Lies of P alla Gamescom 2022: c’era una volta un déjà vu?

Alla Gamescom di Colonia abbiamo messo le mani su Lies of P, action RPG di stampo Soulslike di Round 8 Studio bramato dagli amanti di Bloodborne.

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Impressioni Lettura da 6 minuti

Uno dei giochi più attesi del suo genere di appartenenza, gli action RPG di stampo soulslike, è stato uno dei protagonisti indiscussi della Gamescom di Colonia 2022. Questo non solo grazie al nuovo trailer della Opening Night Live che ha letteralmente mandato in delirio il pubblico – presente in loco e a casa – ma anche alla possibilità di provare il gioco in fiera; anche noi abbiamo avuto modo di mettere le mani sul gioco nell’area business dell’evento, e la prova ci ha lasciati con le aspettative estremamente alte. Stiamo parlando ovviamente di Lies of P, un oscuro titolo liberamente ispirato dalla favola di Pinocchio di Carlo Collodi (omaggiato dallo stesso team di sviluppo con una dedica).

Lies of P

Strange Déjà Vu

Neowiz e Round 8 Studio hanno iniziato la loro collaborazione con un’idea ben precisa in mente, unendola forse, ammiccando un po’, alla fame di alcuni giocatori lasciata dalla mancanza di un certo Bloodborne 2 che sembra proprio non voler arrivare. Accostare i due brand più del dovuto però sarebbe un errore abbastanza grossolano, perché Lies of P gode comunque di una sua spiccata identità. Certo, le tinte dei colori cittadini e lo stile vittoriano, richiamano molto il gioiello di FromSoftware, così come alcuni dettagli dell’HUD, ma a parte questo a primo impatto si è distinto egregiamente.

La demo che ci è stata proposta ci ha messi di fronte da subito ad una scelta abbastanza classica: lo stile di combattimento. Prediligere la forza, l’agilità, o un bilanciamento equilibrato? Lo stile di combattimento scelto ha determinato l’assetto iniziale di quella che è stata una breve ma frenetica esperienza. La mappa che abbiamo provato era uno stralcio di città, che come anticipato richiama lo stile vittoriano, e che pullulava de burattini meccanici armati di diverse diavolerie per farci la pelle.

Lies of P

Ironia del caso, il nostro Pinocchio è tutt’altro che un burattino, ma ha le fattezze di un essere umano in carne ed ossa. Tuttavia anch’egli dispone di una parte meccanica: il suo braccio sinistro, che nell’assetto da noi scelto era dotato ti un rampino in grado di tirare a sé i nemici. Questa semplice tecnica ci ha permesso di colpirli brutalmente in combo, oppure di avvicinarli a noi per evitare di essere attaccati in massa da più nemici. Come abbiamo visto dai trailer però, questa non sarà l’unica abilità che potremo equipaggiare al nostro braccio, quindi saremo curiosi di scoprirne ogni utilizzo una volta che il gioco sarà rilasciato, o con una futura demo.

Come da base nel genere, avremo degli oggetti curativi che si riempiono ad ogni punto di riposo (cells, in inglese), ma anche degli oggetti da utilizzare consumabili, status alterati, e così via.

Lies of P

Il gameplay ci è sembrato abbastanza interessante, dinamico quanto basta, ma non al punto da risultare frenetico. Certamente questo dipende anche dal basso livello del personaggio al momento della prova, dato che una quantità maggiore di stamina avrebbe di certo aiutato a concatenare combo e azioni più rapide. Chiaramente potremo scegliere noi se votarci alle parate, al parry con la guardia perfetta, o concentrarci sulle schivate, ma sappiate che in base allo spazio a disposizione e ai nemici che avremo di fronte, dovremo riuscire ad adattarci.

Dovremo sfruttare al meglio anche degli attacchi fatali, che saranno disponibili quando stordiremo un nemico, e saranno in grado di infliggere enormi danni. Se tutto questo sembra abbastanza standard, sappiate che una particolarità però la troviamo nelle Fable Arts: è presente nell’HUD infatti una terza barra, questa azzurra in stile mana, con diversi slot. Si ricarica attaccando i nemici, e utilizzando il suo potere con l’arma sarà utile proprio per stordire i nemici.

Il level design della mappa cittadina propostaci ci è sembrato non troppo articolato, piuttosto basic ma con shortcut ben piazzati e – uno specifico – non troppo scontati. Ciò che Lies of P sembra condividere appieno con Bloodborne è senza dubbio la disposizione dei nemici: spesso sono nascosti, o dormienti, o posizionati in zone che ci costringono ad usare il cervello per sconfiggerli od oltrepassarli (ad esempio, uno spazzacamino su una singola asse di legno che fa da ponte tra due palazzi, e un fuciliere che ci spara dalla parte opposta).

Non possiamo dire molto tuttavia sulla narrazione, dato che la nostra prova non comprendeva altro che gameplay, quindi possiamo attenerci solo a ciò che ci hanno per ora raccontato i trailer. Di certo però, tirando le somme, possiamo dire che la strada è quella giusta, e se la curiosità per il gioco prima era alta, ora siamo tremendamente in hype!

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.