Il Remake di Max Payne è in sviluppo presso Remedy

I Remake di Max Payne 1 & 2 non arriveranno a breve ma Remedy promette fortissimi investimenti, utilizzando il motore grafico di Alana Wake 2.

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 2 minuti
Durante la presentazione agli investitori del primo trimestre 2024, è stata rivelata una notizia entusiasmante: i Remake di Max Payne e Max Payne 2 stanno per ricevere un’attenzione significativa da parte di Remedy Entertainment nel corso dell’estate. Nonostante ciò non indichi una data di rilascio imminente, segnala un impegno rilevante dello studio di sviluppo per questi progetti.
In termini di investimenti, i remake godranno di un budget paragonabile a quello dell’ultimo successo di Remedy, l’acclamato Alan Wake 2, vincitore di numerosi premi. Entrambi i giochi saranno sviluppati utilizzando il motore proprietario Northlight di Remedy, già testato su altri titoli dello sviluppatore con enormi consensi in termini di pubblico. Questa scelta promette una qualità visiva e tecnica di alto livello, garantendo ai classici videogiochi una nuova vita con grafiche e meccaniche moderne.
Una nota dolente per i fan della serie sarà l’assenza di James McCaffrey, storica voce di Max Payne (nell’originale) e figura emblematica nei giochi di Remedy, scomparso alla fine del 2023. La sua mancanza sarà sicuramente avvertita, ma offre anche all’azienda l’opportunità di reinterpretare il personaggio iconico con nuove prospettive. Parallelamente ai lavori sui remake, Remedy non resta ferma: Control 2 si trova ancora nella fase di test, mentre il gioco multiplayer cooperativo al momento conosciuto come Condor, è pronto per entrare in produzione. Sebbene quest’ultimo sembri un progetto molto più ambizioso e impegnativo rispetto ai remake di Max Payne, il team ha acquisito “intuizioni preziose nello sviluppo di giochi basati su servizi” che potrebbero accelerarne lo sviluppo.
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.