Cat Nigiri ha rilasciato Necrosphere Deluxe, un titolo bite-sized metroidvania maze-like, già dal 31 gennaio su Nintendo Switch, ma già dal 2017 è possibilr giocarlo su Steam, Xbox One, PlayStation 4 e PlayStation Vita. Il gioco si presenta come un trial and error vecchio stile, con varie piccole sequenze di ostacoli da superare via via sempre più difficili e decisamente più frustranti… in alcuni casi sfiorando il tetto del rage-quit.
La vita oltre la vita
Il titolo ci introduce alla storia in maniera molto concisa e stringata con un piccolo filmato iniziale a farci da spiegazione. Il nostro personaggio è un agente che è stato ucciso in servizio e che, mentre giochiamo, si trova intrappolato nel Necrosphere (ossia la cosa più simile al mondo dei morti che si possa immaginare).
La missione del nostro protagonista è quella di trovare un modo per uscire dal Necrosphere e riuscire a tornare nel mondo dei vivi, chiamato per comodità Normalsphere. Per fare ciò sarà necessario superare le varie sfide strutturali che il gioco ci metterà davanti e trovare l’unico portale funzionante dei quattro presenti nel mondo di gioco. Sbagliare portale farà tornare il giocatore nella prima stanza dell’enorme e dispersivo labirinto.
Esplorando il labirinto
Necrosphere Deluxe è creato appositamente in modo da essere frustrante, quanto basta per offrire un livello di sfida adeguato agli amanti del genere. Tuttavia il gioco non offre solo delle sfide da risolvere con salti ben piazzati o col jet-pack usato nel modo corretto, bensì va ad esplorare anche il mondo del completismo lanciando al giocatore l’ulteriore challenge di trovare dei dischi come collezionabili.
La natura semplicistica del gioco è stata fruttata dal team di sviluppo di Cat Nigiri, dando al giocatore solamente due tasti da utilizzare per andare a destra o a sinistra, saltare e usare il jat-pack. Di fatto questa meccanica risulta, da un lato simpatica e interessante, ma dall’altra è un palese “taglio” in aggiunta alla già alta difficoltà del titolo.
Parlando della colonna sonora del gioco, ogni scenario ha la sua personale soundtrack, che si ripete in un loop infinito, fin quando non passeremo alla zona successiva. Questa scelta è valida e non discutibile, trattandosi di un metroidvania (un contesto videoludico in cui questo mood è la prassi).
alla lunga però – e lo sarà, dato che alcune delle sfide saranno capaci di impegnare per intere ore se non si è esattamente avvezzi del genere – sentire sempre la stessa melodia rimbombare, annoia, e porta il giocatore a preferire un gameplay muto piuttosto che godersi un sonoro che tutto sommato è davvero orecchiabile.
Un altro neo del titolo è la trasposizione in lingua italiana, che pecca di precisione e che nei dialoghi a schermo è spesso soggetta ad errori di battitura, inficiando irrimediabilmente su alcune delle discussioni che i personaggi nel Normalsphere intrattengono con il nostro protagonista, attraverso dei pratici bigliettini disseminati nel Necrosphere.
Il portale d’uscita
Giungendo alla fine, possiamo dire che questo titolo è decisamente valido se si è amanti del genere trial and error e se ci si vuole approcciare ad una sfida davvero niente male in termini di difficoltà. Il titolo fa della semplicità nei comandi il suo punto forte, riuscendo tuttavia a complicare anche quelli per offrire una sfida ancora maggiore.
Inoltre aumentare la rigiocabilità del titolo dando come pretesto i dischi collezionabili è una soluzione che renderà felici diversi amanti del completismo, che continueranno a girare per i labirintici corridoi del Necrosphere alla ricerca di quell’ultimo pezzo per finire il gioco al 100%.
Inoltre il titolo, su Nintendo Switch, dispone di un grande vantaggio su tutte le altre versioni ovvero la portatilità. Feature da subito peculiare per l’ibrida della grande N, che non perde mai occasione di mostrarsi per la sua praticità. Infatti Necrosphere Deluxe si presta in maniera ottimale a brevi sessioni di gameplay magari durante un viaggio in treno o in metro.