Il mercato degli smartphone ha visto nel corso degli anni l’avvicendamento di un numero davvero elevato di aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni. Tra quest’ultime un ruolo di primissimo livello lo ha sempre avuto LG, colosso coreano che ha caratterizzato tra l’altro anche il periodo di diffusione di massa di Android con il suo storico Optimus One e con altri dispositivi innovativi che hanno imposto l’azienda come una delle realtà più creative del mercato. Purtroppo però, dopo decine e decine di dispositivi lanciati sul mercato, LG ha deciso di abbandonare definitivamente il settore degli smartphone per concentrarsi su altri business.
Tale decisione, ufficializzata nel corso delle ultime ore ma rumoreggiata da tempo, è stata determinata principalmente dalle enormi perdite che hanno contraddistinto gli ultimi anni della divisione mobile. Nonostante il livello tecnico di dispositivi come il V40 e l’originale Wing, l’azienda non è riuscita a tenere il passo dei principali competitor come Samsung, Xiaomi e Huawei. In base al comunicato rilasciato dalla società, la chiusura del ramo mobile avverrà entro il prossimo mese di luglio mentre, per quanto riguarda le politiche di occupazione, esse verranno decise in base ai diversi contesti locali del mondo.
I possessori degli smartphone LG rilasciati nei periodi recenti e quelli al momento in commercio continueranno a ricevere aggiornamenti e supporto per un periodo che varierà in base alle varie regioni. La chiusura della divisione mobile di LG segna la fine di un’era e, in parte, di un’azienda che ha voluto nel corso degli anni provare a portare qualcosa di nuovo nel mercato degli smartphone (come con il G5 e l’Optimus 3D) ma senza avere il coraggio di perseverare nelle proprie idee.
Sperando che l’azienda mantenga la parola data e non abbandoni i suoi dispositivi più recenti da un giorno all’altro, non ci resta che attendere i prossimi mesi per scoprire se, effettivamente, gli smartphone LG continueranno a ricevere il supporto che i clienti dell’azienda meritano nonostante le politiche già decise dal colosso coreano.