Jurassic World: La Rinascita Recensione, un mondo che non siamo pronti a lasciar andare

Ecco la nostra recensione di Jurassic World: La Rinascita, seguito de "Il Dominio", che ci porterà in una pericolosa spedizione nel territorio dei Dinosauri.

Francesca Leonardi
Di
Francesca Leonardi
Appassionata di film in tutte le sue forme. Perché accontentarsi di vivere una sola vita quando il cinema ti permette di viverne infinite?
Recensioni
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6.5 Sufficiente
Jurassic World - La Rinascita

Diretto da Gareth Edwards, Jurassic World – La Rinascita è il nuovo sequel di Jurassic World – Il dominio (pellicola del 2022), settimo film del media franchise Jurassic Park. La protagonista Zora Bennett, interpretata da una decisa e malinconica Scarlett Johansson, ci conduce in un viaggio all’insegna dell’avventura. Sarà riuscito a stupirci, o si tratta di un film destinato a vivere di rendita e cadere poi nell’oblio? Ecco la nostra recensione.

Una pericolosa spedizione

Ci troviamo sulla Terra, i dinosauri non si sono estinti, ma sono stati costretti a ritirarsi in zone remote ed equatoriali, a causa di condizioni terresti ormai inospitali. L’umanità sembra aver imparato a convivere con questi “giganti”, i quali diventano addirittura necessari per la cura di determinate malattie cardiovascolari. Zora Bennet, un’abile agente sotto copertura, viene dunque incaricata da un’importante casa farmaceutica di guidare una spedizione scientifica segreta, il cui obiettivo è il prelievo di DNA e sangue da tre diverse specie di dinosauro: dal Mosasaurus, un imponente animale marino, dal Titanosaurus, il gigante di terra e, da ultimo, dal Quetzalcoatlus, un enorme volatile.

Nel viaggio verso Saint-Hubert, isola dell’Oceano Atlantico in cui si svolge la maggior parte del film, il gruppo riesce a prelevare il primo campione e a salvare una famiglia naufragata – la famiglia Delgado – che si aggiungerà alla spedizione. Anche questa volta veniamo catapultati su un’isola ostile, dove vige la legge del più forte, in un clima di anarchia pura, ma i dinosauri sono cambiati, o per meglio dire “rinati: dall’indomabile T-Rex, a creature geneticamente modificate, e, per un certo senso, amorfe. Come se l’intenzione fosse quella di distaccarsi dalla concezione tipica di dinosauro per poterci sbalordire ancora, nonostante il pattern seguito sia quello dei vecchi film che hanno segnato la storia.

Poco più di un omaggio

Jurassic World – La Rinascita ha tra i suoi obiettivi sicuramente quello di omaggiare Jurassic Park; l’intenzione è evidente dall’utilizzo delle inconfondibili musiche di John Williams, nonché da alcune scene che ricalcano gli accadimenti della saga classica, come l’inseguimento, da parte di uno dei dinosauri dell’isola, della figlia minore della famiglia Delgado fra i reparti di quello che sembra essere un vecchio discount.

Le numerose citazioni potrebbero essere un punto di forza del film, soprattutto per un pubblico che associa il mondo di Jurassic Park alla propria infanzia o adolescenza, tuttavia le aspettative vengono ampiamente ridimensionate a causa di una sceneggiatura debole e ricca di cliché: i dialoghi, infatti, sono spesso prevedibili e privi di sostanza. Nonostante la caratterizzazione dei personaggi lasci a desiderare, presentandoci soggetti troppo stereotipati, privi di una propria peculiarità, la performance della Johansson non passa inosservata, dimostrandoci, ancora una volta, di sapere il fatto suo.

Le sequenze d’azione, che sono ben strutturate e presentano una CGI sapientemente calibrata, sono intervallate da elementi comici che creano coesione tra i personaggi, apportano umanità al prodotto e, insieme ai momenti di spannung, tengono alta l’attenzione. Tra i punti chiave del lungometraggio, che ritroviamo alla base di tutti i film che compongono la serie, c’è sicuramente la contrapposizione tra ricerca scientifica e rispetto della natura: quanti sacrifici è disposta a fare l’umanità pur di placare la propria sete di conoscenza a discapito delle altre razze che abitano la Terra? Potremmo definirla come l’evoluzione, in chiave moderna, del concetto di hybris greca, e quindi di superbia e tracotanza dell’uomo, che sembra essere insaziabile.

In definitiva, Jurassic World – La Rinascita è un film che sì, sa intrattenere il pubblico, ma che non riesce a emozionare per davvero. I rimandi alla saga principale sembrano in realtà una disperata richiesta d’aiuto di un fan service che non sa brillare di luce propria. Nel (vano) tentativo di reinventarsi, il prodotto finisce per essere proprio come i suoi dinosauri: un ibrido asettico, senza anima.

Jurassic World - La Rinascita
Sufficiente 6.5
Voto 6.5
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