Sushi Striker: The Way of Sushido – Recensione del rompicapo creato da Indieszero

Aivil Wolf
Di Aivil Wolf Recensioni Lettura da 7 minuti
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Sushi Striker: The Way of Sushido

Lo scorso 8 giugno è uscito per Switch e 3DS Sushi Striker: The Way of Sushido. La chiave di questo puzzle-game firmato Nintendo e Indieszero, come si evince dal titolo, è il sushi, lo stereotipo per eccellenza del cibo giapponese. Se siete amanti di questa pietanza a base di pesce crudo sicuramente questo gioco non vi deluderà: il gameplay è semplice e intuitivo ma comunque ben strutturato e dinamico, i disegni in stile anime sono piacevoli e divertenti e la storia è senza dubbio tra le più esuberanti di sempre. In più, troverete tantissime informazioni su decine di tipi di sushi in una mini-enciclopedia completa di illustrazioni capaci di far venire l’acquolina in bocca. Dunque, siete curiosi di saperne di più su Sushi Striker? Andiamo a scoprirne i dettagli insieme.

LE GUERRE DEL SUSHI

Come abbiamo detto, la trama di Sushi Striker è una delle più assurde in cui possiate imbattervi: la terra in cui è ambientata quest’avventura è stata dilaniata da una guerra per il controllo del sushi, il cibo più sopraffino del mondo; dopo la vittoria dell’Impero questa prelibatezza è diventata accessibile a pochi, tuttavia i ribelli della Repubblica non si arrendono ancora e vogliono fare in modo che questa pietanza torni ad essere accessibile a tutti. Proprio qui inizia il viaggio di Musashi (se sarà un ragazzo o una ragazza lo sceglierete voi), che grazie ad una serie di fortuiti eventi si alleerà con Jinrai e gli altri spiriti del sushi per aiutare la Resistenza a sconfiggere l’Impero una volta per tutte.

SUSHI STRIKER PSD

L’avventura è costituita di una serie di battaglie “all you can eat” dove dovrete mangiare tutto il sushi possibile per poi tirare i piatti vuoti all’avversario, che sarà quasi sempre uno sgherro dell’Impero. A questi livelli si alternano dialoghi e sequenze cinematografiche in inglese e sottotitolate in italiano: la vera pecca, in questo caso, è la mancanza di un’altra opzione audio, poiché il doppiaggio non è dei migliori. In ogni caso, possiamo dire che la narrazione in questo gioco non è un elemento fondamentale, infatti serve da pretesto per guidare il giocatore tra i vari livelli: le battaglie permettono a Musashi e agli spiriti del sushi di guadagnare esperienza, livellare e, a volte, sbloccare nuovi piatti. Di tanto in tanto invece, potrete ottenere alcuni oggetti da impostare prima degli scontri che vi forniranno diversi tipi di bonus: per fare un paio di esempi, fra i gadget ci sono le rotelle, che modificano la velocità dei nastri del sushi, e la cintura nera, che dimezza la salute di Musashi ma permette di ottenere punteggi molto più alti. Tuttavia, il gioco non è così semplice come può sembrare…

Sushi Striker 3

LA VIA DEL SUSHIDO

Le meccaniche dei combattimenti di Sushi Striker, come abbiamo detto prima, sono abbastanza semplici e intuitive: ognuno dei due sfidanti ha a disposizione tre nastri scorrevoli pieni di sushi più uno centrale in comune. L’obiettivo è collegare il maggior numero possibile di piatti con lo stesso colore fino ad un massimo di venti in sette secondi. Musashi mangerà tutto il sushi raccolto per poi mettere i piatti vuoti su un tavolino dal quale saranno poi lanciati, manualmente o automaticamente, contro l’avversario, che subirà danni: una volta che avrà perso tutti i punti vita, avrete vinto. Naturalmente, più piatti impilerete più forti saranno le combo, la cui potenza però è determinata anche da altri fattori quali le pietanze collegate e gli spiriti del sushi equipaggiati. Potrete mettere in squadra un massimo di tre spiriti per volta, più due di riserva che non prenderanno attivamente parte alla battaglia ma acquisiranno punti esperienza a fine battaglia. Ricordate sempre che proprio questi simpatici amici sono la chiave per vincere, infatti ogni spirito del sushi possiede un’abilità particolare: alcune vi permettono di recuperare salute, altre di infliggere maggiori danni all’avversario o di causargli importanti svantaggi. Utilizzare queste abilità è molto semplice, infatti basta caricare la relativa barra con le suddette combo.

Sushi Striker 2

Sebbene il gioco all’inizio possa risultare facile, progredendo nell’avventura si può chiaramente notare che questo titolo è più strutturato e articolato di quanto possa apparire: andando avanti nei livelli, alle meccaniche di base descritte prima si aggiungono regole e varianti sempre più complicate. È così che Sushi Striker combina la frenesia dell’azione con una complessità tattica degna di nota e il tutto lo renderebbe un titolo longevo e perfetto per divertirsi in multiplayer, se non fosse per alcuni difetti che purtroppo non possono essere ignorati. Da subito è facile notare come sia complicato e impreciso selezionare i piatti con i controller e quanto invece sia più facile utilizzare il touch screen. Tuttavia questo non risolve il problema, infatti lo schermo non sembra essere abbastanza sensibile, cosa che in particolare si nota quando si cerca di scorrere il dito velocemente tra i celeri nastri trasportatori. Sebbene ci si riesca ad adattare in fretta a questi sistemi “difettosi”, si tende comunque ad abbandonare ogni strategia finendo per giocare in modo completamente casuale. Appare dunque evidente che Sushi Striker sia stato ideato per essere giocato con il pennino sullo schermo inferiore del 3DS e non su Switch, dove il gioco purtroppo perde qualcosa e, nei casi peggiori, può risultare frustrante, mostrando quanto la fortuna diventi più importante della bravura del giocatore. Infine, bisogna anche dire che, nonostante lo stile grafico sia coloratissimo, piacevole e divertente, resta una produzione dai costi decisamente bassi più adatta ad un’app per smartphone che a un videogioco.

Sushi Striker: The Way of Sushido
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Voto 7
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Aivil Wolf è cresciuta con un Game Boy sempre in mano, giocando dal primo Super Mario Land a tutti i titoli dei Pokémon. Solo dopo ha finito per diventare la peggior ossessionata di Zelda che si possa incontrare. Mai chiamare Link "Zelda" in sua presenza. La Nintendo è sempre stato un punto fisso, ma col tempo si è avvicinata a un mondo di videogiochi più vasto, tanto da farle girare la testa per quanto poco si è accorta di saperne. La passione per i videogiochi l'ha infine portata a scrivere per Game Legends. Sarà, la nostra eroina, all'altezza di questo arduo compito? Speriamo che la Triforza possa guidarla in questo cammino!