Like a Dragon: Ishin! è uno capitolo spin-off lanciato originariamente nel 2014 in Giappone e mai arrivato in Europa, e ora finalmente potremo giocarlo su PlayStation 4, PlayStaton 5, Xbox Series X, Xbox Series S e PC anche nel nostro continente, con tanto di localizzazione italiana. Non si tratta tuttavia di un semplice porting, con gli sviluppatori che hanno realizzare una remastered sfruttando il motore grafico Unreal Engine 4.
Il titolo è ambientato in un periodo completamente diverso da quello che abbiamo sempre visto nella serie sviluppata da Ryu Ga Gotoku. Qualcosa che farà contenti gli appassionati della serie è il fatto che, nonostante avranno dei nomi diversi, saranno presenti alcuni dei personaggi più importanti della serie pubblicata da SEGA. Andiamo ad analizzare più da vicino Like a Dragon: Ishin! nella nostra recensione.
Il bushido di Like a Dragon
Il protagonista di Like a Dragon: Ishin! è Ryoma Sakamoto, che ha lo stesso volto di Kiryu Kazuma. Il gioco si apre con il ritorno di Ryoma nel suo paese natale dopo aver passato del tempo in un’altra città per allenars; il gioco è infatti ambientato nel periodo Bakumatsu, un momento storico giapponese molto caotico, e il nostro Ryoma è coinvolto in uno di questi tumulti che porteranno alla morte del suo mentore e patrigno. Non solo: lui è anche l’imputato principale, e sia per vendetta, sia per provare la sua innocenza, Ryoma Sakamoto fugge per cominciare le sue ricerche.
Un samurai “moderno”
Like a Dragon: Ishin! prende il gameplay dai predecessori di Yakuza: Like a Dragon (di cui potete leggere la nostra recensione qui). Infatti, invece di essere un gioco di ruolo a turni, torna a essere un picchiaduro. Ryoma potrà utilizzare ben quattro stili diversi:
- Lotta libera: dove il protagonista utilizzerà solo la potenza dei suoi pugni e dei suoi calci per abbattere tutti i suoi nemici;
- Gioco di spade: qui potrete usare la classica arma dei samurai, la katana;
- Scontro a fuoco: in questo stile non convenzionale userete una pistola per tenere i nemici a distanza;
- Danza folle: se preferite tenere a distanza i nemici con le armi, schivare e attaccare con la katana, questo è lo stile che fa per voi.
Il feeling pad alla mano è davvero ben realizzato, si riesce a percepire ogni singolo colpo, ed effettuare le combo tra i vari stili è davvero soddisfacente, anche se prima o poi dovrete scegliere in quale arte specializzarvi: ogni stile ha la sua “sferografia” e se desiderate creare delle build dovrete sfruttare delle sfere da posizionare dove preferite per poi seguire il percorso (un po’ come succede in Final Fantasy X ndr).
Una cosa molto comoda anche per i giocatori meno navigati è il fatto che i nemici effettuano degli attacchi molto prevedibili, dato che anche solo guardando i loro movimenti è possibile capire quale colpo sta arrivando per bloccarlo o schivarlo. È decisamente un bel combat system che punta tutto sulla memoria e sulla reazione, proprio come accade nei picchiaduro più classici.
Ma gli sviluppatori di Like a Dragon: Ishin! hanno voluto aggiungere un po’ di pepe al sistema di combattimento, sfruttando delle carte speciali che vi garantiranno vari bonus o varie abilità durante la battaglia, che sono sicuramente da sfruttare durante le boss fight più complesse. La cosa divertente è che queste carte raffigurano personaggi della serie Yakuza, ma ci sono anche degli “special guest” come il compositore Alex Moulaka.
Ma non lasciatevi ingannare dal fatto che Like a Dragon: Ishin! sia ambientato nel Giappone medievale: il divertimento dei minigiochi non mancherà. Non saranno tutti sbloccati da subito, ma si otterranno col passare delle quest e missioni secondarie. Tra quelle più speciali troviamo il karaoke, un classico della serie, ma sono presenti anche il tagliare la legna, lo shogi, la pesca, mahjong, le corse di galline e tantissimo altro. Ovviamente la presenza di tutti questi minigiochi aumenta in modo piacevole la longevità del titolo.
E visto che le abbiamo nominate, le “Storie secondarie” (come vengono chiamate in Like a Dragon: Ishin!) vi permetteranno di imparare a conoscere alcuni NPC e di vivere alcune avventure, che spaziano dall’essere completamente realistiche al raggiungimento dell’assurdo, così da strappare un sorriso. Ma anche questo è un classico della serie, che unisce momenti di serietà a circostanze completamente fuori di testa.
La difesa dell’onore
Like a Dragon: Ishin! è un gioco che, come già detto, sfrutta l’Unreal Engine 4. Questo significa che dal punto di vista meramente grafico potrebbe non sorprendere, soprattutto se avete già giocato l’ultimo Yakuza. Ma questo non significa che non si difenda bene, anzi: soprattutto per quanto riguarda il vestiario, è possibile distinguere i vari materiali in modo davvero chiaro. Se abbiamo questa grandissima cura per i dettagli, purtroppo durante la nostra esperienza abbiamo notato che durante i dialoghi venivano caricate le texture degli elementi di sfondo o sul terreno.
Per quanto riguarda l’aspetto delle performance, non abbiamo trovato nessun tipo di bug o glitch, i comandi sono molto responsivi e non c’era né stuttering, né cali di frame.
Like a Dragon: Ishin! è adatto ai giocatori che hanno voglia di vivere un’avventura ambientata nel Giappone feudale, con tanto di informazioni e glossario per comprendere meglio la società di quell’epoca. Ma gioca anche sul fattore nostalgia visto che utilizza i modelli delle iterazioni precedenti, così come il combat system.