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Resident Evil 4 Remake dovrà avere una trama migliore o fallirà

Finalmente ci siamo: anche se l’idea di un Code: Veronica è stata completamente gettata in pasto ai cani zombie da parte di Capcom in favore di Resident Evil 4 Remake (almeno per ora), siamo tutti molto felici del ritorno di Leon S. Kennedy nell’avventura che lo ha trasformato da sopravvissuto a eroe capace di prendere a calci in faccia gli zombie (letteralmente). Spesso quando si parla di “remake” si pensa sempre ad un cambio di gameplay, seguendo però pedissequamente la trama e l’intreccio originale: ma una cosa del genere può funzionare su Resident Evil 4?

A tutto questo aggiungiamo anche qualche piccola curiosità, giusto per contestualizzare meglio: Shinji Mikami, l’allora director del gioco (Resident Evil, Dino Crisis), scrisse la trama di Resident Evil 4 in tre settimane, tempo che gli era stato concesso per produrre una storia (che è entrata nel cuore di tutti quando nel 2005 il gioco è arrivato in commercio). Eppure, potrebbe oggi questa trama sopravvivere nella fauna odierna dei videogiocatori, tra i leoni dei buchi di trama e gli orsi del “l’avrei fatto in quest’altro modo“? Forse no.

Naturalmente non stiamo facendo questo discorso per dire che la trama di Resident Evil 4 è brutta (visto che la ritengo ad oggi una delle migliori legate al brand), né tantomeno stiamo evidenziando problematiche di qualche tipo sull’intreccio che Mikami ha scritto in meno tempo di quanto oggi viene dedicato anche solo per il pitch di presentazione di un gioco. Però tra il 2005 e il 2022 di uscite ce ne sono state parecchie, che portano nomi di grandi tripla A, di serie tv e film dai titoli altisonanti. The Last of Us, gli stessi nuovi Resident Evil, persino il Marvel Cinematic Universe e la Fast & Furious Saga hanno portato tante di quelle novità che un remake di Resident Evil 4 dovrebbe tenere da conto.

resident evil 4 remake

Prima di partire, facciamo nostro però un concetto, ovvero l’idea di restauro videoludico: abbiamo visto nel corso del tempo varie remastered di questo capitolo, tutte atte a preservare un gioco che anche oggi potreste in qualunque momento inserire nella vostra console – o installare sul PC – e giocare. Il prodotto Resident Evil Remake non nasce per restaurare, ma per rivisitare: lo abbiamo visto con i due capitoli che hanno ricevuto il remake, 2 e 3, e il 4 per coerenza dovrebbe seguire la stessa dinamica. Se Resident Evil 4 Remake uscisse con la stessa trama dell’originale, sicuramente avrebbe successo lo stesso e farebbe felici tutti i fan del brand: ma per le nuove leve, i nuovi combattenti dei non morti? Forse servirà davvero che questo nuovo RE4 sfrutti la parola remake nel suo senso logico.

Nell’articolo eviteremo di parlare delle meccaniche di gioco: come ovvio che sia, sicuramente potremo mirare e sparare in movimento, avremo delle boss fight migliorate e potremo fare tante altre cose che il gioco originale non permetteva, ma che in Resident Evil 2 Remake e Resident Evil 3 Remake sono state implementate. Soffermiamoci però su ciò che invece dovrebbe cambiare in termini di intreccio.

Le nuove tematiche

Partiamo dalla sostanza, prima che dalla forma: The Last of Us ha stravolto e rigirato come un calzino l’idea di trama. Tematiche drammatiche e momenti capaci di far piangere il più cinico dei bastardi sono solo due delle cose che i giochi di recente hanno iniziato a coprire. Per questo motivo è difficile pensare che una trama che vede un ex-sopravvissuto alle prese con l’ennesimo problema di armi biologiche possa non avere un attaccamento o un qualche sentimento verso quella ragazzina che si porta appresso nel corso dell’avventura, la figlia del presidente (vi ricorda qualcosa?).

Se quindi già la trama originale vedeva delle interazioni tra i due, sicuramente una trama rivisitata da quel punto di vista potrebbe approfondire il loro rapporto, non tanto per contestualizzare i giochi futuri quanto per far empatizzare il videogiocatore con quella povera ragazza rapita dai Los Illuminados. Che poi tutti i giocatori storici di Resident Evil avranno ben noto in testa l’odio verso quei personaggi da salvare nel corso dei vari capitoli, compagni capaci di creare più danni che soluzioni. Ovviamente ci sarebbero altre tematiche da restaurare, dalla sfida tra Krauser e Leon al rapporto tra quest’ultimo e Ada, e siamo sicuri che nel gioco avremo modo di approfondire meglio ogni cosa.

resident evil 4 remake

La coerenza narrativa

Se nuove tematiche potrebbero richiedere un lavoro di rifinitura, la coerenza narrativa della serie va rivista: se Resident Evil 2 e 3 scalfivano in superficie la lore della serie, Resident Evil 4 invece ha inserito tante informazioni nuove, molte delle quali sono state riprese poi nei capitoli successivi. Proprio per questo, e per i collegamenti che la serie ha con Resident Evil 7 e 8, una serie di migliorie di coerenza potrebbero rendere il gioco ancora più interessante.

Senza fare troppi spoiler, la trama di Resident Evil 8 tocca le fondamenta dell’idea dei Virus di Umbrella, e scoprire nuovi dettagli sulle Plagas potrebbe aggiungere informazioni interessanti al minestrone di Resident Evil. A tutto questo poi, aggiungiamo anche il fatto che il concetto della “Compagnia Rivale” che nel corso della serie viene citata (per la quale lavorano Krauser e Ada) potrebbe finalmente venir approfondito, aprendo risvolti interessanti per il futuro della saga.

resident evil 4 remake

I nuovi ritmi

Il tempo è fondamentale nelle nuove produzioni: alla stregua di equazioni e algoritmi, serve avere il giusto ritmo per non far perdere l’interesse al videogiocatore. Un mondo troppo aperto diventa dispersivo, un gioco lineare annoia, troppe cutscene diventano tediose ma poche cutscene non fanno riposare. E ovviamente, una trama che si dipana per le 16 ore di Resident Evil 4 deve offrire i giusti contenuti: ricordiamo che il gioco base richiedeva tale tempo solo per la storia principale, e quindi sicuramente verrà richiesto un bilanciamento del ritmo.

Tra reddit e post social, non è impossibile trovare persone che si lamentano di alcune parti del gioco, vuoi per il ritmo o per le dinamiche di gioco al suo interno: forse limare quelle parti – un po’ come è stato fatto con la Torre in Resident Evil 3 Remake – potrebbe dare quel valore aggiunto all’opera, che magari riuscirebbe ad approfondire altre parti di giochi che all’epoca, per mezzi tecnici o per il poco tempo avuto per scrivere la storia, non sono state viste attentamente.

Resident Evil 4 Remake sarà un successo (visto che la storia ci insegna che anche se un remake di Resident Evil non piace ai fan, comunque viene acquistato), ma potrebbe fallire nel suo intento senza un’attenta rimodulazione della trama: i remake della serie servono sia a rendere giochi di più di 20 anni fa coerenti con i nuovi capitoli, sia adatti al nuovo pubblico. Non stiamo dicendo che lasciare la trama così com’è sia sbagliato, ma che tuttavia il non rivederla e controllarla per bene prima di procedere – come a dire che se ha funzionato nel 2005, deve funzionare anche adesso – potrebbe rivelarsi un passo falso e lasciare nell’oblio della nostalgia un videogioco che merita di essere scoperto dalle nuove generazioni.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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