Ranma 1/2 Recensione: il ragazzo col codino è tornato con la seconda parte!

Ecco la recensione del primo episodio della seconda parte del remake di Ranma 1/2 su Netflix. Come riparte la storia dello storico manga?

Giorgio Maria Aloi
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Recensioni
Lettura da 7 minuti
8 Ottimo
Review Overview

Ranma 1/2 è un anime tratto dal manga scritto e disegnato da Rumiko Takahashi (la stessa autrice di manga come Inuyasha e Lamù). La nuova versione (o Remake) è prodotta dalla collaborazione tra Mappa e Netflix e finora è stata realizzata una prima parte (composta dai primi 12 episodi), rilasciata un anno fa nella medesima piattaforma streaming. Il 4 Ottobre ha debuttato sempre su Netflix la seconda parte e anche stavolta ci sarà una distribuzione settimanale dei nuovi episodi (uno ogni sabato pomeriggio). È arrivato il primo episodio della seconda parte (o semplicemente, l’episodio 13). Il caos al Dojo Tendo continua, mentre Ranma e Akane affrontano una fidanzata che brandisce una spatola, un rivale dall’umorismo sgradevole e un maestro di arti marziali perverso.

Nuove avventure per il ragazzo (o la ragazza) col codino

Ranma 1/2 è un’opera che si è fatta conoscere in tutto il mondo, con la sua incredibile storia che unisce il genere shōnen (genere che comprende elementi di combattimento, azione, avventura, perseveranza, coraggio, ecc.) e lo shōjo (genere che comprende il romanticismo e tutte le tematiche sentimentali) e quest’unione tra i due generi ha permesso al manga (e all’anime) di conquistare sia il pubblico maschile che quello femminile (un po’ come il protagonista che a causa della sua duplice natura, ha diverse pretendenti donne e pretendenti uomini). Il remake è stato uno dei migliori anime usciti negli ultimi tempi e visto il periodo storico che si sta vivendo, trova lo spazio per trattare argomenti attualissimi (la sessualità, l’emotività, la diversità, l’identità di genere, ecc.) senza cascare nella banalità e nella superficialità, ma con un tocco che sfiora la leggerezza.

La prima parte uscita nel 2024, esattamente i primi 12 episodi, è servita come fase introduttiva per presentare l’universo (ambientato negli anni 80, periodo d’uscita del manga della Takahashi) e i personaggi che ne fanno parte. La seconda parte mira a mandare avanti le varie sotto trame che ruotano tutte al ragazzo (o alla ragazza) col codino, e ad allargare questo mondo così caotico, con l’aggiunta di altri personaggi stravaganti e la voglia di combinare disastri, tra avventure, combattimenti e situazioni sentimentali.

Stile sempre sul pezzo, tra fedeltà e animazioni

Dopo la visione del primo episodio della seconda parte si può notare che lo stile è sempre sul pezzo e non sembra che siano passati mesi, ma qualche giorno dalla messa in onda del precedente episodio. L’animazione è sempre fluida e mantiene ancora quel compromesso che aveva trovato tra il vecchio stile (con un tratto pertinente con i disegni originali nel manga) e quello nuovo, con un tocco più moderno e più curato. I colori cambiano luminosità nel momento in cui avvengono eventi ben specifici, giusto per dare un risalto in più e un impatto più forte.

Per quanto riguarda la narrazione, il manga della Takahashi vede resa giustizia, dato che ne viene rispettata la fedeltà e incastrando ogni tanto una piccola impronta autoriale che lascia qualche differenza sottile, ma rimanendo sempre coerente con la controparte cartacea. Ogni passaggio è fedele e ad 1 a 1, in modo che ogni tavola del manga venga adattato in modo identico, ed effettivamente sembra di vedere la versione cartacea prendere letteralmente vita, tra eventi, espressivitàmovimenti dei personaggi ed effetti visivi.

La fedeltà si mostra anche nei dialoghi che sono pressoché identici a quelli del manga, tranne qualche errore di traduzione che “fa male alle orecchie”. Il doppiaggio, invece, non fa ancora dimenticare quello dell’anime uscito nel 89, ma ormai stiamo tentando di abituarci, e alcuni doppiatori (che sanno il fatto loro) sono riusciti a dare una caratterizzazione ai personaggi, coerente con la versione originale. Qualcuno che risulta “meno adatto” a qualche personaggio c’è, purtroppo, ma ci si passa sopra ormai visto che si è arrivati alla seconda parte. L’unica “novità” sta nella sigla e nella canzone d’apertura (Wo Ai Ni), che risultano carine ma qualche passo indietro, rispetto a quelle della prima parte.

Potenziale e speranze

Questo remake continua ad essere coinvolgente e divertente, e già il primo episodio della seconda parte (La Debolezza Di Ranma) fa ben sperare. Un episodio divertente che riprende da dove si era interrotto il precedente, seguendo l’ordine cronologico del manga, e che scava ancora più in profondo nel protagonista e getta le basi per i prossimi in arrivo. Il dubbio è solo uno: continueranno a seguire lo stesso ordine, o ometteranno alcuni eventi con salti temporali? La differenza tra questo remake e l’anime del 89 è che il primo scorre con il giusto ritmo (accelerando in alcuni momenti) e arriva dritto al sodo; mentre il secondo si perdeva ogni tanto strada facendo con filler inutili. Ci sta che potrebbero saltare qualche capitolo, ma i tempi sono cambiati, e bisogna effettivamente stare più attenti.

Il potenziale c’è e la carne a fuoco è tanta, ma se tutto va bene l’intero manga avrà il suo giusto adattamento e arriverà al finale che solo i lettori della controparte cartacea conoscono. In fondo, Ranma 1/2 continua ad essere divertente, coinvolgente e anche emozionante, dando qualcosa ad ogni tipo di pubblico. Come il protagonista tra secchiate d’acqua fredda e teiere d’acqua calda cambia il suo aspetto, anche l’anime fa il continuo salto tra un genere ad un altro, unendo azione, drammaticità, romanticismo e comicità. Ora, si aspettano i prossimi episodi che riusciranno a dare soddisfazioni possibilmente, se queste sono le premesse.

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Ottimo 8
Voto 8
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