Dopo più di un anno dall’uscita del videogioco Devil’s Third in esclusiva per Wii U, il designer giapponese Tomonobu Itagaki è tornato a parlare del videogioco motivando le discusse recensioni negative al titolo in questione. Devil’s Third è disponibile, per la modalità single player, dal 28 agosto 2015 solamente per la piattaforma di Nintendo purtroppo non per le altre nonostante il titolo fosse stato ideato come gioco multipiattaforma. Oggi vi riportiamo qualche parola della lunghissima intervista di Itagaki rilasciata al portale Polygon, in cui il game designer torna a parlarci della storia dello sviluppo del gioco e delle recensioni negative.
Come si è passati da un progetto multipiattaforma ad un esclusiva Nintendo? Itagaki ce lo spiega cosi:
“Inizialmente decidemmo che Devil’s Third sarebbe stato un gioco multipiattaforma, poi quando THQ è andata in bancarotta Kanematsu si è rivolto a Satoru Iwata di Nintendo. La ragione per cui Nintendo ha acquisito il gioco è che non disponevano di titoli online sufficientemente solidi. Devil’s Third non era il tipo di prodotto che Nintendo avrebbe potuto fare internamente”
Mentre per le recensioni negative rivolte alla sua creazione non accusa direttamente la stampa ma piuttosto sottolinea le mancanze di Nintendo of America nei riguardi di Devil’s Third:
“Ho una mia teoria ben precisa in merito, poichè ho speso molto tempo a leggere le recensioni e analizzare la situazione. Devil’s Third è stato pensato come uno sparatutto di massa, quindi per essere apprezzato avrebbe dovuto essere giocato almeno con un migliaio di persone, ma Nintendo non ha lavorato bene in questo senso. La stampa ha provato il comparto multiplayer ma il publisher non ha organizzato delle sessioni apposite con migliaia di giocatori connessi, la verità è che i recensori non hanno potuto provare il multiplayer online così come era stato pensato e i loro giudizi si sono concentrati principalmente sulla campagna. Se Devil’s Third fosse stato pubblicato da Microsoft, sono sicuro che non avrebbero avuto problemi a trovare 500 o 1000 giocatori da mettere sotto NDA così da permettere alla stampa di provare la modalità online. Ma Nintendo of America non lo ha fatto, questa è la realtà.
Non me la prendo con la stampa per non aver apprezzato l’esperienza online di Devil’s Third, davvero. Però il 95% delle critiche negative sono arrivate proprio per il multiplayer, mentre il restante 5% sono di persone che cercavano visibilità e hanno ben pensato di criticare il mio gioco per ottenerla. Questa è la mia opinione, la verità è che una persona ha scritto una recensione negativa e Nintendo of America non è intervenuta in alcun modo, di conseguenza altre testate hanno fatto lo stesso. Le recensioni non sono state credibili, non le ho lette tutte ma quelle che ho letto non erano assolutamente oggettive.”
Il produttore in conclusione spiega di non essere interessato particolarmente alle “brutte” recensioni in quanto i suoi titoli sono sempre stati criticati ma sono risultati comunque popolarissimi tra i videogiocatori, stiamo parlando di Dead or Alive e Ninja Gaiden che ancora oggi suscitano il grande interesse di numerosi fan. Itagaki nelle battute finali ci rivela di non sapere se uscirà mai un Devil’s Third 2 e ci lascia con una piccola frecciatina a Zuckerberg e qualche risata:
“Mark ti prego, rimuovi il limite dei 5.000 amici su Facebook. Non posso più aggiungere nessuno sul mio profilo e i fan sono infastiditi!”
Voi che ne pensate di queste dichiarazioni? Siete tra quei videogiocatori a cui è piaciuto il videogioco oppure siete d’accordo con la stampa che lo critica in toto?