Metroid Prime grazie a Nintendo che “non ha ascoltato i fan”

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo News Lettura da 2 minuti

Ken Lobb, che attualmente ricopre il ruolo di direttore creativo in Microsoft Studios, ha in passato collaborato con Nintendo per titoli di grande rilievo, come ad esempio 007 GoldenEye e Metroid Prime su GameCube.

Proprio su quest’ultimo ha voluto spendere due parole, soprattutto sul destino che avrebbe avuto la serie se Nintendo non avesse fatto di testa sua: all’annuncio e alla presentazione del gioco, infatti, il passaggio dal 2D al 3D per la storica saga di Metroid aveva lasciato perplessi i fan della casa giapponese. Ma Nintendo volle proseguire per la propria strada e continuare con il progetto, realizzando una delle trilogie più belle e mature mai viste su console Nintendo.

Lo stesso Ken Lobb ammira le decisioni di Nintendo e aggiunge:

“Ho capito negli anni che a volte bisogna imparare dal proprio pubblico più che ascoltarlo, una grande creatività è pronta a radere al suolo vecchi design per creare cose nuove”

Insomma, se ad oggi abbiamo potuto godere della saga di Metroid Prime è solo perché, a volte, bisogna sì ascoltare i consumatori ma non lasciarsi del tutto influenzare, per evitare di avere giochi sempre uguali che possano piacere ai fan più accaniti ma che non attirino i nuovi acquirenti.

 

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.