South Park: Scontri Di-Retti – Recensione dell’avventura di Cartman e amici su Switch

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Recensioni Lettura da 7 minuti
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South Park: Scontri Di-Retti

South Park è un prodotto storicamente irriverente e privo di freni inibitori. Le battute pesantissime su luoghi comuni riguardanti razze, minoranze etniche e tanto altro, sono diventate veri e propri oggetti di culto per fan, ma dato che questo tipo di umorismo è considerato pesante per le nostre usanze moraliste, riproporlo in una veste videoludica sarebbe stata una mossa davvero rischiosa. Per questo motivo entra in scena Ubisoft che già nel 2014 con South Park: il bastone della verità, aveva avuto il coraggio di osare, riproponendo il pungente linguaggio della serie in una veste ruolistica con un gameplay a turni vecchio stile. South Park: Scontri Di-Retti non si discosta molto dal suo precedente, anche se, seppur rimanendo a tutti gli effetti un GDR, questa volta presenta un sistema di combattimento strategico. Dopo l’essere stato rilasciato su PlayStation 4, Xbox One e PC, il titolo è finalmente arrivato anche su Nintendo Switch.

Mai vista una cosa così

Partiamo da una semplice premessa: vedere un prodotto come South Park: Scontri Di-Retti su Nintendo Switch fino a due anni fa era una cosa davvero impensabile. Questo conferma quanto riportato dalla grande N nel momento del rilascio della console, ovvero aprirsi anche ad altri mercati e generi, discostandosi anche da storici principi aziendali. Visto che il titolo è già disponibile da tempo non ci dilungheremo troppo sulla trama, anche perché è rimasta invariata senza aggiunte degne di nota. Il gioco abbandona il fantasy del primo capitolo, per dedicarsi a un tema molto in voga in questi giorni, i supereroi. Infatti vi troverete a sconfiggere i classici nemici della serie come preti pedofili, mafiosi e gli studenti delle medie, nel mentre ovviamente ci saranno un sacco di riferimenti poco ortodossi ai film della Marvel, giudicati negativamente dal punto di vista del gioco.

Per ovvi motivi l’universo creato dalla geniale mente di Stan Lee non è il solo argomento che affonda sotto i colpi di South Park. Il titolo infatti è una continua sorpresa sotto questo aspetto poiché non si limita, ma anzi, continua a esagerare su ogni questione. Stare qui a elencare tutte le citazioni sarebbe un’impresa davvero ardua, dunque ci sembra scontato dirvi che, per quanto concerne la scrittura della trama, il lavoro svolto da Ubisoft è da incorniciare. I dialoghi rendono omaggio alla libertà d’espressione, è inutile dirvi però che per masticare determinati argomenti bisogna, oltre che essere pronti psicologicamente, anche avere una certa apertura mentale, riuscendo a distinguere la satira dalla normale presa in giro.

Ci fu un’idea

Il gameplay, come detto in precedenza, si basa su un sistema ruolistico a turni. Oltre al protagonista negli scontri avrete 3 compagni a vostra scelta, intercambiabili tra uno scontro e l’altro. A disposizione ci saranno anche abilità e mosse speciali che richiedono però una carica specifica. Il combat system dunque si dimostra essere profondo e variegato, adattandosi perfettamente a qualunque tipo di giocatore e situazione. Sempre durante gli scontri, sotto i piedi dei personaggi apparirà un griglia per lo spostamento, dovrete calcolare i movimenti e gli effetti ad area di determinati attacchi, così da poter eseguire, ed evitare, devastanti assalti di coppia. Ci saranno ovviamente le varie alterazioni di stato, character specializzati in questa funzione e tanto altro.

Il roster dei personaggi è ricco di sfaccettature, dando un numero elevato di possibilità e combinazioni a tutti gli utenti. Ogni eroe sarà speciale a suo modo, unico nel genere e nei modi di fare. Inoltre è stato introdotto un sistema di manufatti che, una volta equipaggiati, modificheranno in maniera non indifferente le statistiche del protagonista. Oltre a seguire la storia principale, potete dedicarvi anche a missioni secondarie per nulla noiose, senza contare anche la possibilità di cercare in giro per la città materiali utili al crafting. Essendo comunque un gioco abbastanza lineare nella sua totalità, la casa di sviluppo ha pensato bene di inserire anche enigmi ambientali che in alcuni casi, per essere completati, richiederanno l’ausilio di un determinato personaggio.

A portata di mano

Siamo arrivati dunque al fulcro dell’intera recensione: come se la cava South Park: Scontri Di-Retti su Nintendo Switch?  Il lavoro svolto da Ubisoft per adattare il titolo alle esigenza della console ibrida della grande N è da incorniciare. La produzione, infatti, sembra essere stata progettata fin dall’inizio per questa architettura. Detto questo però, per ovvi motivo, il gioco perde leggermente dal punto di vista grafico, ma lo stile della produzione rende quanto detto davvero poco significativo. Ovviamente il gioco non è esente da qualche calo di frame rate di poco conto, nulla che rovina l’esperienza generale e niente che non abbiamo già visto magari in videogame più blasonati. Le musiche restano quelle iconiche della saga, gli appassionati troveranno sicuramente pane per i loro denti. L’opera multimediale rende bene anche nella sua versione portatile, vantaggio non da poco considerato che potrete giocare ovunque.

In conclusione possiamo dire con certezza che South Park: Scontri Di-Retti è promosso a pieni voti anche su Nintendo Switch. Il gioco si mostra solido e divertente come nelle altre versioni, senza avere nulla da invidiare a esse. Come detto poco fa, il lieve dislivello tecnico non è così incisivo, non influisce sulla godibilità e non darà fastidio a nessuno tranne che ai giocatori più pignoli. Il titolo acquista una nuova vita sulla console della grande N, consigliamo dunque l’acquisto a chiunque non lo abbia già giocato su PlayStation 4, Xbox One o PC.

South Park: Scontri Di-Retti
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Voto 9
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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.