Presentato il “Project Morpheus”

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo News Lettura da 4 minuti

Il sogno di ogni videogiocatore: poter “vivere” all’interno del mondo dei propri titoli preferiti, emozionandosi nel vedere in prima persona ambientazioni, nemici, sentire suoni proprio che se fossimo protagonisti del gioco stesso. Finora è sempre stato solo un sogno o comunque qualcosa di limitato, nonostante prototipi e i primi dispositivi come l’Oculus Rift, alla quale la stessa Sony ha fatto riferimento durante la presentazione del “Project Morpheus“.

Project Morpheus

Ma cos’è, in parole povere, questo “Project Morpheus”? Allora, Project Morpheus è il nome in codice del visore di Sony, nato da una ricerca e uno sviluppo durati oltre tre anni.

Ovviamente la prima cosa a cui si pensa parlando di realtà virtuale è la vista: tra le peculiarità del Project Morpheus (che da ora chiamerò PM) c’è ovviamente la percezione della profondità, l’immersività nell’ambiente e il coinvolgimento totale. Tutto ciò a parole è stupendo, e lo è anche quando ce lo immaginiamo in azione; ma non è tutto così semplice, proprio come spiega Sony: i videogiochi come li abbiamo finora amati, odiati, in generale giocati, hanno avuto sempre elementi classici che ora potrebbero non adattarsi bene alla realtà virtuale. I video e le sequenze vanno “riadattate” per permettere al giocatore di avere una visione esterna della scena (d’altronde, non si può riservare un progetto di tale portata ai soli FPS); gli stessi elementi dello scenario potrebbero avere proporzioni sbagliate e quindi anche quest’ultime vanno riprogettate. “Vivendo” all’interno del gioco stesso, l’immagine deve essere definita al massimo, non deve dare fastidio né nel breve né nel lungo termine.

Ma la stessa importanza deve essere data al sonoro, che deve coinvolgere il giocatore a 360°; la telecamera del gioco deve seguire perfettamente gli stessi movimenti della testa, senza nessun ritardo di sorta.

E’ un progetto ambizioso, che Sony (ma anche noi, alla fine questo PM potrà davvero rivoluzionare il mondo videoludico) spera possa funzionare al meglio e diffondersi il più possibile, ma per far sì che ciò accada non basta che il tutto funzioni a meraviglia: il visore dovrà essere prima di tutto alla portata economica degli acquirenti, deve essere comodo e facile da usare; per questo il Project Morpheus è stato disegnato per essere utilizzato subito dopo l’acquisto, funziona anche per chi porta gli occhiali e sarà molto leggero, adattandosi al viso di chiunque.

Project Morpheus

Attualmente il visore è collegato alla Playstation 4 tramite cavo di 5 metri; Sony ha intenzione di creare una versione senza fili, ma ciò sarà molto difficile per la mole enorme di dati che il visore deve “trasmettere” alla console. Interessante sarà anche il gioco multiplayer, in cui un giocatore userà il visore e l’altro giocatore la tv, ma entrambi giocheranno come se fossero all’interno del videogioco, vedendo il proprio avversario.

Insomma, il progetto è qualcosa di incredibile, potrebbe davvero risultare come la rivoluzione dei videogiochi, ma bisogna ancora aspettare che il tutto funzioni bene. La Sony, infatti, prevede il rilascio sul mercato per il 2015 inoltrato, se tutto andrà secondo i piani. Della periferica, in ambito commerciale, non si sa nulla: il prezzo, come detto prima, dovrà essere competitivo (e di sicuro non supererà i 400 euro della console, altrimenti sarebbe qualcosa di incredibile che un “accessorio” costasse più della console stessa), non dovrà rimanere un apparecchio non supportato o comunque “inutile” come il PS Move, ma la direzione presa da Sony con i vari publisher sembra essere tutt’altra.

A seguire, le caratteristiche tecniche del visore del Project Morpheus.

Project Morpheus Tech

La curiosità è tantissima, ma purtroppo bisognerà aspettare ancora molto perché tutto ciò diventi realtà quotidiana.

 

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.