molte ore a ridosso della saga dei Soul e Nioh, cosa che rifarebbe molto volentieri; anche rigiocare Heavy Rain poiché possiede molti momenti intensi che restano dentro a lungo dopo i titoli di coda, soprattutto se si è genitori o lo si diventerà si denota come le scelte influiranno sul vissuto. Tomaszkiewicz ha espresso il giudizio sulla colonna sonora più ascoltata scegliendo proprio quella di The Witcher 3, mentre come multigiocatore è stata promossa a pieni voti la saga di Battlefield; il suo giudizio è stato chiaro: ” ho passato soprattutto nottate intere a giocare i titoli della serie con gli amici. Non ricordo alcun gioco capace di darmi così tanta libertà e farmi vivere momenti così epici in multigiocatore.”

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Nato e cresciuto con videogames, libri e fumetti, serie tv e film. Il suo primo centesimo lo ricevette da Super Mario in persona e la sua prima auto all'età di 9 anni fu una Nissan Skyline regalata dalla Poliphony Digital Inc. Conobbe suo fratello perduto grazie ad Altair e funge da mentore per tutti coloro che si approcciano ai giochi retro e ai giochi di guida soprattutto quelli che coinvolgono le 3 parole Need For Speed.