Chi vi scrive sta facendo una fatica del diavolo a mettere inchiostro virtuale si queste pagine: è un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo. Sense8: Amor Vincit Omnia ha significato molto per tantissime persone: del resto, a memoria, quante serie TV cancellate ricordate che sono rimaste incompiute, sospese come una telefonata in cui cade la linea? Non è questo il caso degli “otto” che hanno avuto l’occasione di ritrovarsi davanti alla telecamera, insieme per l’ultimo grande atto. Questa è la cronaca di come sono andate le vicende, ovviamente senza raccontare nulla circa lo svolgimento della “pellicola”.
La Guerra e La Vita
Abbiamo lasciato i nostri otto eroi sul piede di guerra, nel finale di stagione più adrenalinico di sempre! Whispers, il più malvagio nemico della nostra cerchia è stato catturato da quest’ultima che, armi alla mano, minaccia una guerra senza quartiere a tutti coloro che proveranno a mettersi contro i nostri eroi. Mentre nel mondo i nostri otto sono separati, con la mente continuano a viaggiare e fare piani circa il futuro e come comportarsi di fronte un probabile annientamento. Non possiamo aggiungere nulla sulla trama, il motivo è presto detto: il tempo a disposizione dei nostri protagonisti e del regista dietro la telecamera era davvero poco, al punto che ogni battuta, ogni sequenza conta davvero tantissimo. La domanda che ci siamo posti, alla luce di un finale ben orchestrato e ottimamente recitato è stata: “ne è valsa la pena?“. Assolutamente si. Rimane l’amaro in bocca, quella sensazione sgradevole che ti colpisce forte come un maglio: nel tempo ne abbiamo viste di serie TV terminare, alcune meglio di altre, eppure Sense8 ha fatto davvero male al petto, ha scosso nell’anima qualcosa che le altre serie forse non hanno mai fatto. La forza dei nostri otto che sono stati Capheus, Sun, Nomi, Kala, Riley, Wolfgang, Lito e Will è stata quella di farci credere che davvero otto persone potessero avere la mente condivisa, che ci fosse davvero questa connessione tra di loro, che per la prima volta barriere come il sesso, la razza, la lingua e le capacità non contassero nulla: c’erano gli otto e c’era l’uno, il gruppo, la cerchia. L’ultima puntata di questa serie non è un funerale, quanto piuttosto un invito alla vita, un augurio che i nostri otto hanno lasciato a tutti noi.
Vincere Oltre Il Tempo
I difetti che colpiscono questa grossa puntata di Sense8 non sono legati ad errori da parte degli attori o del regista: il problema principale è stato il tempo. Tutta la puntata è stata sapientemente orchestrata ma si intuisce che il materiale a disposizione per Sense8 era davvero mastodontico, al punto che avrebbero potuto continuare per altre due o forse tre stagioni, compreso uno o due spin-off, un po’ come abbiamo visto per lo speciale di natale. La puntata si riduce ad un certo punto ad uno “spiegone” che arriva a sembrare un collo di bottiglia, quasi un corridoio obbligato in cui ci ritroviamo per capire le vicende che hanno portato i nostri eroi a ritrovarsi insieme a fronteggiare piani e forze più grandi di loro. La vittoria dei nostri protagonisti è incisa sul finale della stagione, “For Our Fans” (per i nostri fan), perché la cura e la passione che hanno messo in questo finale, trascende la fine stessa della stagione: sono stati tutti talmente bravi da farci credere che avrebbero continuato oltre il muro dei minuti. Dire addio ad un protagonista di una serie, che ti accompagna nella vita quotidiana e ti leva un po’ di peso dalle spalle è difficile: salutare otto di questi protagonisti, tutti insieme è un colpo davvero duro da assorbire. Sense8 è l’essenza di quello a cui tutti dovrebbero aspirare, è la serie che ci spinge a chiederci se possiamo essere migliori di come siamo, giorno per giorno. Fine è una parola che non si sposa con i nostri otto, continueranno a vivere anche oltre quello schermo: porta con te il bel ricordo che ti hanno lasciato e vedi se riesci a vivere come hanno provato ad insegnare otto ragazzi immaginari.