Come annunciato in questi minuti dal New York Times, ci ha appena lasciati Robert Redford: l’affascinante attore simbolo del cinema hollywoodiano anni ’70 e ’80 è venuto a mancare all’età di 89 anni dopo un lungo periodo di malattia che lo aveva visto lontano dai riflettori.
Da sempre impegnato non solo nel mondo del cinema, ma anche politicamente e nell’ambito dei diritti civili, Redford era più di un semplice attore e regista: vicino alle cause degli ultimi e degli animali, i cavalli in particolare, per i quali si schierò a favore dell’American Horse Slaughter Prevention Act, diventando il volto della lotta animalista.
Dalla ribalta al successo nel cinema indipendente
Tra le pellicole di enorme successo che hanno visto Redford tra i protagonisti ricordiamo “La Stangata”, con la quale l’attore vinse anche un Oscar, “La mia Africa”, nel quale condivise le luci dei riflettori con Meryl Streep, che lo ricorda con affetto come “Uno dei grandi leoni”. Passato poi dietro la macchina da ripresa, Redford ha consegnato al mondo lavori come “L’Uomo che Sussurrava ai Cavalli”.
Omaggiato in queste ore da tutti i grandi nomi non solo di Hollywood, ma dell’intera società statunitense, spunta il commento di Donald Trump, che lo definisce “Un grande” sebbene lo stesso Redford, nel 2019, abbia dichiarato di considerare Trump un “Dittatore che attacca i valori del paese”.