Ogni evento lascia un’eco, una sorta di pulsazione che si increspa e cresce sempre di più, un po’ come quando si tira un sasso in acqua e le onde che si creano si propagano in ogni direzione, ritmicamente, anche fuori dall’acqua stessa. Diciamo che però gli eventi sono molto più complessi, e il loro propagarsi crea man mano un numero infinito di storie: se usassimo lo stesso paragone, queste onde si riflettono, si rifraggono, e continuano a viaggiare. Questo viaggio è la memoria di un evento, e come tale può essere ripercorso anche a ritroso. Oggi vi parliamo di un gioco di ruolo pubblicato in Italia da Narrattiva e creato da Encho Chargas, che si basa proprio su questi concetti: Pulsazione, dove giocheremo per scoprire le storie.
A ritroso nel tempo
Il contesto narrativo in cui i giocatori si immergeranno fa parte di un immaginario quasi fantascientifico, in un imprecisato punto al di là dello spazio e del tempo, dove la tecnologia è arrivata a un livello tale da permettere di osservare questi echi, queste affascinanti pulsazioni di cui vi parlavamo. Va da sé che la sete di conoscenza, la curiosità, e l’indole umana fanno ci spingano a risalire alle origini di questi movimenti, e magari scoprire la verità su eventi del passato, o addirittura l’origine di tutto. Certo, parliamo di un’infinita rete di fili, praticamente infinita da esplorare tutta, ma non per questo deve scoraggiarci.
In Pulsazione i giocatori si troveranno a vivere un’esperienza molto fuori dal comune, durante la quale collaboreranno e “investigheranno” senza il bisogno di essere guidati da un Master. La cosa principale che verrà fatta, è il creare una storia, che andrà a plasmarsi utilizzando la Mappa Temporale, combinando i loro modi di pensare e le loro idee, facendosi trasportare dalla memoria dell’evento.
All’effettivo i giocatori saranno proprio questo: degli Investigatori Temporali, che porteranno alla luce fatti e storie mai raccontate. Chiaramente saranno in grado di monitorare ogni singola pulsazione, calcolarne la traiettoria, il modo in cui si espande, e ovviamente i punti in cui si creano intersezioni. Si partirà da semplici concetti, che man mano vedranno combinarsi con le idee, fino ad arrivare a racconti articolati. Ma in che modo è possibile tutto questo, in un gioco di ruolo? Grazie a un oggetto quasi fondamentale, in dotazione col manuale.
Un compasso come bussola
Quest’oggetto è il Flussopulsatore, che come detto viene venduto assieme al volume. Si tratta di un righello in PVC con due scale di fori. Questo è stato creato appositamente per rendere più preciso (ma anche più rapido) il disegno delle pulsazioni, cosa che apre le porte praticamente a qualsiasi tipologia di giocatore. La sua funzionalità può diventare simile a quella di un compasso, cosa che ad un paio di generazioni tornerà molto familiare.
Dal momento che Pulsazione ci richiede di disegnare una mappa temporale, che si compone di più fasce di cerchi concentrici, l’utilizzo del Flussopulsatore diventa decisamente consigliato, anche se non è obbligatorio. Chiaramente se deciderete di giocare più volte a Pulsazione, sarà interessante farlo utilizzando “altri tipi” di Flussopulsatori, fatti in casa o “compassi alternativi”, in modo da variare le circonferenze create.
Arrivare al nocciolo
Il manuale non è grandissimo, ma nemmeno quello che si definirebbe un libricino: parliamo di un piccolo tomo da 120 pagine, in cui in primis saremo guidati al setup della tavola da gioco, e poi a come procedere nelle varie fasi. Non fatevi spaventare dal numero però, perché la disposizione del layout interno, le illustrazioni, e gli schemi, hanno reso il tutto scorrevole ed ordinato.
Nonostante la parte più “movimentata” di Pulsazione sia la sorta di “loop” che si creerà durante le indagini nella parte centrale, anche le prime fasi, e quelle conclusive, non sono assolutamente da sottovalutare: dopo tutto, la fine del nostro viaggio è stata l’inizio di qualcos’altro, e viceversa. Le partite di Pulsazione variano nel ritmo non solamente in base alle circonferenze, ma anche al modo in cui i giocatori approcceranno, alla loro capacità di creare storie, e perché no, pensare un pizzico fuori dagli schemi. Le partite quindi possono effettivamente delinearsi in durate differenti l’una dall’altra, ma è anche un grande punto di forza perché non si sa mai a cosa si andrà incontro.
Tirando le somme, pulsazione si è rivelato esattamente quello che ci aspettavamo: un GdR narrativo a dir poco intrigante, che cerca di discostarsi da altri tipi di esperienze masterless, che per fortuna riesce a mantenere un’identità abbastanza forte (nonostante l’incredibile varietà di scenari che possono presentarsi fosse un rischio dietro l’angolo). Lo consigliamo molto a quei giocatori che amano raccontare storie in compagnia, e che magari apprezzino anche prodotti alternativi – anche digitali – basati su azioni, conseguenze, o effetto farfalla.