Sonic Origins Plus – Recensione della collection definitiva

Sposta in altoSposta in bassoAttiva/disattiva il pannello: Riassunto (copia questo testo nel campo SubTitle) Ecco la nostra recensione di Sonic Origins Plus, un po' di sano retrogaming nella collection definitiva dedicata all'iconico riccio blu di SEGA.

Marcello Paolillo
Di Marcello Paolillo Recensioni Lettura da 6 minuti
7.9
Sonic Origins Plus

Il riccio blu sta vivendo un periodo abbastanza glorioso, complice l’uscita di svariati episodi più o meno apprezzati dal pubblico, ed altri che arriveranno nel corso dei prossimi mesi. Il tutto senza contare anche il successo dei film al cinema (a cui si aggiungerà presto un terzo capitolo), serie animate e molto, molto altro. In piena febbre da Sonic, quindi, questo Sonic Origins Plus che vi raccontiamo in recensione si propone come una vera e propria raccolta “definitiva” e completa delle avventure in pixel-art dell’icona SEGA, qualcosa a cui i fan storici – nonché anche una bella fetta di nuovi arrivati – non sapranno dire di no.

Uscita un anno fa come Sonic Origin – e disponibile solo ed esclusivamente in formato digitale – questa nuova collezione ci darà modo di rivivere gli storici titoli dedicati all’iconico velocista blu, usciti sul mai troppo compianto Mega Drive/Genesis. La prima versione conteneva al suo interno 4 classici in una versione riveduta e corretta, ossia Sonic The Hedgehog, Sonic 2, Sonic 3 & Knuckles e Sonic CD, arricchiti a loro volta con nuove cinematiche, controlli migliorati e una nuova modalità di gioco (Anniversario) che permetteva ai giocatori di godersi i quattro giochi con a disposizione vite infinite.

Corri Sonic, corri!

Ma non solo: Sonic Origins offriva anche missioni estreme, una modalità specchio, musiche aggiuntive ma la stessa grafica in pixel tipicamente 16-bit che i fan più attempati hanno imparato a conoscere (e amare) fin troppo bene. Vero anche che la compilation mancava di alcuni fondamentali che i fan hanno chiesto a gran voce, oltre al fatto che il solo formato digitale non è andato giù ai feticisti delle versioni fisiche.

Sonic Origins Plus si propone quindi di essere la collezione antologica definitva, visto che aggiunge altri dodici titoli rilasciati sulla portatile SEGA Game Gear: stiamo parlando infatti di Dr. Robotnik’s Mean Bean Machine, Sonic Blast, Sonic Chaos, Sonic Drift, Sonic Drift 2, Sonic Labyrinth, Sonic Spinball, Sonic The Hedgehog (versione GameGear), Sonic The Hedgehog 2 (sempre la versione tascabile), Sonic Triple Trouble e Tails Adventure e Tails’ Skypatrol.

Ma non solo: nel cofanetto è stato aggiunto anche un nuovo personaggio per i quattro titoli già presenti nella versione originale di Sonic Origins, ossia Amy Rose, vista per la prima volta in Sonic CD, che grazie al suo martello giallo e suo look rosa sgargiante è in grado di offrire una buona dose di gameplay aggiuntivo. Inoltre, Knuckles è stato reso disponibile come personaggio giocabile all’interno di Sonic CD.

Nota stonata, i titoli per Game Gear, Amy Rose e tutti i vari contenuti extra della versione Plus dovranno necessariamente essere scaricati dallo store digitale della piattaforma su cui avete intenzione di giocare alla compilation, il tutto dopo aver riscattato il codice contenuto nella confezione del gioco (resta il fatto che parliamo in ogni caso di un prodotto con custodia e supporto fisico).

Retrogaming ad alta velocità

Lato tecnico, i quattro giochi base presenti nella versione originale sono ora fruibili in HD e in modalità Widescreen. Ognuno dei dodici titoli è eseguibile passando per il cosiddetto “museo” e, sia in termini contenutistici che per quanto concerne le migliorie grafiche, non aspettatevi rivoluzioni di sorta. Dopotutto, SEGA ha optato per una versione 1:1 dei giochi, visto che rimasterizzarli da zero – uno per uno – non avrebbe migliorato chissà quanto la qualità dei giochi stessi.

Inoltre, spesso e volentieri è possibile incappare in rallentamenti di sorta durante l’esecuzione di giochi, oltre a qualche lieve difetto per quanto riguarda le tracce audio della colonna sonora (nulla di grave, in ogni caso). Forse, SEGA avrebbe potuto fare cosa più gradita realizzando una compilation Sonic Origins che includesse anche i titoli 3D nati su Dreamcast e apprezzati da una larga fetta di pubblico.

L’aggiunta del catalogo per Game Gear nella sua interezza è infatti l’unico motivo per acquistare questa nuova edizione della collection, essendo difatti il fiore all’occhiello di questa versione “plus” di una delle raccolte in ogni caso più complete di sempre tra tutte quelle dedicate al riccio blu più famoso di sempre. Proprio per permettere ai nuovi fan di scoprire alcuni episodi della saga dimenticati nel tempo, e agli appassionati di vecchia data di rigettarsi nei titoli che hanno segnato volente o nolente la propria infanzia, SEGA ha lanciato quella che molto probabilmente “è” la collezione definitiva di giochi dedicata al riccio blu.

Così com’è, quindi, Sonic Origins Plus è un’ottima raccolta antologica, forse la migliore tra quelle dedicate al personaggio. Tutti i collezionisti che hanno aspettato diversi mesi per avere una copia retail saranno contenti di avere tra le mani un formato fisico (al netto di svariati contenuti scaricabili sempre e comunque digitalmente, che piaccia oppure no), con la speranza che il publisher nipponico possa proporre anche una “Origins 2”, magari con Sonic Adventure e relativi sequel. Insomma, in definitiva Sonic Origins Plus è l’ennesima operazione nostalgia nei confronti di un’icona che oggi più che mai SEGA ha intenzione di far conoscere al pubblico di giovanissimi, dedicata contempo anche gli amanti del retrogaming nudo e crudo.

Sonic Origins Plus
7.9
Voto 7.9
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Da anni critico del settore, ha scritto e scrive attualmente su diverse testate online dedicate ai videogames e al cinema, passando anche per i fumetti. La carriera di Marcello inizia nel 2003 e da allora non si è più fermato: dopo essersi fatto notare sui primi siti di settore, è arrivato a firmare articoli per le più importanti testate web italiane, oltre che per la carta stampata. Pavo non è il suo nome anagrafico: è il suo nome vero.