Project Cars 3, in controtendenza rispetto ai precedenti capitoli, abbandona una simulazione più ostinata e si orienta verso una modalità di gioco più “arcade”. La casa britannica piazza il titolo nella fascia di mercato dei simcade, i quali permettono anche ad un non appassionato del settore videoludico delle corse di poter andare forte sin dalle prime tornate con meccanismi e fisiche di guida molto intuitive. Le differenti modalità di gioco convincono da subito, al contrario dell’intelligenza artificiale degli avversari che ogni tanto perde qualche colpo, in maniera anche un po’ troppo vistosa, generando contatti tra auto molto duri o di dubbia correttezza. Un grande cambiamento di rotta per la software house britannica Slightly Mad Studios che, con questo terzo capitolo della saga Project Cars, conferma le ipotesi avanzate dai simracers, che avevano ipotizzato proprio questa “rivoluzione”. A valle della nostra prova possiamo dire che avevano ragione. Davvero variegato il parco auto, a partire dalle sportive stradali fino ad arrivare alle Hyper Car e alle Formula.
Di nuovo in pista
Come sempre, l’esperienza single player vede come fiore all’occhiello la modalità Carriera. Questa in Project Cars 3 si divide in 3 sezioni: Da Strada, GT e Bonus. Non appena avviamo la modalità, ci troviamo a dover scegliere le caratteristiche estetiche del nostro pilota, come la colorazione della tuta e del casco. Assente la possibilità di cambiare la fisionomia del pilota. Dopo questo passaggio viene il momento della scelta dell’auto, dove è possibile scegliere tra le tre bolidi acquistabili con il budget iniziale di 30.000 crediti: Toyota GT86, Honda Civic Type R e Mitsubishi Lancer Evolution VI.
La nostra prima scelta è stata la GT86, la quale rispetta prestazioni ed handling più bilanciate, ma economica al punto di lasciare budget per le successive modifiche che sono la più grande novità del titolo. Con le vetture acquistabili si ha accesso alla prima sezione e per avanzare si devono centrare obiettivi come ad esempio: percorrere un numero di curve pulite, sorpassare un numero di piloti nei primi due giri o finire la gara sotto un certo limite di tempo. Centrando gli obiettivi vengono sbloccate altre competizioni, mentre sono presenti anche competizioni che hanno per restrizione il modello dell’auto. In aggiunta alla Carriera e alla classica modalità Multigiocatore, è presente anche la modalità Rivali: ciò che conta in questa è registrare il tempo o il punteggio migliore in eventi dedicati, che cambiano ogni giorno così da guadagnare punti nella classifica generale dedicata alla sezione. Davvero accattivante, questa sezione mette in grado il giocatore di dimostrare cosa è capace di fare centrando gli obiettivi. Chiaramente anche gli Eventi personalizzati saranno pronti a dispensare follia e sregolatezza, ma anche il meritato relax per dei giri in pista poco impegnativi, a nostra discrezione. In questa sezione puoi creare la tua competizione selezionando il veicolo, il tracciato e le condizioni meteo della corsa. Utilissimo, a nostro avviso, anche per muovere i primi passi facendo amicizia con l’auto e per saggiare la differenza di condizioni meteo nonché le conseguenti ripercussioni che quest’ultimo ha sul grip.
Give me smoke
L’upgrade grafico in Project Cars 3 rispetto al capito precedente è inequivocabile. L’illuminazione è nel complesso migliore e ci fa piacere l’enorme dettaglio e fedeltà delle piste italiane. L’unica pecca è la pioggia, che ha generato qualche piccolo artefatto grafico sia durante la gara sia durante la procedura di premiazione, influenzando in modo significativo il frame rate. Le auto sono riprodotte in maniera maniacale, fin nei piccoli dettagli. Degni di nota sono i passi avanti fatti per cercare di adattare il gameplay agli utenti che dispongono solo di un controller con aiuti alla guida che rendono il gioco piacevole e efficace anche durante le manovre di controllo più impegnative. Certo è che per godersi fino in fondo l’esperienza di guida, disattivando tutti gli aiuti alla guida, è indispensabile un volante ed una pedaliera all’altezza. Nel nostro caso abbiamo usato un Logitech G29 Driving Force che si è rivelato un must per rendere ancora più coinvolgente l’esperienza di gioco. Appartenendo alla categoria dei simcade, non ci aspettavamo grandi doti comunicative dei controlli, ma con l’uso della periferica Logitech ci siamo dovuti ricredere. Lo sterzo è abbastanza comunicativo, puoi parzializzare tranquillamente sia la forza frenante che il gas, ma non senza averli prima regolati direttamente dal menù dedicato. Le configurazioni standard per il nostro volante le abbiamo trovare un po’ troppo sensibili, in particolar modo quelle della pedaliera.
La gestione della difficoltà degli avversari è di gran lunga più scalabile rispetto ai titoli precedenti anche se dovremmo aprire un capitolo a parte per l’intelligenza artificiale che genera la condotta di guida dei rivali. Capita, non molto spesso per fortuna, che le auto governate dalla IA non percepiscano la posizione dell’auto del giocatore sul tracciato, tanto da innescare comportamenti decisamente antisportivi, sanzionabili con la bandiera nera, o carambole di notevole entità. Bello per lo spettacolo, ma non per la competizione in sé per sé. Da segnalare anche un piccolo bug per il quale un avversario, durante la corsa, ha aumentato in maniera significativa il ritmo, tanto da non potergli stare dietro in termini di performance generale.
Tuning, at last
Veniamo alla novità vera e propria di Project Cars 3. Ogni auto è modificabile per rientrare in tutte le categorie. All’atto pratico, se la vostra auto preferita fosse la GT86, auto selezionabile all’inizio del gioco, potreste gareggiare con lei in tutte le categorie della modalità carriera, a partire dalla categoria Stradale fino alla GT Open. Questo crea una linea di gradimento tra gli estimatori di modelli particolari di auto, facendo sì che possiate concentrarvi sul tuning essenzialmente della vostra auto dei sogni confrontandovi anche con bolidi della GT Open.
Con l’acquisto dei componenti migliorati quali: gomme, freni, riduzione peso, sospensioni, differenziale e trasmissione, avrete accesso alla modifica dei parametri di setup del veicolo, importantissimi per rendere al meglio durante la performance. Per ogni auto di default sarà impostata la messa a punto “bilanciata”, ma al costo di 100 crediti potete acquistare uno slot in più. Il menù è stato rivisto rispetto al titolo precedente ed è stato semplificato per essere più intuitivo. È diviso per reparti: Freni/Telaio/Gomme, Sospensioni, Sospensioni/Ammortizzatori e Rapporti/Differenziale. Le variazioni di setup sono avvertibili, in special modo con il volante e la pedaliera con i quali la percezione di miglioramento di maneggevolezza prodotta dalla variazione del setting è decisamente più marcata. Consigliamo vivamente di acquistare durante la fase di tuning del vostro mezzo la componente riduzione del peso, così da poter modificare i valori di deportanza anteriore e posteriore, e la componente differenziale, la quale abilita la possibilità di poter variare la potenza ed il precarico rendendo la guida più efficace.