Troppo Cattivi 2 Recensione, personaggi cattivi, ma buoni insegnamenti

Ecco la nostra recensione di Troppo cattivi 2, sequel dell'ottimo lavoro animato di DreamWorks del 2022.

Giorgio Maria Aloi
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Recensioni
Lettura da 8 minuti
8 Ottimo
Troppo Cattivi 2

Dopo il successo del primo capitolo nel 2022, i “Troppo Cattivi” tornano sul grande schermo con un sequel che promette azione, divertimento e un messaggio profondo. Troppo Cattivi 2 è un film d’animazione diretto da Pierre Perifel e JP Sans, tratto dalla serie di libri di Aaron Blabey, e porta avanti la storia di un gruppo di ex criminali animali in cerca di riscatto. Ma la strada verso una nuova reputazione non sarà affatto semplice…

I “Troppo Cattivi” sono tornati!

La banda “Troppo Cattivi” è tornata! Sono passati cinque anni dagli eventi del primo film: Wolf, Shark, Piranha, Tarantula e Snake hanno riacquistato la libertà e ora sono pronti ad affrontare la missione più difficile della loro vita – vivere onestamente e far dimenticare al mondo le malefatte del passato. Tuttavia, la società continua a non credere nelle loro buone intenzioni e li considera colpevoli di qualsiasi crimine accada in città. Come se non bastasse, un nuovo misterioso nemico, il Bandito Fantasma, sta compiendo una serie di furti, e naturalmente tutti i sospetti ricadono sui nostri protagonisti.

Per smascherare il vero colpevole e dimostrare la loro innocenza, seguiranno delle indagini con l’aiuto della Governatrice Diane (anche lei ha un passato criminale) e dalla nuova Commissaria della polizia. Tutti gli indizi li condurranno faccia a faccia con una banda criminale composta solo da figure femminili, e queste ultime convinceranno i “Troppo Cattivi”, sotto ricatto, ad aiutarle a compiere un colpo. Cosa faranno Wolf e i suoi amici?

Un sequel che ha ancora qualcosa da raccontare

Quando si realizza un sequel, a meno che non fosse già pianificato fin dall’inizio, si corre sempre il rischio di fare il classico “passo più lungo della gamba”. Però, se un prodotto funziona, è inevitabile che venga sfruttato, e come si sa, anche il cinema è business. Tuttavia, se c’è un’idea solida alla base, allora un sequel può funzionare e convincere il pubblico. Troppo Cattivi è un nuovo film d’animazione nato in casa Dreamworks che rispecchia totalmente lo stile dello studio: rompere stereotipi e pregiudizi, sia su alcune categorie di personaggi, sia su determinati contesti.

Nel primo film, i protagonisti erano animali “cattivi” per definizione (il lupo, il serpente, il piranha, lo squalo, la tarantola), quelli che nelle fiabe o nell’immaginario collettivo vengono sempre associati alla malvagità. Ma, ribaltando ogni cliché, si è dimostrato che chiunque può cambiare e fare del bene. Persino il villain del primo film era un animale tipicamente considerato adorabile, ma si è rivelato il vero cattivo della situazione — un chiaro messaggio su quanto l’apparenza possa ingannare.

Il sequel arrivato in sala continua sulla stessa linea, e dimostra che c’è ancora molto da raccontare su questi personaggi, che sono alla continua ricerca di una loro dimensione e di un riscatto personale.

Un racconto di riscatto con uno sguardo alla società di oggi

Il film si concentra particolarmente sulla scrittura, molto curata e ben definita, e scava in profondità sui personaggi che risultano profondamente umani, più che cattivi. Non sono né i classici “eroi puri e senza macchia e senza paura” né i classici “cattivi che vogliono dominare il mondo”, ma personaggi grigi che cercano una propria dimensione e su cui è facile entrare in empatia. Tutti hanno fatto degli errori e tutti vorrebbero trovare rimedio ad essi. Tutti cercano una propria identità e un proprio ruolo nella società e chiunque sa che ci sono tanti ostacoli davanti, soprattutto per chi ha un passato difficile alle spalle.

Le difficoltà dei personaggi nella ricerca di un ruolo nella società è un chiaro riferimento alla generazione attuale che sta cercando di realizzarsi, e alle classi sociali “inferiori” che hanno più difficoltà ad inserirsi nella società, non avendo mai avuto appoggi da altri. Sappiamo poi che basta un errore per essere nella bocca di tutti, soprattutto in quest’epoca dove lo smartphone è sempre a portata di mano e tutto viene ripreso, senza verificare come stanno realmente le cose. I “Troppo Cattivi” affrontano esattamente queste difficoltà, e il film vuole offrire anche una chiave di lettura a questo fenomeno divenuto sempre più virale.

 

Una lezione sul bullismo, sulla fiducia e sul rispetto

Tra la voglia di riscatto, inseguimenti in stile Fast & Furious e travestimenti alla I Soliti Ignoti, Troppo Cattivi 2 trova spazio per parlare di temi importanti. Stavolta, i protagonisti hanno a che fare con antagonisti che sembrano simili a loro, ma in realtà agiscono in modo diverso. Le Troppo Cattive vogliono diffondere la paura negli altri, perché secondo loro è così che si ottiene il rispetto. Dall’altra parte, invece, Wolf e i suoi amici si rendono conto che non è con la paura che si ottiene la fiducia dagli altri, ma facendo la cosa giusta.

Lo scontro tra le due bande è molto ideologico prima ancora che fisico, e in un certo senso sono due facce della stessa medaglia. I “Troppo Cattivi” capiscono che le “Troppo Cattive” sono esattamente quello che loro non vogliono essere, e si ribellano quindi al gruppo “bullo”. Le antagoniste rappresentano la paura e le persone che vogliono sottomettere tutti con essa (un riferimento anche ai potenti che usano il potere e la tirannia per sottomettere il popolo? ndr.), mentre i protagonisti sono il faro di cui ha bisogno il popolo (o addirittura, il popolo stesso).  Il bullismo non va temuto, ma affrontato, e Troppo Cattivi 2 trasmette bene il messaggio, dando anche così fiducia e speranza al pubblico, in modo che possano metterlo in pratica ciò nella vita di tutti i giorni. Oltre a trovare la forza per riscattarsi, trovano la forza anche di affrontare i bulli e gli ostacoli nella vita (sia gli adulti che i bambini ndr).

 

Tecnicamente solido, ma senza sorprese

Dal punto di vista tecnico, il film conferma l’elevato standard a cui ci ha abituato DreamWorks. L’animazione è uno stile ibrido tra 2D e 3D, con tratti fumettistici e pittorici che ricordano produzioni recenti come Il Gatto con gli Stivali 2, Spider-Man: Across the Spider-Verse, Red, o K-Pop: Demon Hunters. Rispetto al primo capitolo, il sequel osa di più, con effetti visivi più curati e dinamici.

Rispetto al primo film, il comparto tecnico del sequel ha fatto anche qualche passo avanti, e gli effetti visivi sono più elaborati. Insomma, si è osato un po’ di più. Tuttavia, se la scrittura ha curato per bene la caratterizzazione dei personaggi, sia vecchi che nuovi e la semplicità nel trattare temi importanti, d’altro canto è inciampata in qualche falla nella trama, prevedibile, dove non si percepisce nessun effetto sorpresa (stesso errore del primo film). Tolto questo, però, resta un film carino che farà divertire e riflettere sia i bambini che gli adulti.

Troppo Cattivi 2
Ottimo 8
Voto 8
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