Settimana scorsa è stato mostrato il primo trailer gameplay di Sonic Frontiers, il nuovo platform open world di casa SEGA. E, dopo soli cinque giorni dall’uscita di quel video, i fan si sono scagliati contro gli sviluppatori, accusandoli di aver sviluppato un gioco che sembra una demo o, peggio, una sorta di versione beta.
Addirittura, uniti al grido dell’hashtag #DelaySonicFrontiers, gli appassionati ai giochi del riccio più famoso del mondo videoludico hanno chiesto il rinvio dell’uscita del titolo al prossimo anno. Sì, perché è evidente che SEGA abbia bisogno di qualche tempo in più per chiudere lo sviluppo di un titolo ambizioso come questo.
Perché il mondo di gioco, che restituiva vibes alla The Legend of Zelda: Breath of the Wild, al quale gli sviluppatori si sono ispirati, non è in grado di muoversi al passo di Sonic. Il nostro hedgehog sembra lento, compassato, lontano da quello che per oltre 30 anni siamo stati abituati a vedere.
Inoltre, ci sono diversi problemi di natura estetica. Questo mondo immenso sembra vuoto, morto, fermo e non invita per nulla gli utenti all’esplorazione, cosa che ogni mondo aperto degno di essere chiamato fare dovrebbe, al contrario, assicurare. Insomma, sembra un gioco che fa acqua da tutte le parti.
E ancora, il caricamento delle texture è lento e farraginoso ed è molto tedioso da vedere. In più, la componente platform di Sonic Frontiers sembra ridotta all’osso. Qualche piattaforma qua e là, qualche percorso qua e là e niente di più.
Il vero problema di questo titolo, però, è il totale snaturamento di Sonic. In questo capitolo della sua trentennale serie sembra tutto fuorché un fulmine. Come detto, sembra lento, svogliato, compassato. Insomma, non è più lui.
Questo insieme di cose ha portato i fan a chiedere alla software house di prendersi più tempo per lo sviluppo. Un po’ come accaduto al lancio del trailer del primo film dedicato alla figura del riccio blu. La sua resa in CGI non aveva convinto nessuno e la Paramount era corsa ai ripari per renderla più fedele all’originale.
Missione compiuta: grazie al film uscito con tre mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia, il successo è stato clamoroso. E chissà che non possa accadere la stessa cosa a questo titolo, magari rimandando l’uscita alla prima metà del 2023.