In questi ultimi anni abbiamo avuto una vera e propria rinascita del genere platform 3D. Per diverso tempo gli appassionati hanno potuto infatti contare solo sui classici Super Mario, Sonic the Hedgehog, Ratchet & Clank e qualche piccolo ma imperdibile progetto. La situazione è però recentemente cambiata, visto che dal 2017 in poi sia i grandi publisher che quelli più piccoli hanno ampliato di gran lunga la realizzazione di uno dei generi più popolari di fine anni 90 e inizi anni 2000. Pumpkin Jack fa quindi parte di questa categoria di videogiochi, un vero e proprio action platform che sembra essere uscito dalla generazione a 128 bit. Giocando l’opera di Headup sembra infatti di tornare realmente nel passato toccando con mano un titolo di quel periodo storico, con i suoi pregi e difetti.
Condanniamo l’umanità alla distruzione
La narrativa di Pumpkin Jack è molto semplice, puntando per lo più a creare un buon mondo e dei personaggi iconici che possano rimanere nelle menti dei videogiocatori. Il titolo racconta di un mondo calmo e tranquillo, in cui le guerre sono ormai finite e le persone vivono ogni giorno in allegria. Questa cosa ha disturbato di molto il Diavolo, che decide di lanciare una maledizione sul pianeta, inviando così una serie di non morti che possono causare morte e distruzione su tutto il globo. Ormai alle strette, gli umani chiedono quindi l’aiuto di un potente stregone per fermare l’orrendo piano del Diavolo. Quest’ultimo non si vuole dare comunque per vinto e manda anch’egli un suo campione per impedire il compimento del piano dei mortali: Jack.
Come probabilmente avrete intuito, nel gioco impersoniamo i cattivi di una storia completamente ironica e sopra le righe. Nel viaggio che Jack affronta non solo noteremo come sia un personaggio che fa battute taglienti rompendo varie volte la quarta parete, ma i suoi compagni di viaggio creano una gran bella dinamica che fa uscire il sorriso più di una volta. La scrittura risulta quindi intelligente e mai volgare, per un divertimento certamente “diabolico” ma adatto a ogni genere di età. Infatti, nonostante le motivazioni del protagonista certamente non benevoli, il tutto va intrecciandosi con uno stile cartoon che ricorda per certi aspetti prodotti come Medievil e Nightmare Before Christmas. Sotto questo punto di vista, il buon Unreal Engine 4 si dimostra ancora una volta capace di gestire stili e modellazioni completamente diverse tra loro.
Un gameplay diabolico
Nei panni dell’anima defunta di Jack, il nostro compito è quello di raggiungere e uccidere il mago che punta a ristabilire l’ordine sul pianeta. Nel farlo, il nostro eroe dovrà affrontare una serie di ambientazioni oscure a suon di salti, combattimenti e corse pericolose. Parlando proprio del gameplay, è importante sottolineare come giocando l’intera avventura sembri realmente di essere tornati indietro nel tempo di circa venti o quindici anni. Questo non tanto per la longevità che si attesta su circa sei ore per essere completato, anche cercando di raccogliere ogni genere di collezionabile, quanto proprio per il sistema di controllo. Quest’ultimo è quello di un action platform lineare senza grandi pretese dove, balzando nelle diverse ambientazioni quali cimiteri o luoghi di battaglia, bisognerà raggiungere la fine di un livello pieno d’insidie. Un’altra particolarità di prodotti di questi periodi era un combat system semplice e intuitivo, che non sempre risultava perfetto ma riusciva comunque a divertire. Tale caratteristica è ben palpabile anche qui, grazie a una serie di armi sbloccabili come la pala, il fucile, una spada parlante e molto altro ancora. Tutte le armi si controllano praticamente nella stessa maniera ma presentano animazioni e portate ben differenti, quindi di base sceglieremo lo strumento di morte che meglio si configurerà con il nostro stile di gioco man mano che avanzeremo nell’avventura. Interessante notare come il nostro aiutante, ovvero un simpatico corvo che ha paura di ogni cosa, ci aiuti attaccando alla lontana ogni genere di nemico che troveremo sul cammino di Jack.
Purtroppo, il platforming non risulta precisissimo e può capitare di morire alcune volte non tanto per la bravura del giocatore quanto per delle discutibili scelte di design. Una di queste sbavatura è sicuramente la camminata leggera sulle travi sospese nel vuoto. Questo perché, invece di possedere un’animazione effettuabile in ogni momento, bisogna aspettare qualche secondo appena messo piede in suddette sezioni. Divertente comunque che il titolo conti il numero di morti dell giocatore, scherzando sul fatto di quanto siamo stati umiliati. Ci teniamo a precisare che Pumpkin Jack non è assolutamente un gioco difficile e anzi, risulta quasi una passeggiata per gli esperti del genere. Probabilmente gli sviluppatori lo sapevano e hanno creato questo sistema che ricorda molto la saga di Ninja Gaiden o il primissimo Jak & Daxter.
Come accennato precedentemente, ogni livello di Pumpkin Jack è strutturato in maniera lineare, con il giocatore di turno che dovrà andare dal punto A al punto B. L’esplorazione è davvero ridotta al minimo, se non per raccogliere i già citati collezionabili o per alcune sezioni ludiche predeterminate. Una tipologia di Platform 3D che punta quindi sul level design, cosa che qui per tutta l’opera rimane piuttosto standard senza essere mai realmente brillante. In alcune parti dell’avventura è possibile perfino staccarsi dal corpo di Jack per compire qualche piccolo e semplice puzzle ambientale. Un diversivo certamente carino, ma che si supera speso in pochi secondi e con semplicissime soluzioni di design. Alla fine di ogni stage si dovrà affrontare un qualche boss, tutti rivelatisi variegati e ben caratterizzati. Una delle caratteristiche più memorabili dei livelli sono certamente le piccole sezioni di corsa con qualche veicolo (o animale) demoniaco di turno. In queste sezioni, il nostro Jack si muoverà in automatico verso l’obiettivo, mentre bisognerà fare attenzione a una serie di ostacoli affrontando anche qualche altro avversario. Suddetti segmenti dell’esperienza risultano estremamente divertenti, non solo per la velocità dell’azione ma perfino per la particolare scelta musicale eseguita dal compositore.
Jack amante del grammofono
Per quanto riguarda la colonna sonora, qui gli sviluppatori hanno dimostrato tantissimo del loro talento. Oltre a musiche originali che si potrebbero ascoltare tranquillamente in ogni festa a tema Halloween, ci troviamo di fronte a dei remix inaspettati di alcune delle sinfonie classiche più famose al mondo. Una scelta che sinceramente non ci aspettavamo ma che abbiamo assolutamente apprezzato, rivelatasi capace di donare maggior carisma alla produzione. Le ambientazione e il design dei personaggi, così come dei nemici, risultano curatissime e caratterizzate da stile indubbiamente riuscito.
Purtroppo, Pumpkin Jack presenta qualche problema nella build per PC che abbiamo potuto testare in sede di recensione. Infatti, non solo una specifica sezione dell’esperienza ha portato a un cambio di lingua inatteso, ma uno dei boss risulta praticamente ingiocabile a causa di un glitch grafico che si è presentato più volte nel corso della nostra partita. A proposito dell’adattamento, nel titolo ne è presente uno in lingua italiana, anche se non perfetto. Sono infatti presenti alcuni piccoli errori ortografici che, speriamo, verranno corretti in un futuro aggiornamento, insieme ai problemi sopra identificati.