Tutti quanti conoscono, o hanno sentito parlare, almeno una volta nella loro vita, di Super Mario, personaggio che negli anni è riuscito ad imporsi quale vero e proprio simbolo iconografico, non soltanto di una generazione, ma anche di tutte le successive. Proprio da ciò si è originato il gigantesco universo creativo che ad oggi ha rielaborato questo personaggio, e le regole che gli ruotano attorno, in un sacco di salse diverse e possibilità che lasciano basiti. Una delle idee più interessanti resta quella che lo ha visto diventare “di carta”, con Paper Mario, serie che sembrerebbe essere disegnata da una regola segreta che attualmente è arrivata fino al suo ultimo capitolo: Paper Mario: Origami King.
Parlando di quest’ultimo, recentemente, almeno in base a quanto riportato da IGN, i suoi sviluppatori hanno rivelato che non sarebbero autorizzati a creare nuovi personaggi che vadano “a toccare l’universo di Mario”, oppure a modificare quelli attualmente esistenti. Ad avvalorare questa tesi un’intervista di Kensuke Tanabe (celebre nome all’interno di Nintendo) con VGC, nella quale, ad alcune domande legate alla creazione di villain inediti per un franchise così ricco di “colossi”, ha risposto che:
“Da Paper Mario: Sticker Star, non è più possibile modificare i personaggi di Mario o crearne di originali che tocchino il suo universo”.
Tutto ciò è andato, dunque, ad inficiare sui lavori di Paper Mario: Origami King, nei quali gli sviluppatori non hanno potuto in alcun modo attingere dal gigantesco universo preesistente, obbligandosi a creare qualcosa di totalmente nuovo e differente, di alieno alle caratteristiche precedentemente elaborate, all’interno della “storica cultura di Mario”. Questo ha condotto alla nascita di nuove figure che non possono assomigliare a tutto il resto:
“Dobbiamo creare personaggi originali con disegni che non coinvolgono affatto l’universo di Mario”.
A quanto pare questo genere di scelta estetica si ripercuote anche su tutti gli altri lavori che, in un modo o nell’altro, si collegano o collegheranno al suddetto “universo”. Si tratta di un qualcosa con cui gli sviluppatori dovranno sempre fare i conti.