È stata da poco pubblicata sulla piattaforma Disney+ la quarta puntata di Loki, di cui qui presentiamo la recensione. La serie TV prodotta dai Marvel Studios ha come protagonista il Dio dell’inganno, interpretato da Tom Hiddleston, ed è composta da 6 episodi, rilasciati ogni mercoledì a partire dallo scorso 9 giugno. Insieme al Loki che conosciamo, nella serie hanno un ruolo chiave anche Sylvie (Sophia Di Martino) e Mobius (Owen Wilson) e, con il procedere delle puntate, nuovi intriganti personaggi si uniscono alla narrazione, con differenti gradazioni di importanza. Da questa settimana è possibile godersi il quarto episodio.
ATTENZIONE! Questa recensione contiene informazioni riguardanti i primi 3 episodi di Loki.
Bentornata TVA
Nel terzo episodio di Loki l’ambientazione ha subito un drastico cambiamento. Loki è l’ “altro Loki” Sylvie, la versione femminile del Dio ingannatore, si sono ritrovati sulla luna Lamentis nel bel mezzo di un evento apocalittico, senza sapere come uscirne. Le apocalissi sono momenti storici particolari, poiché ogni cambiamento della Sacra Linea Temporale che avviene all’interno di essi non viene rilevato dalla TVA (Time Variance Authority), che ha lo scopo di eliminare qualsiasi ramificazione non prevista nelle linee del tempo.
Rubando il Tesseract a New York durante gli avvenimenti raccontati in Avengers, Loki è uscito dalla Sacra Linea Temporale ed è diventato una Variante. Il compito della TVA è, quindi, inizialmente quello di eliminarlo, finché Mobius non decide di usarlo come aiutante per dare la caccia a un altro pericoloso nemico: Sylvie, una Variante dello stesso Loki che per anni è riuscita a sfuggire alle autorità del tempo, e che possiede il potere di incantare le menti, manipolandole e introducendosi nei ricordi altrui.
Nascondendosi in un evento apocalittico del 2050, l’incantatrice non è mai stata individuata, finché il Dio dell’inganno che conosciamo non è riuscito a scoprire il suo trucchetto, smascherandola. Nel nuovo episodio le atmosfere cupe, nebulose e violacee di Lamentis cedono il posto alla sede della TVA, che torna a essere lo scenario protagonista. I colpi di scena non mancano di certo. Loki e Sylvie, dopo essere scampati all’Apocalisse che li stava per annientare, si ritrovano a dover fare i conti con nuovi problemi.
Le autorità sono finalmente riuscite a mettere le mani sulla Variante che cercavano da anni, mentre Mobius può tentare di capire cosa sia accaduto su Lamentis e quali siano i piani di Sylvie. Intrappolato per “punizione” in un loop temporale del suo passato, Loki comincia a cedere e a scavare dentro sé stesso per trovare i motivi del suo comportamento e dei suoi atteggiamenti, nonché ad ammettere di avere una persistente paura della solitudine.
Nel terzo episodio Sylvie, entrando nella mente di C-20, una delle persone che lavorano per la TVA a caccia delle Varianti, aveva scoperto che tutte le reclute sono, in realtà, a loro volta Varianti, la cui memoria è stata cancellata per renderle soldati perfetti e far credere loro di essere nate per servire la causa: la salvaguardia della Sacra Linea Temporale. Nella nuova puntata questo punto riveste un’importanza fondamentale. Loki tenterà di raccontare a Mobius la verità e guadagnarsi la sua fiducia, ma ci sarà un’agente in particolare che comincerà a credere alle parole di Sylvie, mettendo in dubbio ciò che le è sempre stato raccontato. Dopotutto, essere strappati dalla propria realtà e manipolati non piace a nessuno, nemmeno ai rigidi e apparentemente intoccabili membri della TVA.
La forza della fiducia e il crollo delle menzogne
Il legame che si è instaurato tra Loki e Sylvie (preso in esame in questa recensione) è apparso fin da subito solido e sincero. Mobius, messo di fronte al tradimento del Dio dell’inganno con cui sperava, invece, di collaborare, arriva alla conclusione che Loki possa essersi preso gioco di lui. Da quanto tempo il principe di Asgard lavorava insieme alla sua Variante femminile? I suoi sentimenti sono in totale contrasto: da un lato sente di poter essere soddisfatto per la cattura di entrambe le Varianti di Loki, mentre dall’altro vorrebbe mantenere intatta la fiducia che nutre nei confronti del Dio dell’inganno. Questo significherebbe, però, dubitare delle autorità e di tutto ciò in cui ha sempre creduto.
Nel quarto episodio fanno la loro comparsa anche i Custodi del Tempo, nominati nelle puntate precedenti come autorità supreme a capo non solo della TVA, ma di tutte le linee temporali. Nella reverenza e nel rispetto che tingeva i discorsi su di loro, apparivano come pari (se non addirittura superiori) a divinità dai poteri illimitati e dalle capacità indescrivibili. Loki e Sylvie, finalmente di fronte ai temibili Custodi del Tempo, scopriranno una verità ben diversa dal castello di menzogne dipinto dalla TVA.
Negli ultimi minuti dell’episodio i colpi di scena si susseguono a un ritmo tanto rapido da non lasciare agli spettatori il tempo di assimilare i cambiamenti che stravolgono la trama. La realtà delle cose viene a galla inaspettatamente, i personaggi scelgono da che parte stare e ne affrontano le conseguenze e, nei momenti finali, le cose si confondono (ma con la promessa di diventare più chiare nei prossimi episodi).
Nella quarta puntata di Loki, trasmessa sulla piattaforma di streaming, a differenza delle 3 precedenti, è presente una scena post-credit davvero sorprendente, impossibile da non menzionare nella recensione. A chi ha dimestichezza con il mondo dei fumetti Marvel, alcuni dei personaggi introdotti nelle battute finali della puntata saranno familiari. Alcuni, tuttavia, rappresentano una novità assoluta per tutti, e si spera di vederli presentati in modo adeguato negli ultimi 2 episodi della stagione. Il finale apre a molti scenari possibili. La trama è aperta e tutto potrebbe ancora accadere.
Qui potete trovare la recensione della terza puntata della serie TV. Cosa accadrà negli episodi conclusivi della stagione?