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The Last of Us: ecco cosa ci aspettiamo dalla serie TV di HBO

Di questi tempi non è raro vedere adattamenti su schermo di alcune opere provenienti dal mondo videoludico: basti pensare, per esempio, alla recente serie d’animazione targata Netflix ispirata alla saga di Castelvania. Eppure ,quando abbiamo scoperto che The Last of Us sarebbe diventato una serie TV, siamo rimasti  un po’ scossi. Certo, la notizia era nell’aria già da tempo, ma sapere che non si trattasse solo di rumor e che qualcuno si occuperà davvero della realizzazione dell’adattamento live action del capolavoro di Naughty Dog ci ha presi un po’ alla sprovvista. E scoprire che quel “qualcuno” è Craig Mazin, ideatore dell’acclamatissima serie Chernobyl, ci ha sorpreso ancora di più. Ma, a nostro avviso, quella di Ellie e Joel non è una storia semplice da portare al di fuori del medium videoludico e proprio da qui nasce una grande domanda: “la serie TV su The Last of Us sarà come ci aspettiamo? Ma, soprattutto, che cosa ci aspettiamo davvero?”. È quindi di questo che andiamo a parlare oggi: scoprite insieme a noi cosa vorremmo vedere nell’ormai attesissima serie TV di HBO e Craig Mazin!

Il viaggio di Joel ed Ellie

Parlare di The Last of Us non è mai semplice, non tanto perché abbia rivoluzionato chissà cosa all’interno dell’industria videoludica – anzi, in termini di gameplay non ha modificato proprio nulla -, ma perché la componente narrativa ci ha profondamente colpito e ci è rimasta nel cuore. Per non parlare del finale: una ferita che forse non si è ancora ricucita del tutto. L’incipit del capolavoro di Neil Druckmann (che, attenzione, collaborerà attivamente alla realizzazione della serie) era, a dirla tutta, piuttosto banale: la solita pandemia zombie. Oltretutto il gioco usciva nel 2013, in un momento in cui i non-morti andavano decisamente di moda. Eppure The Last of Us aveva quel qualcosa in più che tutti gli altri titoli non avevano.

Quello che la serie TV tratta dal titolo di Naughty Dog deve saper fare, è  infatti raccontare l’avventura di Ellie e Joel, ma questo non basta: deve descriverne ogni minimo particolare, ogni sfaccettatura deve prendere il rapporto dei due protagonisti e farcelo sentire “vicino”. Sì, perché il vero centro di The Last of Us non è l’epidemia, non è il mondo apocalittico e non è neanche l’immunità al virus di Ellie. Il centro del gioco è il rapporto di quest’ultima con il suo insolito compagno ed è importante che l’adattamento su schermo sappia sapientemente non solo descrivere questo rapporto, ma anche riuscire a metterci in sintonia con i personaggi, proprio come il videogioco. Il titolo su PlayStation 3 partiva però avvantaggiato: eravamo noi a controllare Joel ed era più semplice immedesimarci in lui. Ci aspettiamo e speriamo che la serie TV riesca in questo.

Ma se il prodotto di HBO non ripercorresse la trama del primo The Last of Us? A nostro avviso, sarebbe sicuramente un’ottima idea. La presenza di Ellie e Joel è ormai scontata, ma quando sarà ambientata la serie? Secondo noi, sarebbe perfetto collocarla nei 6 anni che separano il primo titolo di Naughty Dog da The Last of Us: Part II. Si avrebbe così una buonissima porzione di tempo in cui raccontare ciò che si vuole, osservare l’evoluzione di Ellie da appena quattordicenne all’età adulta e, perché no, andare a toccare gli effetti che il finale del gioco avrà sui personaggi.

Nemici: umani e infetti

Non possono ovviamente mancare gli infetti dal Cordyceps: tra Runner, Clicker e Bloater i nostri protagonisti dovranno affrontare diverse insidie. Ci aspettiamo ovviamente che vengano realizzati seguendo fedelmente il design dell’opera originale e preferiremmo inoltre l’utilizzo di un buon make-up alla ormai sempre più usata CGI. Bisogna ricordare però che in The Last of Us la minaccia più grande è sempre stata rappresentata dagli esseri umani. Vorremmo dunque trovare un equilibrio tra i due grandi ceppi di nemici, in modo tale che la serie non si riduca all’ennesimo prodotto sugli zombie o a una scialba copia di The Walking Dead. Sarebbe inoltre interessante l’introduzione di un villain umano dallo stesso carisma di David, personaggio incontrato da Ellie e Joel nella seconda metà dell’avventura.

Una cosa su cui siamo abbastanza certi è che l’atmosfera di questa serie TV sarà in grado di farci assaporare il mondo post-apocalittico tipico del gioco. Craig Mazin fa un po’ da garante in questo, visto l’ottimo lavoro svolto con la serie Chernobyl che, tra l’altro, propone anch’essa un’ambientazione disastrata. Un altro punto fondamentale della serie ispirata agli eventi della città Ucraina è la crudezza di alcune scene, che speriamo possa essere riproposta anche nella serie TV tratta da The Last of Us.

Passiamo ora a parlare di un altro punto importantissimo in un’opera televisiva: il cast. Sappiamo a cosa state pensando: “Hugh Jackman nei panni di Joel sarebbe perfetto!”. Probabilmente sì, sono pressoché identici, ma noi la consideriamo una scelta troppo facile, forse quasi banale. Preferiremmo invece che venisse dato spazio ad altri attori: il sopracitato protagonista potrebbe essere, per esempio, interpretato da Nikolaj Coster-Waldau (Game of Thrones) che secondo noi ci starebbe benissimo. La giovane e irrequieta Ellie potrebbe essere invece interpretata da Kaitlyn Dever (dalla serie Netflix Unbelievable) oppure da Sophia Lillis (IT e IT: Capitolo Due). Un’alternativa interessante sarebbe invece quella di portare su schermo una giovane attrice, meno conosciuta, che possa così affermarsi nel mondo dello spettacolo, un po’ come successo a Millie Bobby Brown con Stranger Things. Rimangono poi tantissimi posti vuoti per i personaggi di Tommy, fratello di Joel, Marlene, Tess, Bill e tanti altri ancora. Dato inoltre che è stato confermato che anche nella serie TV l’orientamento sessuale di Ellie non verrà modificato, sarebbe interessante vedere anche la sua amica, nonché primo amore, Riley.

Una delle poche certezze che finora abbiamo riguarda la colonna sonora della serie TV. È stato infatti confermato che a collaborare con Neil Druckmann, Craig Mazin e HBO ci sarà anche Gustavo Santaolalla. Il compositore argentino si è occupato del componimento della colonna sonora di The Last of Us, regalandoci quella che è forse una delle OST più belle di sempre. Sappiamo dunque che anche la serie TV, da questo punto di vista, saprà catturarci come ha fatto il videogioco. È dunque questo ciò che ci aspettiamo dalla serie TV di The Last of Us.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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