Con gli anni, la simulazione sportiva offerta da NBA 2K ha subito una notevole evoluzione, raggiungendo un grado di realismo incredibile in vari aspetti: dai dettagli nei volti e nei movimenti dei giocatori all’accuratezza nella rappresentazione delle dinamiche televisive, con riprese, effetti luminosi e commenti tecnici che catturano l’essenza delle trasmissioni sportive reali. Tuttavia, con NBA 2K24, di cui vi parliamo in recensione, bisognava fare quel salto ulteriore in grado di portare la serie nella “vera” next-gen, e fa strano constatare come ciò sia di fatto accaduto, ma solo a metà.
Il nuovo simulatore di basket targato 2K manca infatti il canestro, più per motivi concettuali che tecnici. Sì, stiamo parlando della presenza delle tanto odiate microtransazioni. NBA 2K24 non solo prosegue su questa strada, già intrapresa nell’edizione precedente, ma sembra addirittura intensificarla, mettendoci dinanzi a pubblicità accattivanti e introducendo nuove meccaniche che incentivano l’acquisto di bonus.
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Un tiro da tre
Sì, ovviamente è ancora possibile giocare senza dover spendere soldi extra, così come chi cerca competizioni online avrà pane per i suoi denti, ma è inevitabile che ci sarà sempre e comunque il rischio di trovarsi sul campo contro avversari che hanno investito di più, creando così un divario sproporzionato tra chi può permettersi queste microtransazioni e chi no, e lasciando quindi da parte l’aspetto sportivo e competitivo, cuore dell’esperienza. Sembra infatti che in due delle modalità online più popolari, si sia andati davvero oltre: parliamo infatti della modalità MyTeam e La mia Carriera, visto che in entrambe le opzioni il grinding è quasi del tutto ininfluente.
Tecnicamente, poi, il gioco ha tantissimi assi nella manica, ma anche qualche inciampo a cui si sarebbe potuto ovviare. I campi da basket dove disputeremo le nostre sfide sono realmente sorprendenti, con effetti di luce, resa dei giocatori, della palla e del pubblico al limite del fotorealismo. Il processo di rinnovamento, orchestrato con maestria da Visual Concepts, ha coinvolto le stelle e le icone del passato della lega, protagoniste indiscusse nella modalità “Ere”. Tuttavia, per quanto riguarda i giocatori in panchina, nonché gli allenatori e gli assistenti, sembra che l’attenzione riservata sia stata leggermente meno incisiva.
Alcuni dubbi sorgono anche quando si osservano le superstar, in particolare per quanto riguarda le dimensioni di alcuni campioni come Shaq, Jokic e Olajuwon, visto che la loro statura rispetto agli altri giocatori non convince del tutto. Va comunque sottolineato che i movimenti degli atleti sul campo, sia in attacco che in difesa, sono impressionanti, così come sembra essere scomparso il tanto odiato “effetto pattinamento”, per un’esperienza di fatto realistica e coinvolgente al punto giusto.
Per i rimbalzi non esiste una tecnica
Anche la meccanica del tiro è stata riveduta e corretta e, sebbene il tutto richieda una certa pratica durante le partite, tutto verte ora sul trovare il momento giusto per tirare la palla a canestro (attenzione quindi ai suggerimenti visivi, come il movimento del polso). Pezzo forte di NBA 2K24 è la tecnologia ProPLAY, la quale è stata impiegata per migliorare alcune parti della simulazione che risultavano poco realistiche, come ad esempio gli alley-oop o le stoppate a quote apparentemente impossibili.
Anche per i fanatici delle giocate di dribbling e crossover, ci sono state modifiche significative: è stata infatti ridotta la facilità di concatenare più azioni in modo fin troppo agevole. Inoltre, sempre grazie al ProPLAY, è stato possibile migliorare l’efficacia di situazioni difensive come il pressing, il raddoppio, le rotazioni e gli scivolamenti in difesa. Ad esempio, rispetto a NBA 2K23, il pick and roll viene ora contrastato in modo più efficace, e i difensori più robusti riescono a intercettare i passaggi o rubare palla in modo più realistico.
La principale nota dolente di NBA 2K24 è quindi indubbiamente rappresentata dalla presenza degli acquisti in-game, e non si può negare che i problemi del gioco siano tutti rivolti in quella direzione. Visual Concepts ha creato uno dei giochi di basket più sorprendenti degli ultimi anni, ma il tutto è “danneggiato” inevitabilmente dalle microtransazioni. E ciò è un vero peccato, considerando la bontà del simulatore di basket targato 2K.