Sword Legacy: Omen – Recensione di un RPG a turni davvero tosto!

Giuseppe Fragola
Di Giuseppe Fragola Recensioni Lettura da 5 minuti
8
Sword Legacy: Omen

Sviluppato da Firecast Studio e Fableware Narrative Design, Sword Legacy: Omen ci riporta in Britannia, ai tempi di Re Artù (più o meno!). Avviato il gioco, ci siamo ritrovati tra le mani un classico RPG a turni dove, in perfetto stile Dungeons & Dragons, ogni personaggio farà affidamento su una precisa quantità di punti azione, da spendere per muoversi o attaccare il nemico (o per compiere altre particolari azioni).

Sword Legacy: Omen

UNA TRAGEDIA “CARTOON” (A TURNI)

Nei panni di Uther, guardia personale di Re Leof, della ladra Gwen e dello scudiero Dwanne, veniamo informati da Merlino in persona della morte del Re e del rapimento della Principessa Igraine. All’esterno, fuori dalle mura amiche, l’esercito del Wessex, guidato dal temibile Gorlois, fa bruciare tutto ciò che gli capita innanzi. Non vi è altra soluzione che chiedere aiuto agli altri popoli della Britannia.

Sword Legacy: Omen, al contrario di quanto possa sembrare osservando lo stile grafico, piuttosto colorato, mette in scena una vera e propria “tragedia a turni”. In una situazione già così complessa, scoprirete presto che le popolazioni vicine, alle quali speravate di poter chiedere aiuto, sono decimate a causa di una terribile epidemia.

Immersi di… “cose brutte”, fino al collo, abbiamo scoperto con piacere che il gameplay del titolo targato Firecast Studio è curato in ogni minimo dettaglio. Una raffinata I.A. (Intelligenza Artificiale) garantisce combattimenti estremamente tattici, dove anche una momentanea superiorità numerica, per quanto clamorosa possa essere, è in grado di tramutarsi in una bruciante sconfitta.

Sword Legacy: Omen

UNA I.A. DEGNA DI… INVESTITURA!

Il sistema di combattimento è incredibilmente profondo e complesso, al punto che abbiamo sempre avvertito la necessità di dover fare affidamento su ogni singola abilità sbloccata (e potenziata). Tra uno scontro e l’altro vi sarà la possibilità di riposare all’interno di graziose locande, dove trascorrere una notte serena. Al contrario, dormendo in accampamenti posizionati all’esterno potreste cadere vittima di agguati notturni (e succederà, ovviamente!).

Ogni personaggio rappresenta una classe differente, contraddistinta, come tradizione vuole, da una serie di caratteristiche ed abilità, sia attive che passive, che vanno dalla forza alla capacità di incassare colpi, passando per il livello di salute e via discorrendo. Ogni singolo eroe può fare affidamento ad una precisa quantità di punti azione e punti disciplina, che non viene determinata soltanto dalla classe che caratterizza il personaggio selezionato, ma anche dall’equipaggiamento che si sfoggia in quel momento in battaglia. I punti azione, come è facile intuire, servono per potersi muovere sulla “scacchiera” e per scagliare attacchi, mentre i punti disciplina possono essere utilizzati per potenziare ogni diverso attacco (ma guai ad abusarne!). Abbiamo trovato particolarmente interessante, inoltre, la possibilità di utilizzare alcuni elementi dello scenario a nostro favore: i nemici possono essere scaraventati giù da un burrone (in stile “Questa è Sparta!!!“) o fatti bruciare senza pietà colpendo i barili esplosivi posizionati in diversi punti.

Sword Legacy: Omen

Sword Legacy: Omen, sa essere anche decisamente… cattivo! Le possibilità di curarsi durante il combattimento sono ridotte all’osso ed è impossibile resuscitare un proprio compagno di battaglia fino alla fine dell’intera missione. Non bastasse tutto ciò, per gli amanti delle sfide impegnative gli sviluppatori hanno deciso di non rendere disponibile il salvataggio manuale; potrete fare affidamento esclusivamente in determinati checkpoint disseminati tra i livelli.

Se siete amanti dell’avventura e, in particolare, dell’esplorazione, fareste bene a considerare con molta attenzione l’acquisto di questo piccolo capolavoro, che fa della profondità tattica dei combattimenti il proprio punto di forza, mentre risulta incredibilmente piatto e monotono quando c’è da scoprire il mondo che circonda i nostri eroi. L’unico aspetto davvero negativo, comunque, resta la mancata localizzazione in italiano, cosa che pesa molto considerando l’incredibile mole di dialoghi e cutscenes offerti. Qualora foste poco pratici della lingua inglese, rischiereste di non capire assolutamente nulla, per interminabili sequenze, prima di poter, quantomeno, sfogarsi sui nemici (rispettando i turni, rigorosamente).

Sword Legacy: Omen
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Voto 8
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Dall'ormai lontano 1997 abbatto Draghi virtuali, salvo Principesse, mando in visibilio gli stadi di mezzo mondo a suon di gol e anniento avversari con ogni mezzo a disposizione (dagli hadouken alle spade infuocate). Non vedo ragione per smettere, quindi continuo!