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Lantern – Recensione

Adottando una formula atipica per la nostra modalità di voto, giudicheremo Lantern, nuovo titolo dell’italianissima Storm in a Teacup, semplicemente attribuendo al titolo un voto complessivo. Si tratta infatti di un gioco esplorativo molto particolare, che dedica enorme attenzione al lato artistico ispirandosi alla cultura orientale. Con questo titolo (che potremo tranquillamente definire “esperienza”), diremo addio al ritmo sfrenato della vita di tutti i giorni, senza la necessità di un gameplay arzigogolato e complesso che vada ad intaccare l’umore del giocatore. Senza ulteriore indugio andiamo ad analizzare Lantern più da vicino, ricordando che è già disponibile su Steam al prezzo di 6.99€ e che è possibile intraprendere l’esperienza di gioco anche con il VR.

LanternLacrime di una principessa…

La semplice trama di Lantern è raccontata da brevi cutscene, poste tra un livello di gioco e l’altro. In apertura, una triste musica accompagnerà le immagini… una giovane donna dai tratti orientali, probabilmente una principessa, si trova nella sua abitazione, travolta da un fardello ignoto che le riempie il cuore di malinconia e tristezza, e gli occhi di lacrime. Proprio dalle sue lacrime nasce un’oscura aura, una macchia di tenebra che si espande inesorabile fino ai limiti del regno, divorando con i suoi colori spenti tutto ciò che incontra… Case, costruzioni, alberi, prati e animali si spengono l’uno dopo l’altro. Su una remota costa però, un pescatore rilascia al cielo una lanterna rossa, l’unica cosa capace di donare di nuovo colore a tutto. Coccolata dalla brezza estiva, la lanterna inizia un viaggio attraverso il regno, passando per quattro diverse regioni, e attraversando tutte le fasi della giornata. Il nostro compito sarà proprio controllare questa lanterna, distribuendo un misto di felicità, speranza e amore in tutto l’ambiente… fino ad arrivare al cuore della principessa.

lanternUn misto di emozioni

Per la location Storm in a Teacup si è ispirata decisamente a delle ambientazioni orientali, che non si riflettono nè nel Giappone nè nella Cina. Tutte le costruzioni, le imbarcazioni e ovviamente le lanternine rosse che vanno ad adornare strade ed edifici, sono solo alcune delle caratteristiche che richiamano la cultura tipica dei paesi asiatici. Quello a cui punta dichiaratamente Lantern non è un gameplay complesso che metta alla prova le capacità del giocatore, bensì un viaggio all’insegna del relax, che tenda a raccontare una storia fatta di colori e di musica. Tutto ciò che infatti potremo fare, sarà svolazzare qua e là con la nostra lanterna, colorando automaticamente qualsiasi cosa si ritrovi nel nostro raggio d’azione. Ovviamente per poter procedere ci saranno dei mini obiettivi, come colorare, “svegliare”, e “far rivivere” tutte le aree abitate del regno.

Come fare? Colorare tutte le abitazioni presenti in quelle aree, che riconosceremo grazie alla grande colonna al loro centro: man mano che coloreremo queste costruzioni ed accenderemo le piccole lanternine, queste colonne si “riempiranno pian piano”, e solo quando tutte le colonne presenti all’interno di un livello saranno state riempite, sarà possibile passare a quello successivo. Le nostre due uniche abilità saranno una “bomba” di colore, che colorerà a macchia una grande area intorno a noi, e lo scatto, che per breve tempo ci farà volare più velocemente. Collezionabili? Solo quattro, quattro rocce con dei simboli per ogni livello, che una volta trovate tutte ed illuminate ci regaleranno una perla di saggezza. Certo, parlare di “livelli” in Lantern sembra quasi un’offesa, perché artisticamente parlando il gioco è stato diviso in stagioni…

Lantern 04Estate: La prima area che incontrerete. Alla luce del primo pomeriggio, in un tripudio di colori vivi ed accesi, guiderete la lanterna tra colline e mulini a vento, librandovi sulla costa e portando di nuovo in attività pescherecci e allevamenti di animali al di fuori delle mura. Tra tutte le stagioni si distingue per la lucentezza dei colori, regalata anche dal limpido cielo azzurro, e dal cinguettio degli uccelli che inizierà ad accompagnarvi dopo aver completato un paio di colonne.

lantern_1Autunno: pian piano si insinuano le luci del tramonto… e così passiamo ad una location caratterizzata dai colori autunnali. Il rossastro del cielo sembra accompagnato a braccetto dal colore delle foglie caduche, e la grande quantità di rocce presenti va a collimare in una grande isola sospesa, sul quale cresce uno spettacolare insediamento. Tutte le abitazioni, i ponti, e le costruzioni che troveremo in questo scenario, saranno da “ristrutturare”, e dunque andando a simboleggiare l’autunno come una fase di passaggio… rimediando ad errori compiuti o a sventure passate.

lantern_pc-9299Inverno: di certo l’area più lunga da giocare, più grande e più varia di contenuti. Stavolta è il silenzio della notte ad accogliere i nostri ventosi passi, ma prima di uscire all’esterno e assaporare la candida luce della luna, passeremo da oscure ma affascinanti grotte. In queste oltre ad accendere le solite lanterne e “risvegliare” le case, doneremo brillantezza anche a dei cristalli colorati posti tra le rocce, creando delle atmosfere uniche. Importanza interpretativa stavolta va data al fuoco, vera e propria fonte di calore e di luce, che va a simboleggiare la forza che aiuta a superare i momenti più bui.

Lantern 06Primavera: la magia si compie con le luci dell’alba, dove la primavera ed i fiori iniziano a giocare insieme. La rinascita vera e propria, la speranza che ricompare, un barlume di luce in lontananza che si avvicina. Le note delicate dei colori, con sfumature tra il marrone ed il rosa, portano un senso di pace e rilassatezza, che fanno pensare “tutto andrà per il meglio”, come direbbe una mamma al suo bambino. Un faro, un fascio di luce, una guida, ci spiegherà che la strada è quella giusta.

La semplicità degli elementi

E’ chiaro anche al primo sguardo: Lantern non è un titolo che punta all’eccellenza tecnica, nè tanto meno a colpire il giocatore con delle texture da capogiro e con dei dettagli infinitesimalmente definiti. Al fin dei conti, ne ha bisogno? Probabilmente no, perché Lantern si presenta come un titolo atto a rilassare il giocatore, a svuotargli la testa da tutto il malessere, e a trasportare da una parte all’altra un messaggio di felicità. A volte bastano tre note di una canzone a farci sorridere, e non ditemi che le canzoni “hanno una bella grafica”. Nonostante ciò, Lantern con la sua semplicità riesce a regalare quel colpo d’occhio, quello scorcio che lì per lì non ti saresti aspettato e che, dopotutto, ti fa sentire bene. Non è un caso poi che lo schermo sia stato tenuto totalmente pulito, nessuna interfaccia o HUD che vada a “contaminare” questo quadro in movimento (a parte una semplice descrizione dei comandi in apertura di livello). Il lavoro svolto con Unity è di certo buono, ma non è esente da qualche magagna tecnica, come ad esempio errori di compenetrazione (e a volte ci passiamo proprio attraverso) quando impatteremo su alberi o rocce. Poco importa se ogni tanto il vento ci cullerà dal lato sbagliato, perché a coccolarci sarà anche un’ottima colonna sonora, pacata e composta da pianoforte e archi, con tracce che variano da stagione a stagione.

LanternTroppo vento, da girare la testa…

Se l’esperienza di gioco tradizionale riesce ad immergerci a un livello ottimo, tramite realtà virtuale tutto ciò è amplificato… tanto da essere a volte deleterio. Il tentativo del team è stato ottimo, e probabilmente un titolo come Lantern è perfetto per essere elevato al VR concettualmente parlando, ma purtroppo la realizzazione di tale feature è minata dal più comune e fastidioso dei problemi: il motion sickness. Bastano davvero pochi minuti alle persone più sensibili per avvertire dei capogiri, o dei disturbi portati dalla realtà virtuale, e questo va totalmente a stravolgere tutto ciò che di buono è creato dall’atmosfera e dall’immersione. Purtroppo e per fortuna, la mente sta bene se anche il corpo è in salute, e dunque su questo campo c’è ancora del lavoro da fare. Le persone invece con meno problemi di questo genere, avranno dalla loro un’esperienza unica! In ogni caso, il titolo rimane un’esperienza onirica anche in modalità classica, e per questo la componente VR così e così può passare in secondo piano.

Modus Operandi: la recensione che avete appena letto è stata redatta basandosi sulla versione PC del titolo, dopo aver completato tutte le stagioni sia in modalità classica, sia in modalità VR.

Lantern

7.8

Lantern è una poesia in movimento, un'esperienza particolare votata al benessere personale. Questo titolo fa viaggiare cuore e mente sullo stesso mezzo di trasporto, quella lanterna rossa che tanta luce può donare. La longevità purtroppo non è elevatissima, dato che esplorando per bene ogni anfratto e cercando i pochi collezionabili ci potremo ritrovare sulle cinque ore di gioco abbondanti, ma la rigiocabilità del titolo è estremamente collegata al bisogno personale di voler ripetere l'esperienza (anche se di solito alcune esperienze sono bellissime proprio perché uniche). Purtroppo vivere Lantern in VR è molto complicato a causa di una motion sickness, che va a bruciare alle persone più sensibili la possibilità di vivere il titolo immergendosi ancora di più. L'acquisto del titolo in ogni caso è consigliato a giocatori di tutte le età, calcolando anche l'ottimo rapporto qualità/prezzo, che vede Lantern disponibile su Steam al costo di una pizza.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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