La retrocompatibilità è una feature sempre molto apprezzata dai consumatori e questa generazione di console, a parte il Wii U, ha dato qualche grattacapo a chi voleva giocare sin dall’inizio ai propri vecchi titoli preferiti. Su Xbox One, alla fine, Microsoft ha scelto la strada della retrocompatibilità pura, ovvero inserire i titoli Xbox 360 sulla One e godersi il gioco (limitati però ad una lista ben precisa che con il tempo crescerà sempre più), per Sony e la PS4 la situazione è un po’ diversa.
La console della casa giapponese, infatti, non è davvero retrocompatibile ma per giocare ai vecchi titoli bisogna acquistarli dal PlayStation Store e poi “accontentarsi” dell’emulazione che avviene tramite software; questo comporta ovviamente il dover spendere ulteriori soldi anche se si è già in possesso della versione fisica di un gioco, cosa che ha lasciato molti dubbi e malcontento tra i consumatori.
Ad esprimersi sull’argomento è anche Norwind Interactive, responsabile per il titolo sandbox Astraea, che è d’accordo sul far pagare questa emulazione, poiché dietro c’è un lavoro di ottimizzazione da parte degli sviluppatori:
“Sono entusiasta del fatto che PS4 possa emulare i giochi PS2. Credo che avere un maggior numero di giochi su una piattaforma sia molto positivo. Sono sicuro che Sony ha dovuto pagare i propri sviluppatori per far funzionare il software per l’emulazione, quindi far pagare per i giochi ha senso. Spero sia un successo”
Voi che ne pensate? Siete disposti a pagare nuovamente, a prezzo budget, dei vecchi giochi che magari già possedete e che avreste voluto semplicemente inserire nella vostra console e goderveli?