PlayStation Store: perché Sony ha deciso di non chiuderlo?

Sony ha deciso di non chiudere il PlayStation Store di PS3 e PSVITA, ma cosa l'ha spinta a prendere questa decisione? Analizziamo tutte le possibilità!

Lorenzo Ardeni
Di Lorenzo Ardeni - Contributor Analisi Lettura da 9 minuti

Aveva scatenato molto rumore la conferma – avvenuta poco meno di un mese fa – della chiusura del PlayStation Store di PS3, PSP e PSVITA. Quella di Sony è stata una scelta che ha inevitabilmente scatenato il disaccordo di migliaia di giocatori che gridavano alla preservazione degli store digitali. Sebbene sarebbe stato comunque possibile riscaricare i titoli acquistati, dopo la cessazione del servizio molti altri non sarebbero mai più stati disponibili agli attuali possessori di PlayStation 4 e PlayStation 5, come ad esempio le saghe di Silent Hill e di Metal Gear Solid. A seguito delle incessanti lamentele, Sony ha risposto ai giocatori di tutto il mondo con una semplice affermazione da parte di Jim Ryan stesso:

Ci siamo accorti che molti di voi nutrono molta passione nel poter continuare ad acquistare i classici giochi su PS3 e PS Vita per il prossimo futuro; sono quindi lieto del fatto che abbiamo trovato una soluzione per continuare le operazioni.

Il PlayStation Store su PS3 e PSVITA continuerà a rimanere aperto, parola di Jim Ryan in persona. Un dietrofront deciso e quasi caloroso, che potrebbe palesemente sembrare una scusa per far sentire gli utenti più al sicuro tra le braccia di mamma PlayStation. Come avete appurato, la situazione è indubbiamente molto particolare ed è assai arduo decretare cosa è davvero accaduto negli uffici di Sony.

Jim Ryan

La compagnia nipponica non si fa di certo problemi a chiudere gli store digitali di piattaforme ormai in disuso. Non dimentichiamo che stiamo parlando di uno dei più grandi colossi del settore del videogioco, che non ha bisogno di far contenti quei pochi utenti che stanno ancora giocando con la PS3 alle remaster di Silent Hill. Senza poi dimenticare che in realtà non è affatto vero che i più importanti titoli presenti sugli store di PS3 e PSVITA non lo sono su quelli di PS4 e PS5. Ricordiamo che Sony ha tra le mani PlayStation Now, pregno di opere retrocompatibili e di cui ne fa grande vanto, seppur non in modo vistoso come potrebbe; torniamo indietro di qualche settimana e cerchiamo di comprendere quindi cosa è successo. Al fine di far più luce sui recenti fatti, cercheremo di analizzare dettagliatamente la questione e ipotizzare quali sono state le motivazioni che hanno spinto la compagnia a prendere questa strana decisione.

PlayStation Store: i presunti retroscena sulla chiusura

Dopo moltissime voci di corridoio, Sony ha confermato ufficialmente la chiusura del PlayStation Store di PS3, PSP e PSVITA il 29 marzo 2021, con effetto il 2 luglio 2021 per PS3 e PSP, e il 27 agosto per la sfortunata PSVITA. I fan si sono fatti sentire sin da subito, iniziando a chiedere a Sony di non cessare il servizio per i motivi già citati. Da sottolineare poi che non sono mai stati rivelati i reali motivi che hanno portato la compagnia a prendere questa decisione: ci sono voci che parlando di infrastrutture poco sicure e che hanno comportato frequenti problemi tecnici, ma nulla di confermato. Ad esser certo è che presto o tardi sarebbe dovuto arrivare il giorno in cui il PlayStation Store delle piattaforme più datate sarebbe stato chiuso.

PlayStation store

PlayStation Store: cosa ha spinto Sony a non chiuderlo su PS3 e PSVITA?

Tuttavia, nella giornata di ieri è giunto un ulteriore aggiornamento sulla questione: Sony, tramite un post sul PlayStation Blog, ha rilasciato alcuni commenti che rivelano di aver deciso di non chiudere gli store di PS3 e PSVITA il 2 luglio, implicitamente rimandando l’inevitabile. Le solite belle parole, il solito “siamo vicini ai giocatori”, ma cosa è accaduto realmente dietro le quinte? Non mettiamo in dubbio che Sony abbia ascoltato le insistenti richieste degli utenti e che in parte le motivazioni siano state proprio quelle di assecondarli, aumentando la sua reputazione agli occhi del pubblico. Ma c’è davvero stata così tanto la necessità di far dietrofront da scomodare Jim Ryan? Difficile crederlo, motivo per cui in queste ultime ore molti utenti stanno riportando le loro teorie e ipotesi riguardo quanto accaduto.

Una di queste vede l’intera questione come un enorme bluff da parte di Sony, che non avrebbe mai davvero voluto chiudere il PlayStation Store alzando volontariamente un polverone con lo scopo di rimettersi in buona luce agli occhi degli utenti e impostarsi come “salvatori del conservazionismo videoludico”. Altri credono che, al contrario, la compagnia non sia riuscita a portare a compimento il processo di cessazione del servizio per motivi interni, e che avrebbe deciso semplicemente di posticiparne la chiusura riferendo pubblicamente di aver soltanto cambiato idea. Sono ipotesi indubbiamente plausibili, ma noi crediamo che la realtà sia nel mezzo.

Un potenziamento di PlayStation Now sopperirà alle mancanze?

Prima di dirvi la nostra, facciamo due importanti premesse: la prima preclude la necessità di comprendere che Sony aveva più motivi per chiudere il PlayStation Store di PS3, PSP e PSVITA, sebbene non siano mai stati spiegati ufficialmente; la seconda è che il post pubblicato sul suo Blog ha come scopo il mettersi in buona luce dopo le costanti richieste dei giocatori di tutto il mondo. Come potete vedere, sono più i dettagli che non conosciamo che quelli che invece sono ufficializzati. Al contrario, la certezza assoluta che abbiamo è che le lamentele degli utenti erano quasi sempre incentrate sulla presunta impossibilità di acquistare titoli storici, che hanno fatto la storia del videogioco e che, di conseguenza, perderli per sempre sarebbe stato un enorme danno.

Definito con chiarezza ciò che non sappiamo e cosa sappiamo, la nostra idea è che Sony si sia resa conto di poter rimandare la chiusura del PlayStation Store di PS3 e PSVITA. Crediamo che la compagnia abbia un asso nella manica che riguarda proprio i titoli retrocompatibili. Al contrario di quanto molti affermano, le già citate saghe di Silent Hill e Metal Gear Solid non sono totalmente assenti da PS4 e PS5, ma possono essere giocate con PlayStation Now. Proprio su questo servizio si basa la nostra teoria: probabilmente Sony sta pianificando un potenziamento esponenziale per il PlayStation Now da rilasciare nei prossimi mesi, in cui includerà tutti i titoli (o gran parte) che erano precedentemente acquistabili sulle vecchie piattaforme.

Playstation now

La compagnia avrebbe quindi solamente deciso di rimandare l’annuncio della chiusura perché aveva capito che poteva poi renderlo indolore quando tutti quei titoli sarebbero stati presenti sul PlayStation Now. Per dare credibilità alla nostra ipotesi, peraltro, c’è il fatto che tale azione darebbe al servizio la possibilità di competere con il possente Xbox Game Pass Ultimate riuscendo a dare a PS5 un ulteriore punto di forza. Crediamo che tutt’oggi Sony non abbia bisogno dei servizi per far acquistare il suo hardware – siamo onesti -, ma la crescente espansione di Xbox in tal senso potrebbe aver convinto la casa di PlayStation a muoversi verso tale direzione.

Insomma, si potrebbe parlare davvero molto di cosa sia accaduto dietro la questione del PlayStation Store. Sony ha dimostrato ancora una volta di poter essere imprevedibile e, sebbene ci siano altre motivazioni che l’abbiano spinta a farlo, di ascoltare il feedback dei giocatori. In ogni caso questa vicenda ci spiega che gli utenti possono farsi sentire e che le loro opinioni sono parte delle decisioni aziendali delle grandi aziende. Staremo a vedere verso quale direzione Sony deciderà di muoversi ma fino ad allora vi consigliamo di restare connessi sulle nostre pagine per non perdere alcuna novità sulla questione!

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Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da sempre esploro il mondo dei videogiochi cercando di capire cosa rende ogni titolo unico. Oggi sono piantato su Call of Duty e Super Smash Bros., ma non perdo occasione per giocare classici come Super Metroid o Syphon Filter. Scrivo recensioni con uno sguardo critico, ma sempre con la stessa curiosità che mi accompagna da quando ho iniziato a giocare.