È il 15 luglio 2020, il COVID picchia quanto il sole. Abbiamo passato mesi chiusi in casa, riscoprendo il piacere di videogiocare, e sicuramente qualcuno in preda alla ludopatia e alla noia ha addirittura spolverato la soffitta alla ricerca di quella console che un tempo troneggiava in salotto come Cersei Lannister sul Trono di Spade; proprio là, dietro quella scatola di scarpe, sotto dieci chilogrammi di polvere trovate quella console “antica”, magari una Nintendo Wii o una Sony PlayStation 3: chissà se funziona ancora vi domandate mentre scendete le scale e l’attaccate al vostro cinquantacinque pollici. La console funziona. Bene ora ci servono i giochi e data la libertà di movimento vi dirigete presso uno dei tanti negozi, mascherina a scudo della salute, gel disinfettante, e nulla potrà fermarvi. Sfortunatamente scoprite che i videogiochi di quella generazione sono scomparsi dagli scaffali, allora ecco che mettete mano al portafogli, scegliete una nuova console che vi porta improvvisamente nella nuova generazione. Lieto fine sembrerebbe, e invece giunge settembre.
Dopo mesi sotto dopamina da videogiochi, avete iniziato anche a leggere le testate di informazione e avete scoperto che la vostra console nuova, in realtà, è vecchia, perché di lì a breve ecco che arriveranno Sony PlayStation 5 e Microsoft Xbox Series X. C’è stato chi di voi ha passato questa epopea e c’è chi come me, per lavoro o per passione, già era in trepidante attesa da giugno e non ce la faceva più ad aspettare. Per esperienza, quando arriva una nuova generazione di console, in genere si accosta ad una nuova generazione di televisori, e siccome le vacanze sono saltate e due mesi sono volati tappati dentro casa evitando shopping compulsivo, è partita la corsa alla documentazione sui nuovi TV in arrivo o già disponibili sul mercato. Va da sé che una nuova console può esprimere una potenza diversa dal solito, ed effettivamente la mia intuizione si è rivelata esatta. Documentandomi, salta fuori che il TV adatto ad una console PS5 o Series X per godersi un titolo in 4K a 120 fps richiede una porta HDMI 2.1 che garantisce un passaggio di 48 gigabyte al secondo (mentre le regolari porte 2.0 permettono un ingresso di “soli” 16Gb al secondo).
Erano mesi che mi chiedevo quale TV sarebbe stato il mio compagno di giochi ideale (e non solo): sempre per lavoro e per passione, spesso ho a che fare con il mondo del cinema e lo strumento migliore per vivere questa esperienza dal mio punto di vista è stato il pannello OLED che, sebbene sulla carta abbia una luminosità meno forte rispetto ad una tecnologia LED o QLED, punta tutto quanto sul nero assoluto. Ad aggiungere qualità su qualità, la scoperta che il tempo di risposta di un pannello simile è rapidissimo, mantenendo un valore vicino al millisecondo di risposta rispetto all’input che gli viene mandato. Ovviamente non manca la possibilità di vedere film in 4K e giocare a quella risoluzione a 120Hz.
Bene, convinto compro questo TV OLED e la spesa non è stata leggera, cliccare sul tasto “acquista” è stato come sollevare il Mjolnir non sapendo se ne saresti stato degno o meno. Arriva il TV in quel di ottobre, e dopo aver montato il prodotto lo collego alla mia PS4 PRO ed inserisco alcuni dei giochi che mi hanno accompagnato nel corso di questi ultimi anni. Bloodborne è bello ma lo era anche prima, provo God of War ma non vedo tutta questa differenza e parte un incubo mentale nel quale immagino di aver lanciato dalla finestra centinaia di euro avendo preso un prodotto che all’effettivo non serviva. Colto dallo sconforto, prendo Netflix e qui le cose cambiano: grazie alle modalità Dolby Vision vedo i film come mai prima d’ora. Attivo Amazon Prime, e anch’esso grazie all’HDR 10+ si fa vedere alla grande. Bene, sono felice ma ancora non del tutto convinto. Provo un Blu-Ray 4K e qui tutto è nuovo e perfetto, ottimale, la TV OLED sembra fare il suo lavoro, ma passano quasi trenta giorni in cui ogni giorno è una lama che entra nell’ansia della mia anima (sempre ancora poco convinta di questo passo generazionale ad un prezzo così alto).
Finalmente arriva la nuova console: PlayStation 5 si erge dentro la mia stanza come la torre di Barad-dûr fa nella landa desolata di Mordor, e una volta collegata al mio OLED, ecco che tutto cambia. Installo God of War e improvvisamente Kratos prende vita nella mia stanza buia. Mi rendo conto fin da subito della fluidità del titolo, mentre sento montare dentro una nuova linfa vitale, come lava nelle vene: torna la voglia di giocare, spinta da questa rinnovata bellezza e fluidità. Ebbene, conscio del fatto che il gioco non sia cambiato – così come il circuito di Vallelunga è sempre lo stesso ma cambia in base all’auto con la quale lo percorri – adesso God of War ha tutto un altro sapore (e vi dirò di più: su old-gen non lo avevo nemmeno portato avanti, stanco di questa immagine grigia e piatta che dava il LED Full HD) perché ora dopo l’OLED tutto il resto è piatto, grigio e vuoto in qualche modo. Ho ben in mente il piano: recuperare tutto quello che non ho volutamente giocato su PS4, proprio in attesa di una perfezione estetica che attendevo da anni. Ne è valsa la pena? Si. Quello che più mi viene da dire però è questo: ad oggi possedere una nuova console, sia questa una PlayStation 5 o una Xbox Series X/S senza avere il TV adeguato è come possedere una Ferrari/Lamborghini e mettergli le gomme della Fiat Panda (grande auto ma decisamente poco affine ad una super sportiva).