Si è parlato per anni di Overwatch 2, gioco annunciato da Blizzard e subito sparito dai radar, fra un presunto developement hell e una vera e propria bufera di polemiche che ha riguardato la software house fusa ad Activision. Di sicuro l’idea alla base del titolo, ovvero quella di realizzare un sequel a metà, non è stata di certo una strada semplice da intraprendere. L’opera è stata pensata infatti come collegata al primo capitolo a doppio filo, per via della presenza di un completo cross-play e supporto per entrambi ormai confermato da tempo. Mentre siamo in attesa di scoprire maggiori dettagli su come la storia si presenterà, abbiamo scoperto però che il 2022 è proprio l’anno in cui finalmente il titolo potrebbe venir rilasciato, e gli autori sono riusciti nel corso dei mesi a confezionare una prima Beta di Overwatch 2 che abbiamo avuto modo di provare in anteprima, pronta a mostrare i primi cambiamenti da aspettarsi per questa rivoluzione.
Gli Eroi sono tornati, ma non come prima
Quanto emerge sin da subito lanciandosi nell’esperienza, almeno su PC, è che questa Beta non vuole di certo nascondere il gran lavoro grafico fatto dagli autori. Gli anni sono passati, sia per noi che nel mondo di Overwatch, e gli Eroi presenti in gioco si sono tutti evoluti, in un modo o in un altro. Il titolo presenta adesso un comparto grafico di tutto rispetto per i tempi attuali, con nuove feature e migliorie in ogni angolo, dalle luci alla grafica, con anche dei nuovi requisiti tecnici richiesti e un’ottimizzazione più all’avanguardia senza ombra di dubbio, in grado di rendere felici i giocatori con alte pretese per quel che riguarda il comparto grafico.
Non si parla solamente di design migliorati, ma di veri e propri nuovi modelli di qua e di là, di nuove mappe dal look inaspettato e di un’interfaccia utente modernizzata, proprio come il design di alcuni personaggi. C’è da dire che non tutti i cambiamenti del gioco, anche per la grafica, sono stati inseriti sin da subito nella Beta in anteprima, e vedremo quindi i protagonisti dello sparatutto evolversi ancora nella versione finale di Overwatch 2. Resta comunque il fatto che il lavoro svolto in tal senso è di sicuro da apprezzare, trattandosi anche di quello maggiormente d’impatto per l’esperienza.
Per il resto il gioco fornisce bene o male le stesse sensazioni del primo capitolo, presentandosi più come un grosso aggiornamento – a tratti rivoluzionario – che come un vero e proprio seguito diretto. Non per forza un male, visto anche che dei grossi passi avanti sono stati fatti in molti ambiti, fra cui anche il comparto sonoro, più realistico, fedele e utile nel corso delle proprie sessioni di gioco. È presente anche un nuovo sistema di ping per la comunicazione, utile in particolar modo per giocare quando non si chiacchiera con la propria squadra e si decide di incontrare utenti da tutto il mondo.
Tutte queste migliorie hanno di sicuro modo di modernizzare un’esperienza che a tratti potrebbe risultare stantia, specialmente per chi ha giocato al GOTY del 2016 sin dal suo anno di uscita, ma la vera base su cui Overwatch 2 è fondato si è mostrata sin da questa Beta che abbiamo provato in anteprima: un ribilanciamento generale. Squadre da 5 giocatori e non 6, rework e bilanciamenti per tutti i personaggi atti a rimuovere tutte le meccaniche ritenute irritanti nel corso delle partite (assetto secondario di Bastion o congelamento di Mei, ad esempio), con delle nuove statistiche pensate per far concentrare i giocatori sul proprio ruolo.
Grazie infatti anche a delle abilità passive inserite per attaccanti, tank e curatori, giocare come in passato non rispettando le attitudini del proprio personaggio è diventato molto più difficile, e viene quindi da sé che comunicare con la squadra e aggregarsi a questa per agire resta fondamentale. I moltissimi cambiamenti apportati permettono ai giocatori di rendersi conto da soli di come i propri Eroi, per quanto ben giocati, siano comunque molto meno potenti rispetto al passato se non accompagnati da un team in grado di supportarli, fattore che premia molto di più il gioco di squadra rispetto a prima. Personaggi meno “protagonisti” e più “assistenti” l’uno dell’altro non fanno che confermare come il bilanciamento a cui lo sviluppatore ha lavorato per anni sia corretto, e di sicuro nel corso dei prossimi mesi diventerà sempre più piacevole collaborare con gli altri e scegliere le giuste squadre per garantirsi la vittoria.
Soujourn si aggiunge al roster
Un grosso cambiamento agli Eroi di Overwatch 2, presente sin da questa Beta su cui abbiamo messo mano in anteprima, è Soujourn. L’inserimento di un personaggio può di sicuro sbilanciare con facilità un meta, ma per fortuna Blizzard ha realizzato un eroe attaccante alquanto interessante, seppur si speri che non sia stato l’unico a venire pensato per il debutto dell’esperienza annunciata da Blizzard ormai quasi 3 anni fa, che ha portato anche al quasi abbandono del supporto al primo capitolo.
Per quel che riguarda l’Eroina, troviamo delle similitudini con Soldato 76 piuttosto marcate, che finalmente garantiscono una valida alternativa a un personaggio presente dal day one. È presente infatti un fuoco rapido hitscan alquanto simile, seppur ovviamente con una balistica diversa, e un colpo secondario in questo caso più difficile da sferrare ma in grado di infliggere grossi danni una volta caricato, nonché usato più spesso rispetto a quello di Morrison. La corsa diventa in questo caso una scivolata, più utile per inseguimenti e fughe, o per riposizionarsi con un grosso salto, ma meno efficace per ritornare in campo dopo la morte rispetto alla corsa. Anche la Ultra ricorda di sicuro quella di Soldato 76, anche se in questo caso la stessa risulta basata maggiormente sulle abilità del giocatore.
Blizzard ha realizzato un personaggio interessante che nonostante delle similitudini non si configura come un clone, e che anzi ha avuto modo di conquistarci nelle partite fatte in anteprima sulla Beta di Overwatch 2, presentandosi in molte situazioni come decisamente più utile rispetto a valide alternative, anche se ovviamente il suo vero potenziale si potrà vedere solo quando giocatori avranno modo di prendere la mano con Soujourn dopo varie settimane.
Dei buoni propositi
In questa beta di Overwatch 2 abbiamo avuto modo di provare un gioco indubbiamente simile al primo capitolo, ma che per via delle molte rivoluzioni fatte ha di sicuro fondato le corrette basi per un supporto pronto a durare diversi anni, specialmente con l’eventuale aiuto di Microsoft in seguito all’acquisizione della compagnia. La speranza resta nel fatto che questa volta gli autori curino la loro opera senza trascurarla, e che i contenuti del day one giustifichino la presenza di un nuovo capitolo rispetto a una classica grossa patch di miglioramenti. C’è da dire che abbiamo avuto modo di mettere mano solamente su una piccola porzione dei contenuti, e infatti ritorneremo a parlare della questione con un nostro giudizio completo solamente quando avremo modo di mettere mano sull’esperienza ultimata. Di sicuro le basi sono ottime, e non resta che aspettare nuovi reveal e annunci da parte di Blizzard, in attesa di scoprire quale sarà il vero futuro degli Eroi protagonisti di quest’avventura, ancora pronta a dire la propria a circa 6 anni dal debutto originale.