Saints Row: The Third Remastered – Recensione, stravagante ed esplosivo!

Ecco la nostra recensione di Saints Row: The Third Remastered, riedizione per console di attuale generazione e PC del capitolo più amato della serie.

Francesco Samperna
Di Francesco Samperna Recensioni Lettura da 12 minuti
8
Saints Row: The Third Remastered

Nell’ormai lontano 2011 arrivava sul mercato un titolo stravagante, dalla grande personalità e caratterizzato dalla preponderante presenza del “politically incorrect“. Il terzo capitolo di una serie di giochi d’azione che, nata come diretta concorrente di Grand Theft Auto, è poi riuscita a plasmare la propria identità distaccandosi notevolmente dalla serie Rockstar Games. Stiamo ovviamente parlando di Saints Row: The Third, sviluppato da Deep Silver e Volition, che a distanza di quasi un decennio torna su console di attuale generazione, PlayStation 4 e Xbox One, e anche su PC, con una nuova e luccicante versione Remastered. Gli sviluppatori hanno attuato un completo restyling grafico del titolo, aggiornato le texture, ridisegnato alcuni modelli poligonali e, ovviamente, incluso tutti i DLC rilasciati nel corso degli anni. Il grande impero dei Saint è quindi finalmente tornato è non poteva farlo in modo migliore! Per quale motivo? Scopritelo con noi nella recensione di Saints Row: The Third Remastered!

Ritorno a Steelport!

La pazza linea intrapresa con il terzo capitolo della serie Saints Row ci porta in uno scenario alquanto bizzarro: la gang dei Saints, dopo le (dis)avventure dei precedenti due titoli, è riuscita a dominare sulle bande rivali, imponendo la propria supremazia a Stillwater. Ovviamente il potere non è mai abbastanza, e in un mondo in cui “le gang di strada non vanno più di moda” i Saints riescono a trasformare la propria banda in un vero e proprio brand riconosciuto internazionalmente, con tanto di fan in tutto il mondo e bibite personalizzate. In seguito ad una rapina andata male però, Shaundi, Johnny Gat, Pierce e il Protagonista vengono catturati e arrestati dalla SWAT. A questo punto potremo finalmente personalizzare il nostro avatar, grazie ad un editor non molto approfondito, ma comunque molto vario e con diverse possibilità di scelta. Una volta creato l’aspetto del nostro player, faremo la conoscenza di un’organizzazione criminale nota come The Syndicate che, cercando di non fare alcun tipo di spoiler, riuscirà a mettere i bastoni fra le ruote ai Saints, bloccandoli in una città chiamata Steelport. Un interessante espediente narrativo grazie al quale Deep Silver e Volition hanno potuto dare un nuovo incipit alle avventure della banda e che, trovandosi in una nuova città governata da altre gang, dovranno darsi da fare per acquistare anche il dominio di Steelport.

Dopo un primo atto decisamente sotto tono, i seguenti due riescono a coinvolgere pienamente il giocatore grazie ad un crescendo di stravaganza e spettacolarità. Black humor, riferimenti sessuali e a droghe e stupefacenti la fanno da padrone, in un contesto narrativo sicuramente riuscito e che nelle 20 ore circa necessarie al completamento della quest principale saprà sicuramente intrattenervi a dovere, nonostante alcuni giocatori possano effettivamente essere infastiditi e trovare pesante la continua ricerca della “battuta facile”. Su questo fronte, Saints Row: The Third Remastered non è sicuramente per tutti e sebbene in molti potrebbero gradire il lavoro svolto da Deep Silver e Volition, altrettanti potrebbero trovare davvero troppo bizzarre alcune missioni della trama, che in varie occasioni non faticano a sorpassare quella sottile linea che sancisce la divisione tra divertimento e ridicolo.

Sopra le righe

Ad una trama decisamente scanzonata e sopra le righe, si aggiunge poi un gameplay da classico free roaming, con nessuna grande particolarità, ma che nella sua leggerezza riesce comunque a divertire. Nel 2011 Steelport si presentava come una città enorme, costruita su quattro differenti isole, ognuna controllata inizialmente da una gang rivale, ma oggi, dato l’avvento di tanti altri titoli che hanno saputo sempre più giocare sulla vastità delle mappe, la città in cui è ambientato Saints Row: The Third Remastered risulta più piccola rispetto agli standard odierni, ma non per questo motivo meno valida. Steelport mostra ancora carattere e, proprio grazie a questa riedizione, è ancora più bella di quanto ci si potesse aspettare.

La città è completamente esplorabile e ricolma di missioni secondarie, collezionabili e modalità aggiuntive. Le secondarie sono di diverso tipo: in alcune dovremo per esempio accompagnare uno spacciatore nel suo “solito giro d’affari”, difendendolo dagli attacchi di polizia e gang nemiche; in altre, chiamate “Angelo custode” dovremo difendere un alleato utilizzando un fucile di precisione; altre ancora ci portano invece all’interno di un minigioco in cui è necessario distruggere quanti più oggetti possibili. Ci sono altri tipi di missioni e la lista, da questo punto di vista, è piuttosto lunga. Decisamente a favore quindi della varietà di missioni, non fosse per il fatto che, all’interno di queste categorie di secondarie siano tra loro estremamente ripetitive. Completare missioni secondarie, acquistare edifici, e sconfiggere le gang rivali, aumenterà la percentuale di dominio sulla zona, permettendo al giocatore di ottenere diversi bonus, oltre che una cospicua quantità di denaro e di punti rispetto. Quest’ultimi sono dei punti esperienza che permettono, una volta raggiunto un dato livello di rispetto, di sbloccare dei potenziamenti, sia per quanto riguarda il protagonista, che per i membri della gang.

Per quanto riguarda invece le fasi puramente action, Saints Row: The Third Remastered utilizza le più classiche meccaniche da sparatutto in terza persona. Ci troviamo quindi di fronte ad una grande varietà di armi: abbiamo da quelle più canoniche, come pistole e fucili d’assalto, a quelle decisamente più particolari, come un fucile in grado di lanciare squali o, addirittura, il controverso dildo gigante che tanto fece discutere al debutto del gioco. Le sparatorie sono una delle parti principali del titolo, ma da questo punto di vista il gioco pecca purtroppo di una grave mancanza: è infatti totalmente assente un sistema di coperture e, per questo motivo, nella maggior parte dei casi ci ritroveremo in mezzo al fuoco senza nessuna possibilità di difenderci (esiste comunque la possibilità di accovacciarsi e appostarsi dietro a un oggetto, ma si tratta di un processo abbastanza macchinoso, spesso poco funzionale, che non sopperisce alla mancanza di un vero e proprio sistema di coperture). A rattoppare – se così vogliamo dire – questo problema, è una difficoltà praticamente inesistente: il protagonista può affrontare allo scoperto decine e decine di nemici ed è davvero difficile che nonostante la mole di avversari, venga ucciso.

Parlando invece del sistema di guida, possiamo dire di esserci trovati piuttosto bene, sia con le automobili che con gli assurdi elicotteri, jet futuristici o, addirittura, scope volanti. Il fiore all’occhiello di quest’aspetto, ma di tutto Saints Row: The Third Remastered, è sicuramente la grande possibilità di personalizzazione. Il giocatore può infatti scegliere di modificare in diversi modi la propria auto, sia per quanto riguarda il comparto estetico della macchina, che il potenziamento delle performance. Sempre riguardo alla personalizzazione possiamo dire che è molto varia e permette di operare sia sul giocatore e le sue auto, sia sui membri della gang dei Saints. Non è presente, purtroppo, la possibilità di personalizzare le armi. Sono inoltre presenti tutti i 30 DLC rilasciati nel tempo, oltre che tre filoni narrativi aggiuntivi, che ampliano ulteriormente la longevità del gioco.

Dopo nove anni

Arriviamo ora al punto più importante di questa recensione: il comparto tecnico. Saints Row: The Third Remastered si presenta davvero molto bene, soprattutto rispetto alla versione originale del titolo che già nel lontano 2011 risultava parecchio datata. Il lavoro svolto da Deep Silver e Volition su questo fronte è stato davvero eccezionale, ma non è comunque esente da alcuni piccoli difetti. Prima di tutto è importante dire quali sono state le modifiche effettuate da parte dello studio di sviluppo, che ha completamente rimodernato l’opera, ricreando i personaggi principali del gioco – sia in termini di design che di modellazione poligonale – svolgendo, a nostro avviso, un ottimo lavoro. Anche le auto sono state completamente rimodellate, così come tutte le armi presenti all’interno del titolo. Ovviamente sono state anche aggiunte delle texture in alta definizione che ridonano tono al titolo. Anche gli NPC sono stati ricostruiti, ma presentano purtroppo una qualità nettamente inferiore rispetto ai protagonisti. Grazie al nuovo motore utilizzato è stato inoltre possibile aumentare la densità degli elementi a schermo.

Ciò che davvero lascia a bocca aperta in questa remastered sono i cambiamenti effettuati sulle luci e sui riflessi, che risultano decisamente più naturali, e molto più belli da vedere rispetto al titolo originale. Il team di sviluppo ha lavorato in maniera egregia sull’illuminazione ambientale e sugli effetti particellari, che risultano totalmente aggiornati, nonostante alcune esplosioni ci siano sembrate un po’ datate. Anche il cielo è stato completamente aggiornato e presenta tantissime migliorie. Alcune aree della città sono state inoltre ridisegnate per rendere il titolo ancora più affascinante, ed è stato aggiornato il sistema di meteo che include oltre al ciclo giorno-notte anche diversi effetti atmosferici, come la pioggia. Quest’ultima però ci è sembrata piuttosto sottotono, nonostante le superfici bagnate regalino dei riflessi niente male.

Anche del comparto sonoro possiamo dirci soddisfatti. Le musiche del titolo originale sono state mantenute anche in questa remastered, così come gli effetti sonori, decisamente ben realizzati. Buono anche il doppiaggio, ovviamente solo in lingua originale, e anche i sottotitoli in italiano, con solo alcune piccole imprecisioni.

Per concludere, il lavoro svolto da Deep Silver e Voltion è decisamente lodabile, ma presenta comunque alcune sorvolabili pecche. Il titolo gira a 30 FPS su PlayStation 4 e Xbox One, mentre non ha nessun limite su PC. Durante la nostra intensa prova, sulla versione base di PlayStation 4, abbiamo però riscontrato alcuni sporadici cali di framerate, soprattutto nelle fasi più movimentate, ma comunque nessun altro grave problema da segnalare. Confidiamo inoltre che Saints Row: The Third Remastered sia solo un primo esperimento con un motore del tutto nuovo, in vista di un eventuale quinto capitolo, tanto atteso dai fan.

Saints Row: The Third Remastered
8
Voto 8
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Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!