Nella vita si ha sempre qualcosa da imparare, e nella nostra recensione di KarmaZoo ci siamo ricordati ancora una volta di quanto sia importante fermarsi a imparare qualcosa. Non una nozione, non un’attività, ma un comportamento. Una linea di pensiero. Qualcosa che va al di là della semplice conoscenza e diventa più vicina al concetto stesso di morale.
Perché KarmaZoo costruisce tutto il suo gameplay sul concetto di cooperazione e di attenzione al compagno di squadra. Questa esperienza è stata pensata da PastaGames per essere goduta solamente in modalità cooperativa e bastano pochi minuti di gioco per rendersi conto del perché.
In un mondo pericoloso
L’ambiente che ci circonda è ostile, buio, letale. Ogni passo falso potrebbe portarci alla morte. Ogni porta ha bisogno di un interruttore a pressione per essere aperta, e nostro malgrado ci renderemo conto molto presto che l’altro interruttore è al di là della porta. Un interruttore a portata di mano solo se si ha un amico pronto a premerlo e a lasciarci passare prima che il buio ci attanagli.
Il tempo scorre, e questa piccola bolla d’aria intorno a noi si stringe sempre più, preparandosi ad esplodere, quando all’improvviso il salto entra alla perfezione, scavalchiamo un muretto irto di spine e raggiungiamo il nostro amico vicino alla porta. La bolla d’aria si riunisce e si gonfia, la luce si espande, si tira un sospiro di sollievo e finalmente si capisce.
Il gioco voleva proprio questo, voleva che ci aiutassimo ma anche che ci si aspettasse l’un l’altro. Che non ci si dimenticasse che ci serve per forza un compagno di avventure per poter proseguire fra le mille difficoltà. Che la bolla d’aria che protegge dalle tenebre è comune. O si respira insieme o non si respira. Fino alla fine. 
Ed è questo il più grande punto di forza di KarmaZoo. La sua etica. La sua capacità di migliorare il comportamento di ogni giocatore in funzione dell’altro. Per l’appunto: Il Karma
Purtroppo però, questo aspetto così legato alla cooperazione è anche uno dei suoi difetti. In un mondo di videogiochi sempre più orientati alla competizione e alla frenesia, un gioco così soave e positivo fa fatica a trovare l’utenza corposa che meriterebbe. Perché KarmaZoo non può essere goduto da lupo solitario, non si ha la possibilità di avere un’IA (che forse sarebbe stata gradita) che ci permetta di godere dell’esperienza anche in single player. O magari dei livelli appositamente costruiti su puzzle risolvibili da un solo giocatore.
Animali che corrono
Il gameplay, ad ogni modo, è in grado di mettere a proprio agio anche il più novizio fra i video giocatori. Si tratta di un platform (neanche troppo punitivo) dove con degli animaletti stilizzati correremo a destra e manca per scappare dall’incessante buio che ci insegue. Ogni animaletto avrà anche delle diverse abilità tipiche, che magari non spostano completamente il risultato della partita, ma sicuramente danno una mano.
Per esempio la balena è in grado di spruzzare un getto d’acqua che avrà funzione di piattaforma mobile molto utile in determinate situazioni, così come la rana favorirà la mobilità grazie ad un triplo salto.
I livelli sono brevi e rapidi, e il concetto di morte accidentale non solo non è contemplato, ma è addirittura di supporto. Il vostro animaletto potrebbe imbattersi improvvisamente in una piattaforma di spine, ma cadendoci morirà solo temporaneamente, per pochi istanti, lasciando lì nel punto della sua caduta una piattaforma temporanea utile sia a sé stesso che agli altri. Il concetto di errore diventa quindi una preziosa opportunità per proseguire.
Le modalità di gioco sono sostanzialmente due, selezionabili da un menu iniziale. La modalità classica di KarmaZoo è caratterizzata da un grande stanzone che funge da hub centrale e dal quale potremo avviare in compagnia un tour di arene procedurali dalle quali fuggire per ottenere cuori. Tutto questo purtroppo non è molto intuitivo e ci vuole un pochino prima di prenderci la mano e di capire bene che cosa bisogni fare.
Passo dopo passo e cuore dopo cuore accumuleremo sempre più cuori (la moneta da gioco) che ci permetteranno di accedere a contenuti di gioco aggiuntivi, come nuovi animali o nuove carte bonus.
Le carte rappresentano una piccola varietà di gameplay all’interno del nostro loop e offrono, fra un livello e l’altro, la possibilità di usufruire di bonus o di malus che rendano la nostra esperienza più frizzante.
La seconda modalità di cui parlavamo, invece, introduce una modalità competitiva PvP molto semplice che vede alcuni mini-giochi (alcuni molto banali, altri particolarmente originali) da affrontare in compagnia dove dovremo sostanzialmente arrivare primi. Che sia un percorso su cui correre o una stanza piena di frutta da raccogliere, questi mini-giochi ci porteranno via pochi minuti e daranno al gioco una novità in più su cui trascorrere del tempo insieme ai propri amici.
Siamo niente senza gli altri
Insomma in KarmaZoo, a conti fatti, tutto sembra volerci indicare che senza l’aiuto di qualcuno la vita è sicuramente più complicata, e in alcuni casi addirittura impraticabile. Il titolo di PastaGames è coraggioso, sfida i tempi in cui viviamo e ne esce dignitosamente, con un’identità e una filosofia che raramente si possono trovare in prodotti del genere.
Devolver Digital ancora una volta ci porta un gioco originale e pieno di buone idee. Dopo averci abituato a distribuzioni ricche di stile come il nostalgico BroForce e il commovente Gris.
KarmaZoo esteticamente ci riporta alla memoria quel folle viaggio che fu Super Meat Boy, ma rimuovendo da quello stile qualsivoglia senso di frustrazione e restituendo in mano al giocatore un’opera dolce, coraggiosa e capace di lasciare un insegnamento duraturo impresso nelle nostre coscienze. Un invito ad essere dei buoni video giocatori per diventare dei buoni esseri umani.
