Lost Ruins of Arnak è stato uno dei primi titoli provati nel corso dello Spiel.digital 2020: si tratta di un piazzamento lavoratori con diversi twist, progettato dagli esordienti Elwen e Mín e pubblicato da CGE. L’ambientazione del titolo è una sorta di Indiana Jones in salsa fantasy: ogni giocatore controlla due archeologi, che utilizzerà nel proprio turno per raggiungere ed esplorare rovine e templi nascosti nella giungla. Alla meccanica del piazzamento lavoratori, i due autori affiancano una componente di deck-building: sarà possibile potenziare il mazzo in dotazione ad ogni giocatore (che fornisce i mezzi di trasporto ed alcune azioni speciali) acquistando nuove carte dal mercato comune.
La tensione è assicurata grazie ai guardiani: enormi creature a guardia dei siti archeologici, che occorrerà sconfiggere per evitare di appesantire il proprio mazzo con le carte “paura”. Un altro elemento interessante è la track della ricerca, la quale darà accesso (se completata) al tempio principale dell’isola, fonte di parecchi punti ma molto dispendioso in termini di risorse.
Considerazioni su Lost Ruins of Arnak dopo la nostra prova
Lost Ruins of Arnak ci ha divertito, gli aspetti di piazzamento lavoratori e di deck-building sono ben bilanciati nella struttura del gioco e costituiscono una bella combinazione. L’interazione è sempre indiretta ma presente in ogni momento: sia nella corsa per raggiungere per primi i bonus del tracciato-ricerca, sia nell’esplorazione dei nuovi siti archeologici (con annessa razzia dell’unico idolo d’oro disponibile) e soprattutto nella competizione per le carte migliori disponibili nel mercato.
Ci ha un po’ spiazzato la componente aleatoria associata alla meccanica dei guardiani, che possono penalizzare o avvantaggiare il giocatore in modo un po’ troppo casuale. Un tavolo di gioco è disponibile su tabletopia, ma accessibile soltanto dal sito di spiel.digital. Il gioco è preordinabile dal sito di CGE al costo di 59,95 euro direttamente dal sito dell’editore.