Monolith Arena è un gioco di schermaglie da 2-4 giocatori ad ambientazione fantasy, pubblicato nel 2018 da Portal Games. Il suo autore, Michał Oracz (già noto per Cry Havoc e This War of Mine), è anche il designer di Neuroshima Hex!, titolo da cui Monolith Arena si ispira per buona parte delle sue meccaniche. In questo articolo andremo ad analizzare il gioco nella sua interezza, dalle ambientazioni proposte, ai materiali, fino ad esplorare chiaramente le dinamiche di gioco. Sarà riuscito questo gioco d’autore a convincerci fino in fondo?
Ambientazione e materiali di Monolith Arena
Quando una cometa rossa fa la sua comparsa, i più grandi guerrieri di tutto il mondo si radunano per sfidarsi in un sanguinoso torneo. L’ambientazione non è sicuramente il punto di forza di Monolith Arena: sono molto scarse le informazioni che riusciamo a reperire sulla scatola e sul manuale di gioco. Si tratta di un generico mondo fantasy, popolato da diverse razze i cui campioni si sfidano periodicamente in combattimenti all’ultimo sangue. Uomini, Nani, Demoni ed Elfi sono le quattro fazioni presenti nel gioco base, ma nuove razze sono già state annunciate con le espansioni proposte (i maghi nell’espansione “Academics” uscita nel 2019 ed i Golem nell’espansione in arrivo quest’anno).
I materiali di gioco, come sempre con i titoli di Portal Games, sono di ottima qualità: token e tessere sono di cartoncino spesso (caratteristica che abbiamo molto apprezzato visto che facilita piazzamento, spostamento e rimozione degli esagoni durante la partita), ottimi i monoliti di plastica composti da tre esagoni porta-tessere impilabili l’uno sull’altro. Non ci è piaciuta invece la scelta dei colori delle fazioni, con il rosso dei demoni e l’arancione dei nani che durante la partita tendono leggermente a confondersi.
Dinamiche di gioco
Quando una cometa rossa fa la sua comparsa, i più grandi guerrieri di tutto il mondo si radunano per sfidarsi in un sanguinoso torneo
La principale meccanica di Monolith Arena è il piazzamento tessere: a turno, ogni giocatore pescherà tre tessere coperte della propria fazione scartandone una e decidendo se giocare le altre due, se scartarle o se tenerle per i turni successivi. Le tessere del gioco sono di tre tipi: unità, rune ed ordini. Unità e rune vengono piazzate sulla board di gioco, gli ordini vengono invece spesi per attivare le tessere piazzate. Ogni volta che l’ordine “battaglia” viene giocato (o quando tutti gli esagoni della board sono pieni) inizia una battaglia e le varie unità si attivano in ordine di iniziativa (attaccando le unità avversarie o utilizzando delle abilità speciali). Lo scopo di ciascun giocatore è quello di infliggere più ferite possibili allo stendardo avversario: si tratta di una tessera che rimarrà sul campo di battaglia dall’inizio alla fine della partita. I monoliti sono la novità introdotta da Monolith Arena rispetto a Neuroshima Hex!: si tratta di porta-tessere impilabili, in cui ad inizio partita ogni giocatore inserirà segretamente il proprio stendardo e due unità di sua scelta. Il monolito può essere “aperto” dal giocatore durante il turno per schierare le due unità nascoste e si richiuderà automaticamente, richiamando a sé le due unità (se sopravvissute) al termine della battaglia successiva. La partita finisce quando un giocatore termina le tessere da pescare (ma non prima di aver risolto una battaglia finale) o quando uno stendardo viene distrutto (in quel caso l’avversario viene dichiarato vincitore).
Considerazioni
Tematicamente, l’ambientazione crolla come un castello di carte: fra rune che possono essere schierate (ed attaccate dall’avversario), monoliti che si aprono per far uscire le unità nascoste all’interno, schieramenti fin troppo liberi sul campo di battaglia (anche direttamente dietro le linee nemiche) non c’è nessun riscontro fra le meccaniche di gioco e la simulazione di una vera battaglia. Siamo perlopiù di fronte ad un astratto, al quale è stata appiccicata a forza un’ambientazione fantasy.
Sebbene indicato per 2-4 giocatori, le varie modalità proposte per 3 e per 4 giocatori non sono all’altezza dello scontro 1 contro 1 e non ci sentiamo di consigliarle in primis. Il regolamento non è sempre lineare, ci sono alcune eccezioni da tenere a mente durante la partita e situazioni ambigue. Alcuni effetti sono indicati solo sul manuale di gioco, altri solo sulla scheda della fazione, pochi invece vengono riportati in entrambi i posti: se si dimentica il significato di un simbolo, la ricerca potrebbe risultare complicata.
Ciononostante, il titolo ci ha coinvolto e si è lasciato giocare per diverse partite: dopo una prima fase (in cui tutti i giocatori hanno voluto provare ogni fazione della scatola base) ciascuno di noi ha scelto una razza da studiare ed approfondire nelle partite successive (in questo siamo stati agevolati dalla durata del gioco, che si assesta sui 30-45 minuti come dichiarato sulla scatola).
In definitiva, se ritenete che le miniature non siano indispensabili in uno skirmish, se cercate qualcosa di tattico e veloce da giocare 1 vs. 1, Monolith Arena è un titolo da tenere in considerazione nonostante qualche difettuccio.