Una delle esclusive Sony PlayStation 5 maggiormente attesa dai rispettivi fan, è sicuramente il titolo Returnal sviluppato da Housemarque. Tuttavia, quella che sembrerebbe essere una sfida punitiva che il gioco avrà da offrire, in realtà è ben diversa da quanto si possa pensare. I termini utilizzati quali “rogue-like” e “rogue-lite”, quindi, non sono effettivamente da intendere come un limite per il gioco, bensì un modo per rendere il prodotto maggiormente interessante e “fresco”, senza dover intimidire i futuri giocatori della sfida che gli si porrà davanti. A dare manforte a quanto espresso ci ha pensato il direttore marketing Mikael Haveri che, durante una recente intervista con una testata giornalistica estera, ha voluto fare alcune precisazioni riguardo il gioco e la curva di difficoltà che esso proporrà:
In generale, ciò che accade quando giochi tanto tempo al titolo, è che ti permette di aprire più percorsi da scegliere e di prendere e costruire la tua strategia. Quindi, ad esempio, dopo aver sconfitto il primo boss [per la prima volta], il portale per il bioma successivo si apre e rimane aperto per le sessioni successive. In questo modo, puoi sempre tornare dal boss, equipaggiarti, ottenere molti miglioramenti della salute, aumentare di livello il tuo personaggio, le tue abilità e le tue armi. Tutte queste cose si sommano per rendere la corsa davanti a te un po’ più facile. Certo, il riferimento al genere rogue-like può effettivamente intimidire, ma alla fine serve solamente a garantire molta più varietà a uno sparatutto in terza persona che, così, diventa decisamente più interessante.
Alle parole del direttore marketing di Returnal si sono poi aggiunte quelle di Harry Krueger:
La difficoltà del gioco non sarà poi così rigida, punitiva o addirittura intimidatoria come potrebbe sembrare a prima vista. Il nostro è un gioco progettato per offrire una grande varietà e rigiocabilità per tutti,