Uno degli obiettivi primari della realtà virtuale è immergere il giocatore in mondi digitali e farli così sentire parte integrante di un’esperienza. Come abbiamo potuto notare negli ultimi anni, a questo scopo funzionano particolarmente bene titoli dallo stile cartoonesco o aventi comunque contesti in grado di stimolare maggiormente la mente dei designer, i quali possono così dare sfogo alle loro idee e consentire al fruitore un’interazione più “magica” all’interno della loro opera. È questo ciò che accade in The Curious Tale of the Stolen Pets, gioco realizzato da Fast Travel Games per Oculus RIft, Oculus Quest, HTC Vive, Windows Mixed Reality e PlayStation VR. Noi abbiamo testato quest’ultima versione ed ecco cosa ne pensiamo.
Un rapporto difficile
A narrare le vicende del titolo è il nonno della protagonista, il quale ci accompagnerà con la sua voce attraverso vari stage definiti come sogni. Scopo del vecchio è quello di riavvicinare tra loro le nipoti, le quali si sono allontanate a causa di un’incomprensione, e allo stesso tempo scoprire il mistero dietro alcuni animali scomparsi o imprigionati. Una trama semplice e breve che segue piacevolmente il giocatore nelle sue azioni, ma che risulta comunque poco approfondita vista anche la durata esigua dell’avventura.
Incantevoli mondi in miniatura
I cinque livelli che compongono il titolo sono strutturati in modo da richiedere all’utente un occhio attento e un’accurata analisi degli elementi che ha intorno. Il gioco si svolge infatti in affascinanti mondi in miniatura presenti davanti a noi, che possiamo ruotare a nostro piacimento per osservare tutti i piccoli dettagli presenti. Le ambientazioni in questo senso sono ben realizzate e variegate, presentando una natura ed elementi di gioco sempre differenti, nonché enigmi piuttosto originali e mai noiosi. Nonostante sia presente, utilizzando il Dualshock 4, qualche problema nella gestione dei controlli, muovere i modelli davanti ai nostri occhi, scrutare ogni angolo, raccogliere oggetti e cercare il modo esatto di utilizzarli è sempre soddisfacente e immersivo, nonché capace di strappare un sorriso più di una volta.
Le interazioni possibili non sono molte ma bastano ad evitare una ripetitività di situazioni: è possibile, come già accennato, sollevare oggetti, ruotarli o agitarli per compiere determinate azioni in diversi contesti. Ma anche premere interruttori e altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire. Ci aspettavamo invece maggiore profondità dai piccoli e graziosi personaggi che popolano i mondi, i quali reagiscono in modo limitato quando interagiamo con loro nonostante abbiano maggiori potenzialità in tal senso. Obiettivo del gioco è quello di salvare tutti gli animali intrappolati o dispersi, sfruttando in modo ingegnoso ciò che abbiamo a disposizione. Non manca però anche una “missione secondaria”, che consiste nello scovare monetine celate dietro fasci luminosi. Alcuni di questi sono facilmente visibili, tuttavia non sarà facile individuarli tutti.
Oltre al delizioso e colorato stile grafico, The Curious Tale of the Stolen Pets può vantare una bellissima colonna sonora composta dal gruppo musicale svedese Wintergatan, che si occupa di musica folktronica. I motivetti risultano sempre coerenti alle ambientazioni e accompagnano con note felici e spensierate. Ciò che però non fa emergere troppo il titolo è la sua durata: è possibile infatti concluderlo in un ora o poco più, dettaglio che tra l’altro esclude possibili problemi di motion sickness. Intendiamoci: una bassa longevità non è assolutamente sinonimo di meno qualità, tuttavia in questo caso si ha la sensazione che l’opera potesse dare di più, sia in termini di narrazione che di meccaniche di gioco.