Andare contro tendenza e non seguire la “moda” se così vogliamo chiamarla, di un determinato genere videoludico o, per meglio dire di alcune features usate e abusate dai videogiochi, può essere rischioso: trovarsi con un target sbagliato o con un’utenza che richiedeva a gran voce un videogioco diverso da quello mostrato sugli scaffali possono essere solo alcuni degli innumerevoli problemi riscontrabili. Ma la finlandese Remedy, conosciuta per il suo coraggio mostrato in titoli come Max Payne o Alan Wake, segue la propria strada attraverso questo Quantum Break, titolo definito come “la vera Next-Gen di Microsoft”. Scopriamo se è stato davvero così.
Nel gioco impersoneremo Jack Joyce che, a causa di una singolarità avvenuta all’interno di un laboratorio, ha acquisito dei poteri che gli permetteranno di influenzare il tempo in svariate maniere. A causa della stessa, il mondo sta andando in frantumi: è così che parte la gara contro il tempo (vero protagonista del gioco), nella quale i due partecipanti sono il nostro protagonista e il “cattivo di turno” Paul Serene. Ma i loro fini sono poi così diversi? Non proseguo oltre, in quanto non voglio spoilerarvi la storia, fulcro motore del gioco stesso. Si denota subita la duplice valenza della trama: se il tempo è un qualcosa di palpabile, netto e distinto, le linee che separano il bene dal male sono molto frastagliate, a tratti nemmeno esistono. A potenziare questa componente ci saranno scene in cui dovrete scegliere se eseguire un’azione a discapito di un’altra, cambiando così il procedere della storia.
Partendo dal principio, il gioco può essere diviso in 3 sezioni ben distinte che di volta in volta scandiranno i vari capitoli: nella prima parte di ogni capitolo controlleremo Jack Joyce e, come in ogni classico sparatutto in terza persona, dovremo farci strada fra i corpi dei nostri nemici utilizzando armi da fuoco e poteri di alterazione del tempo; nella seconda parte controlleremo Paul Serene e potremo, a discapito di una componente action, scegliere fra una duplice opzione che ci verrà proposta. A seconda della scelta, partirà poi la terza parte, ovvero l’episodio della Serie TV di Quantum Break che ci mostrerà dal lato dell’azienda di Serene, la Monarch Corp.
Questa struttura crea un ibrido a metà fra il videogioco, il film interattivo, e la Serie TV nuda e cruda. Questa funziona molto bene, alternando fasi adrenaliniche dovute alle scene con Jack, seguite da fasi riflessive gestite con Serene, e ad un calo drastico del climax dovuto alla puntata della Serie TV che comunque, grazie ad attori ottimi, avrà le sue scene al cardiopalma. Quantum Break, seppur innovativo, non è esente da problematiche più o meno gravi.
Partendo dal gameplay del gioco, quello eseguito con Jack, durante le scene si noterà spesso un ghosting (quella scia che segue tutti gli oggetti in movimento) che, seppur non darà troppo fastidio, non ha senso di esistere. Grande pecca (a cui vi abituerete però dopo i primi 30 minuti) è il pessimo sistema di copertura, non dovuto alla pressione di un tasto ma automatico (e spesso vi troverete in piedi in mezzo a 30 nemici) e la relativa mancanza di alcuni frame di movimento di uscita dalla copertura (non è piacevole vedere il vostro personaggio un secondo prima abbassato dietro ad un muro e il secondo dopo già in piedi bello che pronto): è impossibile, dopo i miliardi di TPS proposti, alcuni dei quali Gears of War e The Division, vedere delle mancanze che seppur minuscole (e che infatti non influiscono nel gameplay), stonano molto. Per il resto, a difficoltà massima il gioco offrirà una leggera sfida, nulla di impossibile, ma dovrete essere bravi a dosare i vari poteri per poter riuscire ad ogni sezione del livello. In ogni livello troverete inoltre dei frammenti di chronon (sostanza causa di tutti i problemi che Jack dovrà superare) che serviranno a potenziare le abilità del personaggio.
L’articolazione delle scene di scelta con Serene sono molto ben sviluppate, in quanto prima di scegliere (proprio grazie al potere di quest’ultimo) potrete vedere le “probabili” conseguenze: queste si ripercuoteranno sulla storia, cambiando un personaggio comprimario, variando alcune scene della Serie Tv oppure creando dei problemi di vario tipo al protagonista. In queste due tipologie di gameplay inoltre, disseminati nei meandri dei livelli, troverete oggetti che amplieranno la storia del gioco, svelando retroscena e dettagli che, se conosciuti, vi permetteranno di intuire l’andamento del gioco. La possibilità di scegliere inoltre, aumenterà indirettamente la longevità del titolo: per concludere la prima run di Quantum Break il tempo richiesto è di circa 10 ore, ma subito dopo vi renderete conto che per poter scoprire l’andamento della storia alternativo, facendo scelte diverse, non potrete fare a meno di rigiocarlo. Tutto ciò unito all’interesse del giocatore verso la trama, vi “costringerà” a leggere ogni email, ogni documento e ascoltare ogni registrazione: alcuni di questi oggetti inoltre, saranno nient’altro che divertenti easter eggs legati a titoli passati di Remedy.
Analizzando la Serie Tv, l’unica pecca che si nota ogni tanto è qualche sottotitolo fuori sincronizzazione. Il resto, gli attori, il doppiaggio e tutte le scene girate, sono convincenti e creano un prodotto avvincente e ben strutturato. Scene di combattimento, scene di indagine, la giusta costruzione ad arte delle scene si amalgamerà in modo sublime con il resto del prodotto, diventando un ibrido funzionante e funzionale. E’ presente però un errore che si mostrerà nelle fasi avanzate del gioco: a prescindere dalle scelte prese, alcune situazioni convergeranno in un’unica conseguenza, mostrando solo una finta libertà di azione; inoltre, in alcuni tratti, proprio a causa dell’intrecciarsi delle scelte, dei buchi di sceneggiatura (non vitali, ma comunque presenti), compariranno a farvi storcere il naso. Gli stessi attori che troverete all’interno della Serie TV, presteranno voce, faccia e movimenti ai relativi personaggi del videogioco, con dettagli relativi al viso e alle espressioni da urlo: ogni singola micro-espressione, da stupore a timore a rabbia, verranno rappresentate a schermo da uno dei migliori motion capture visti sin ad oggi nei videogiochi. Il cast sarà composto da personalità del calibro di Shawn Ashmore (The Following, X-Men), Dominic Monaghan (Lost, Il Signore degli Anelli), Aidan Gillen (Maze Runner, Il Trono di Spade) e Lance Reddick (Fringe, John Wick).
Gli errori che, seppur presenti, risultano piccoli e leggeri, non inficeranno nel proseguire della storia coinvolgente e piena di viaggi temporali, paradossi, colpi di scena e tutto ciò che film di alto calibro ci hanno insegnato ad assaggiare. Poteva essere rifinito di più, poteva essere migliorato leggermente, ma Quantum Break è e rimane una delle migliori esclusive di questa Next-Gen.