Taito Milestones – Recensione, per gli amanti del retrogaming puro

In questa recensione torneremo indietro nel tempo e riscopriremo i titoli che sono compresi in Taito Milestones. Vale la pena recuperarli?

Angela Pignatiello
Di Angela Pignatiello - Contributor Recensioni Lettura da 8 minuti
6.2
Taito Milestones

Questa recensione vi porterà indietro nel tempo: oggi vi parleremo di Taito Milestones, il titolo che raccoglie alcuni dei classici realizzati dalla nota software house. I titoli disponibili in questa collezione sono ben dieci, seppur manchino alcuni classici famosi della casa produttrice, nonostante questo, il titolo dà l’opportunità ai giocatori di Nintendo Switch di recuperare alcune pietre miliari che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del mondo videoludico.

Una collezione fantastica, ma…

La storia di Taito inizia intorno agli anni ‘70, ma ha iniziato a fare davvero la storia videoludica solo nella decade successiva. Infatti, sono tantissimi i giochi che è possibile ricordare. In questa collezione vediamo la vastità di generi che gli sviluppatori sono riusciti a coprire durante i loro anni di attività. Taito Milestones, infatti, propone ben dieci giochi che vanno dal platforming, ai puzzle, fino allo shooter, e sono rinati esattamente nella versione che alcuni di voi ricorderà sicuramente.

I titoli proposti nella collezione sono:

  • Qix (1981): un puzzle game dove bisogna catturare le aree eseguendo dei cerchi intorno a esse, il tutto cercando di evitare i nemici,
  • Space Seeker (1981): uno shooter dove bisogna eliminare i nemici e bombardare l’Air Force,
  • Alpine Ski (1982): in questo titolo potete partecipare a tre competizioni sportive,
  • Front Line (1982): un run and gun dove dovrete farvi strada in territorio avverso, affrontando ogni soldato con qualsiasi mezzo a vostra disposizione, inclusi veicoli corazzati o cingolati,
  • Wild Western (1982): il classico degli shooter, qui il vostro obiettivo sarà quello di fare fuori le gang che troverete nel far west,
  • Chank ‘n Pop (1983): un titolo simil Bubble Bobble dove l’obiettivo è recuperare i propri cuori senza farsi eliminare da dei mostri,
  • Elevator Action (1983): uno stealth game dove ci sarà tantissima azione, l’obiettivo è prendere alcuni documenti segreti e poi scappare via,
  • The FairyLand Story (1985): un platformer che vi porterà all’interno di un castello dove dovrete sconfiggere dei mostri,
  • Halley’s Comet (1986): anche questo un classico titolo di quei tempi, è uno shooter verticale dove dovrete distruggere la Cometa di Halley e il computer al suo interno,
  • The Ninja Warriors (1987): un beat ‘em up dove dovrete dare battaglia a mani nude, come il classicismo vuole.

Per quanto riguarda il feeling che si ha mentre si gioca uno di questi titoli, bisogna dire che è si percepisce l’età che ogni titolo ha. Infatti, se da una parte ci regalano una sensazione di retrogaming puro, dall’altra potrebbe dare ai giocatori un feeling strano ed anacronistico, specialmente se non hanno vissuto l’epoca. Ovviamente non è qualcosa di grave, tant’è che ogni singolo gioco gira perfettamente e i comandi sono sempre responsivi. Così come ci si aspetterebbe da giochi che erano disponibili anche sui cabinati arcade della care e vecchie sale giochi.

Uno degli aspetti positivi di questa collezione è certamente il fatto che cerca di accontentare tutti gli appassionati di videogiochi retrò, ma l’assenza di grandi classici Taito si fa sentire. Per esempio, non è possibile pensare alla software house senza far saltare alla mente Puzzle Bobble o  il già citato Bubble Bobble, assenti in questa collezione (forse per motivi di anno di uscita). Inoltre, questi porting presentano delle novità che prima era impossibile implementare: sì, stiamo parlando delle Leaderboard online. Se prima potevate dimostrare di essere i migliori solo nelle sale arcade, ora potrete farlo con tutto il mondo che vi guarda. Questa implementazione funziona perfettamente ad esempio con Alpine Ski o The Ninja Warriors, feature che ovviamente aumenta la rigiocabilità della collezione, visto che spinge il giocatore a migliorare e diventare il numero uno in classifica, un po’ come quando si richiedevano i gettoni al bancone per continuare a giocare e sottolineare la propria supremazia.

taito milestones recensione elevator action

Dato che si tratta di giochi arcade, spesso e volentieri le partite possono essere interrotte quando si vuole, questo rende Taito Milestones uno dei giochi che si presta meglio alla portabilità e a Nintendo Switch. Senza contare che è possibile anche la scelta del widescreen o dei 4:3, così da scegliere tra il classico e il moderno. Dunque ci sono un sacco di aspetti positivi che rendono questa collezione davvero appetibile, ma che poteva esserlo ancor di più con i classici mancanti.

Solo per pochi eletti

Dal punto di vista grafico abbiamo uno stile di pixel art crescente nella qualità, e ogni singola immagine è stata riportata per quella che era, nonostante si noti una leggera pulizia per rendere il tutto decisamente più chiaro. Le musiche sono spesso azzeccate e riescono ad accompagnare il giocatore nella sua avventura nel passato. Anche se certamente tutto questo riesce a immergere chiunque e far quasi dimenticare che si è davanti a una console e non a un cabinato.

Di solito le collezioni di titoli hanno classici intramontabili oppure dei giochi che non sono acquistabili in nessun altro modo se non con la collezione. Se abbiamo già appurato che mancano alcuni giochi classici di Taito, possiamo dire che la motivazione per la quale acquistare queste “pietre miliari” sta nella seconda opzione. Ed è così, almeno in parte, perché quasi tutti i titoli presenti sono già acquistabili comodamente tramite l’eShop Nintendo. Al momento quelli non disponibili separatamente sono solamente Space Seeker e Chank ‘n Pop. In altre parole, quasi tutti sono già disponibili al prezzo di 6,99 l’uno. Certo, se sommiamo il prezzo della collezione e singoli giochi, è più conveniente acquistare la collezione, visto che si avrebbero anche due titoli in più.

Inoltre non ci sono funzioni extra, fatta esclusione del widescreen e delle feature online. Quindi risulta davvero facile dire, arrivati a questo punto della recensione, che Taito Milestones parla ai fan sfegatati o a coloro che non hanno mai giocato un titolo della software house e vogliono partire “da qualche parte”. Purtroppo è un po’ troppo povero e manca di alcune funzioni che ormai fanno parte di molte di queste collezioni. Dunque sì, è un buon lavoro, ma poteva essere fatto decisamente di più. Taito Milestones uscirà il 15 aprile 2022 su Nintendo Switch, e avrà il prezzo di 39,99 euro al momento della stesura della recensione.

Taito Milestones
6.2
Voto 6.2
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Contributor
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.