Li conoscete tutti, li vedete in ogni singolo film in cui compare una scena d’azione, non sapete come si chiamano ma vi danno emozioni pazzesche: sono gli Stuntman, i reietti del mondo del cinema, quelli pagati per prendersi le botte, le contusioni, e in alcuni casi, pagati per rischiare la vita. Il prezzo per tutto questo sono cifre spesso ridicole, senza gloria. The Fall Guy pone il riflettore su queste persone, sulla loro vita, e in questa recensione (sempre senza spoiler) vivremo le loro ansie e paure a 360 gradi, il tutto indorato dalla comicità e dalle azioni intrinseche dei nostri protagonisti.
Attore e controfigura
Colt Seavers (Ryan Gosling) fa il lavoro dei suoi sogni: è il più grande stuntman del mondo, gira le scene più spettacolari ed adrenaliniche per conto della leggenda del cinema Tom Ryder (Aaron Taylor-Johnson). Gira i suoi film davanti all’amore della sua vita, Jodi Moreno (Emily Blunt), con quest’ultima che aspira un giorno a diventare una regista e girare il miglior action movie mai visto.
Tutto si rompe quando Colt subisce un brutto infortunio sul set che, oltre a compromettere la sua forma fisica, lo devasta mentalmente al punto che abbandona gli amici, la carriera, e Jodi. I due si allontanano per oltre un anno, quando Colt viene richiamato dall’agente di Tom Ryder per un’emergenza e, sebbene lo stuntman non voglia saperne nulla, la manager gli fa notare che la regista del film è la stessa Jodi, e che lei ha espressamente chiesto di lui. Colt monta sul primo volo, desideroso di ritornare a quell’amore perduto.
STOOOOP: era buona! Così come si urlerebbe sul set, ci fermiamo qui per la trama del film, aggiungendo solo che, beh, come potete immaginare, le cose non andranno lisce come Colt vorrebbe e l’attore nell’ombra dovrà fare i salti mortali (letteralmente) per riuscire a risolvere la situazione, oltre che tornare tra le braccia della sua amata. Sebbene l’incipit della trama possa sembrare banale, in realtà essa è molto articolata e c’è più di quel che sembra, merito indubbiamente degli attori che ci sono e che trasmettono emozioni ad ogni sguardo.
Eroi Invisibili
Gli stuntman sono eroi invisibili, lo sa bene David Leitch, regista di questa adrenalinica pellicola che, nel messaggio di presentazione del film, dice senza mezzi termini che “solo al cinema si possono vivere certe emozioni”. Retorica a parte, quella di chi giustamente porta l’acqua al proprio mulino, il regista ha ragione: lui è stato per tutta la sua carriera uno stuntman tra i più apprezzati di Hollywood, militando in film del calibro di Daredevil, Matrix Revolution, V Per Vendetta, X-Men le Origini – Wolverine e talmente tanti altri che staremmo qui a fare una lunghissima lista, se continuassimo. Lo conoscete? No. Perché di fatto non esiste un premio per gli Stuntman, se non il pagamento della parcella a fine riprese.
David Leitch è un regista d’azione eccezionale: a lui si devono infatti John Wick con Keanu Reeves, Fast and Furious: Hobbs and Shaw e Deadpool 2. L’azione ce l’ha nel sangue e in The Fall Guy non manca di certo. Sotto la sapiente direzione del regista, Ryan Gosling si conferma come sempre un attore sopra la media, capace di essere fortissimo sul set, quasi indistruttibile, ma fragile e dalla “lacrima facile” quando pensa a Jodi. Già, c’è sempre una donna nel cuore di un duro: Emily Blunt porta sullo schermo una giovane e intraprendente regista, capace però di rivelare il lato umano di sé come poche sanno fare.
Sorpresa della pellicola è indubbiamente Aaron Taylor-Johnson che ci ha stupiti tutti con la sua capacità di essere comico. Risulta quasi una macchietta nel film, superlativo nelle idee e perfetto nell’incarnare la star d’azione all’apice del successo, narcisista e senza peli sulla lingua, tant’è che lo stesso Colt lo descrive come “[…] faccio tutto quello che mi pare, comportandomi come se il mondo fosse mio”.
Sexy Bacon
The Fall Guy è, come compare nel film, un messaggio potente e intrigante, avvolto in del fragrante e sexy bacon che inganna lo spettatore, abbagliandolo con effetti speciali e trailer incredibili quando di fondo ci sono tante frasi e messaggi subliminali che arrivano, volenti o nolenti, all’orecchio e agli occhi di chi guarda.
Di fatto quasi nessuno ha voglia di ascoltare un monologo sulle cose che non vanno, o le critiche di un settore che sforna miliardi di fatturato sulla pelle di chi prende davvero le botte, e a cui non viene riconosciuto nulla (eccetto lo stipendio). Se, viceversa, avvolgo quel messaggio in un film d’azione ricco di esplosioni e colpi di scena, viene quanto meno ascoltato, e si torna a casa con quel qualcosa in più.
A differenza di un John Wick 4 questo film non riscrive le regole di un action movie, sebbene ne esalti le caratteristiche, mettendo in evidenza quanto di buono c’è in una pellicola simile, e utilizzando botte e esplosioni come momenti di pausa tra un discorso e l’altro. È un film adatto a tutti, che siate fan del genere o meno.