Nel corso degli ultimi anni il genere dei metroidvania è riuscito ad emergere e a trovare il suo spazio nel mercato, guadagnandosi una grossa fetta di utenza interessata a tutti i titoli di questa grande famiglia (nata dall’unione di Metroid e Castlevania). Tra i più classici e noti Ori and The Blind Forest e Hollow Knight, un nuovo universo si è quindi creato. Alcuni giochi hanno ripercorso le loro stesse orme, come il recente indie italiano Bookbound Brigade, di cui trovate nel seguente link la nostra recensione. Altre opere però, sono riuscite a ispirarsi solo in parte al genere di riferimento, elevando la componente di backtracking e uscendo dai completamente dai più classici binari, com’è ad esempio il caso di Control. Nella prima categoria si posiziona invece Kunai, un metroidvania in 2D, approdato su PC (Steam) e Nintendo Switch, con una spiccata componente platform.
A occuparsi dello sviluppo c’è stato TurtleBlaze, uno studio indipendente non molto conosciuto nel panorama videoludico. Questo si è infatti occupato fino a oggi solamente di un altro gioco, Road Warriors, il quale è approdato per sistemi mobile in esclusiva per iOS nel 2017. Dopo aver approfondito a fondo Kunai nella sua versione PC, siamo pronti per parlarvi di questa particolare esperienza. Il titolo riesce a essere un valido competitor nel mercato o è semplicemente un’opera poco riuscita? Scopriamolo insieme nelle prossime righe!
Robot e… Katana?
L’impatto con Kunai è piuttosto particolare: non parliamo solamente del comparto grafico, che approfondiremo di seguito, ma principalmente di quello narrativo, il quale è stato inoltre completamente adattato alla nostra lingua. Dei robot stanno cercando di liberare… un altro robot, il quale si trova in una cella di alimentazione. Un gigantesco mech sfonda però le pareti e decima l’esercito impegnato nella missione di salvataggio. Tuttavia, il contraccolpo dei giganteschi passi sveglia il protagonista, che riesce a rompere le pareti della sua cella pronto a vendicare gli alleati. Scopriremo presto che si tratta di un salvatore prescelto, che porta con sé il compito di salvare l’intero pianeta.
Ci si trova in uno scenario futuristico, e piuttosto distopico, in cui quasi tutti gli abitanti sono creature tecnologiche di ogni tipo. Arriva quindi il momento di avanzare, cercare di salvare la vita ai pochi superstiti e capire cosa sta succedendo, in quanto sia il giocatore sia il protagonista non ne hanno idea. Ci si rende subito conto però di non poter attraversare alcune vie, bloccate da dei cubi di legno. Tuttavia, non passerà molto tempo prima che lo strambo personaggio riesca a trovare la sua arma: una Katana, la porta verso il continuo di quest’esuberante avventura. Un clima satirico riesce sin da subito a fare da sfondo alle vicende, dalle esilaranti espressioni del protagonista ai dialoghi magnificamente adattati.
Tra i Kunai e lo sci-fi
Dopo essersi armati arriva subito il momento di sfoderare quest’ultima contro i vari nemici presenti. Questi sono ben variegati e riescono a essere sufficienti per non annoiare nel corso dell’avventura, tuttavia, nelle fasi iniziali in particolare, il tutto sembra un po’ troppo semplificato e morire diventa quasi difficile. L’opera riesce subito ad avere un suo fascino e a far sentire a casa il giocatore già navigato del genere, strizzando fortemente l’occhio a uno dei moderni capostipiti. Parliamo di Hollow Knight, titolo da cui TurtleBlaze ha avuto molto da imparare… e non si può dire non abbia avuto il migliore degli insegnanti. Il sistema di combattimento, almeno nelle fasi iniziali in cui si possiede solamente la Katana, presenta infatti lo stesso feeling. Stesso contraccolpo del protagonista e dei nemici, stesso sistema di attacco e stesse hitbox, tuttavia la formula si prende il giusto tempo per farsi amare maggiormente.
Non abbiamo a che fare con centinaia di ore, visto che il gioco ne dura solamente una manciata, ma in qualunque caso questo riesce a evolversi molteplici volte. La prima vera innovazione arriva con l’ottenimento e reperimento dei due Kunai. Se all’inizio di Hollow Knight il movimento del protagonista veniva piuttosto limitato per poi esplodere in seguito, qui la situazione si presenta in tutt’altra maniera. Fin dalle primissime ore di gioco i suddetti strumenti risulteranno celestiali, e ci si renderà conto di come lo spostamento sia estremamente dinamico e divertente. Il protagonista può balzare e arrampicarsi da una parte e dall’altra senza limitazioni e con facilità, ma può anche scalare alcuni muri e pareti più rigide. La formula risulta in generale vincente sia per quanto riguarda le fasi platform che per il combat system, con un gameplay in continua evoluzione e nuovi strumenti essenziali da scoprire. Questi forniranno a loro volta alcuni spunti per il backtracking, che risulta accurato e non esagerato, e servirà inoltre per ottenere più monete e acquistare alcuni leggeri potenziamenti per il personaggio e le armi.
La difficoltà un po’ troppo semplificata rimane però costante per l’intera esperienza. Questo non è da considerarsi pienamente un difetto. Se da un lato risulta essere quasi un affronto verso il genere dei metroidvania, ormai paragonato a quello dei raging games, dall’altro è possibile notare una chiara scelta di game design. Lo sviluppatore ha infatti deciso un approccio diverso, ma non per questo sbagliato, permettendo a chiunque lo voglia d’interfacciarsi con Kunai. Non importa si tratti di un giocatore più o meno esperto, ci si potrà in qualunque caso divertire, pur non mettendosi alla prova con un livello di sfida esagerato.
Retrò-Tech
A ribadire l’ambientazione di gioco c’è anche il particolare comparto grafico di Kunai. Come potete vedere nelle immagini, si tratta di uno stile deliberatamente retrò, con una palette cromatica unica nel suo genere. Questo è davvero gradevole e riesce nell’intento di creare un indimenticabile impatto con il giocatore. Tuttavia, in alcuni casi l’estrema somiglianza degli scenari finisce per essere un problema per l’orientamento, specialmente fino a quando la mappa non viene sbloccata. Nonostante il lavoro svolto sia ammirevole bisogna precisare che gli sviluppatori avrebbero potuto porre più cura nella realizzazione degli scenari.